Due emisferi: la storia vera di Lucca Anderson raccontata nel film Netflix

Disponibile su Netflix, il film spagnolo Due emisferi è basata sull'emozionante storia vera della giornalista Bárbara Anderson e della sua famiglia.

Diretto da Mariana Chenillo, regista messicana nota per aver firmato film come All That is Invisible e Paradise, e disponibile in esclusiva su Netflix, Due emisferi è un dramma messicano con protagonisti Bárbara Mori, Julián Aguilar Tello e Juan Pablo Medina. Il film, basato su un’emozionante storia vera e incentrato sulle vicende di una famiglia alle prese con una malattia, è una storia di speranza, coraggio e amore materno capace di esplorare il delicato tema dei diritti delle persone affette da disabilità.

La storia vera di Lucca Anderson, il bambino che ha ispirato il film Netflix Due emisferi

Due emisferi; cinematographe.it

Due Emisferi è tratto da Los dos hemisferios de Lucca, romanzo pubblicato nel 2019 da Bárbara Anderson, in cui la stessa giornalista argentina ha descritto in modo accurato la sua esperienza e quella di suo marito Andrés come genitori di un figlio gravemente malato e affetto da disabilità. Il piccolo Lucca infatti è nato con una paralisi cerebrale infantile, un disturbo neurologico causato da una lesione del cervello che influenza in modo variabile la funzione motoria globale e lo sviluppo complessivo del bambino. Le conseguenze della lesione cerebrale interessano in via primaria la postura (la relazione tra le diverse parti del corpo) e il movimento (lo spostamento nello spazio e nel tempo di una o più parti del corpo). A questi disturbi possono associarsi problemi sensoriali (in particolare visivi), intellettivi, comunicativi (difficoltà di articolazione della parola oppure difficoltà di linguaggio più generali), della deglutizione e problemi di tipo emotivo con difficoltà a relazionarsi con gli altri.

Nonostante il comprensibile shock iniziale causato dalla diagnosi, la famiglia Anderson non si è mai persa d’animo, lottando con tutte le proprie forze per garantire al piccolo Lucca una cura per permettergli una vita il più possibile normale. La svolta è arrivata nel 2017. Dopo mesi e mesi di estenuanti ricerche, Bárbara Anderson è venuta a conoscenza della terapia del citotrone, un trattamento non invasivo che utilizza onde elettromagnetiche per trattare malattie croniche con effetti collaterali minimi. Attraverso un conoscenza ad Harvard, la donna è riuscita a mettersi in contatto con il suo inventore, il dottor Rajah Kumar. Lo scienziato, originario di Banglore (capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka), ha iniziato le sue ricerche sulla macchina già nel 1987 riuscendo a realizzare il primo prototipo nel 1999. Nel 2012, il citotrone è stato approvato per l’uso clinico.

Pieni di speranza, Bárbara Anderson, suo marito Andres e i loro figli, Lucca e Bruno, sono partiti alla volta dell’India per provare il trattamento sperimentale, della durata di 28 giorni. Il piccolo Lucca è stata la prima persona al mondo a testare il dispositivo. I risultati sono stati a dir poco incredibili: il bambino, attraverso la rigenerazione dei neuroni e la riparazione dei danni neurologici, è riuscito a sviluppare la capacità di parlare. Dal suo trattamento iniziale, Lucca Anderson ha subito altri tre cicli di terapia durante i suoi viaggi in India. Oggi è libero dall’epilessia e riesce anche a camminare. Sua madre ha tenuto un diario dettagliato dei viaggi, annotando ogni progresso medico nella vita di suo figlio. Materiale che l’ha aiutata a scrivere il suo romanzo d’esordio e a condividere la storia della sua famiglia con il mondo intero. La giornalista ha firmato anche la sceneggiatura del film Due emisferi insieme a Javier Peñalosa.

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