Dwayne Johnson: i 10 film migliori di The Rock
Mummie, macchine veloci, cinema action e fantasie d'animazione: la carriera di Dwayne Johnson, The Rock, in 10 film simbolo.
I commentatori americani hanno chiarito bene la situazione, ironizzando (benevolmente) sull’enorme difficoltà di circoscrivere l’identità fluttuante di Dwayne Douglas Johnson. Nato a Hayward (California) il 2 maggio del 1972, anche chiamarlo per nome è un problema. The Rock? Dwayne “The Rock” Johnson? O più semplicemente, come usa da qualche anno a questa parte, Dwayne Johnson? L’eclettismo è più di una professione di fede, lo porta in dote la genetica: discendenze canadesi, irlandesi, samoane, afro. Promessa del football americano smorzata da un brutto infortunio, icona wrestling (W.W.E.) da cui il popolarissimo nome d’arte, lo sbarco a Hollywood ai nastri di partenza del nuovo millennio. Nel giro di vent’anni il botteghino parla di incassi mostruosi. Miliardi di dollari, per non farci mancare niente pure in doppia cifra.
Il pubblico ama, la critica invece? Qui la faccenda si fa un po’ più controversa, bisogna ammetterlo. Il tipo di cinema action/fantasy molto muscolare (!) che il nostro predilige non smuove i cuori della categoria. Tanto più necessaria questa classifica, dunque. Approfittando dell’uscita in sala di Jungle Cruise (qui la recensione), ecco una lista dei dieci migliori film di Dwayne Johnson. Motori, scorpioni, escursioni tropicali e bicipiti. Buona lettura.
10. Southland Tales – Così finisce il mondo (2006): Dwayne Johnson nel film maledetto del regista di Donnie Darko
E questo cosa ci fa qui? Presentato al Festival di Cannes del 2006 e accompagnato da aspettative importanti, non proprio il modo migliore di entrare in conclave, il secondo lungometraggio di Richard Kelly (Donnie Darko) è senza dubbio uno dei più grossi capitomboli (critica e pubblico) della storia del cinema americano. In realtà, il tempo ha ammorbidito parte dei giudizi più aspri. Redenzione, satira politica, allusioni sessuali, fantascienza e riferimenti biblici. L’America alternativa immaginata da Kelly è caotica e soffocata da tante (forse troppe) idee, ma almeno c’è il coraggio di una visione. Dwayne Johnson, qui in una rarissima incursione nel territorio del cinema d’autore, incrocia il cammino di Sarah Michelle Gellar interpretando la parte di un attore action affetto da amnesia. Non c’è carriera senza un film maledetto. Per The Rock, la fermata giusta è questa.
9. Baywatch (2017): prende il posto di David Hasselhoff nell’adattamento per il cinema dell’omonima serie
L’anno è il 2017. Adattamento per il cinema dell’omonima e popolarissima serie tv americana anni ’90, Baywatch vede Dwayne Johnson vestire i panni del leggendario Mitch Buchannon, il guardiaspiaggia più famoso di tutti i tempi reso celebre da David Hasselhoff. Trama non proprio limpidissima e umorismo di bassa lega ma comunque il film, che comprende nel cast anche Zac Efron e Alexandra Daddario, mescola la freschezza altetica e la bellezza dei corpi del gruppo scelto di bagnini a un’escalation criminale sulle spiagge della Florida. Resettare le aspettative può essere necessario con prodotti di questo genere, ma se non ci si ferma a pensare troppo e si concede a Johnson (il più apprezzato dagli addetti ai lavori) e al resto del cast di giocare a guardie e ladri, quest’orgia di testosterone fa il suo senza particolari problemi.
8. Pain & Gain – Muscoli e denaro (2013): Dwayne Johnson incontra Michael Bay
Anche Dwayne Johnson vuole raccontarci qualcosa sul sogno americano. All’epoca dell’uscita in sala, era il 2013, per lanciare Pain & Gain – Muscoli e denaro si puntò il focus sull’incredibile storia vera dietro il film. Trattandosi di una regia di Michael Bay, qualsiasi pretesa di verosimiglianza per la verità esce dalla finestra nel momento in cui le luci in sala si spengono. La filosofia dell’over the top portata alle estreme conseguenze, da sempre. Oggi il film, storia di tre bodybuilders che decidono di prendersi con la forza quello che non riescono a ottenere con il duro lavoro, vale soprattutto per l’incontro tra The Rock e Bay, campioni indiscussi di fisicità cinematografica. E per la bella alchimia tra Johnson e il suo partner di scena Mark Wahlberg. In tre parole, sopra le righe.
7. Snitch – L’infiltrato (2013): svolta drammatica nella carriera di Dwayne Johnson
La trappola per un film d’azione troppo consapevole delle proprie possibilità al botteghino è di giocare al risparmio con la creatività. Forse è questo il problema principale di Snitch – L’infiltrato (2013), parentesi sobria e drammatica nella carriera di Dwayne Johnson. Un bel cast di contorno, Jon Bernthal e Susan Sarandon, la storia è quella di un padre (Johnson) pronto a tutto pur di salvare il figlio dall’ingiusta detenzione. Il film nasce con l’intento di mettere il dito nella piaga, raccontando dei guasti del sistema carcerario americano. Troppo prevedibile, la forza del film è comunque racchiusa nell’ intensità e l’impegno che strutturano l’interpretazione di Dwayne Jonhson.
6. Il Re Scorpione (2002): arrivederci The Rock, con questo film comincia l’era Dwayne Johnson
Il film decisivo, l’ora fatidica etc. etc., il momento in cui The Rock comincia a cedere il passo a Dwayne Johnson arriva senza ombra di dubbio con Il Re Scorpione. Uscito nel 2002 come spin-off della fortunata serie de La Mummia, non è in nessun modo il più completo o il più indimenticabile dei film di Johnson. Ma è la prima vera occasione di brillare di luce autonoma in un contesto mitico/esotico che serve al meglio la sua poderosa fisicità. Il film non scimmiotta la serie madre, ma cerca di proporre il suo discorso fondandosi su una basilare verità del cinema d’azione e non solo: scegliere il protagonista giusto e fargli fare delle cose. A partire da questo momento, Hollywood si accorge che Dwayne Johnson ha sufficiente carisma e presenza per caricarsi sulle spalle il peso di un film. Tornare indietro, a questo punto, non è più possibile.
5. Una famiglia al tappeto (2019): torna al wrestling e duetta con Florence Pugh
Fondamentalmente, Una famiglia al tappeto inverte i termini della questione così come erano stati stabiliti 17 anni prima con Il Re Scorpione. Questa volta, il movimento è inverso. Dwayne Johnson torna a interpretare The Rock. Uscito nel 2019 e basato su una storia vera, Johnson è alle spalle e di lato al film, in guisa di mentore e modello della protagnista Florence Pugh aspirante wrestler. Il film ha il sapore rinfrescante di una rimpatriata venuta bene. Il tempo che passa permette di inquadrare la vita e metterla in prospettiva. Magari anche di conciliare due identità ingombranti come quella cinematografica e quella sportiva. Dal momento che il nostro qui non è protagonista, aggiungendo che per lo più si limita a raccontarsi, la posizione in classifica del film è intermedia. Altrimenti, meriterebbe di stare più in alto.
4. Fast & Furious 7 (2015): Dwayne Johnson fa cose… alla Dwayne Johnson, in uno dei più apprezzati capitoli della saga
Non è solo uno dei più apprezzati capitoli della saga, Fast & Furious 7 (2015). Anche e soprattutto uno dei più tristi, per via del terribile incidente automobilistico che ha stroncato la vita e la carriera di Paul Walker proprio nel bel mezzo delle riprese del film. Tornando più leggeri, c’è quella famosa battuta di Woody Allen che segue un corso di due ore su Guerra e Pace per scoprire che è un libro che parla della Russia. Parafrasando, Fast & Furious è una saga che parla di macchine. Della gente che ci sale sopra. E delle cose molto intense che queste persone fanno al volante delle macchine. Uno dei cinque film con Dwayne Johnson dell’enormemente popolare epopea su quattro ruote, la forza del racconto è di lasciare a ciascun attore l’occasione di brillare in maniera conforme alla propria personalità e inclinazione. Nel caso di Johnson…
3. Jumanji – Benvenuti nella giungla (2017): Dwayne Johnson nel sequel del celebre film del 1995
C’era una volta un popolare film per ragazzi, datato metà degli anni ’90, con protagonista l’immenso Robin Williams. C’è poi un sequel, 22 anni più tardi, che non può più permettersi Williams (purtroppo) ma corre ai ripari con il bel cast composto tra gli altri da Jack Black, Karen Gillan e ovviamente il nostro Dwayne Johnson. Il tono generale di Jumanji – Benvenuti nella giungla (2017) è meno cupo del primo capitolo ma il nocciolo della storia è praticamente lo stesso: per sopravvivere, bisogna finire il gioco. Il film si inserisce bene nella vena più recente del percorso del wrestler/attore: l’autoironia e l’eco del celebre passato come stella polare. Fascino, umorismo e un bel richiamo a The Rock.
2. Oceania (2016): doppiatore in un gioiellino della Disney
Si chiama Oceania in Italia. Nel resto del mondo, almeno in buona parte, il titolo corretto è Moana. Ma a quanto pare la cosa qui da noi non si poteva proprio fare, per via del richiamo involontario a un altro tipo di intrattenimento. Tecnicamente, questo gioiellino d’animazione targato Disney del 2016 è il miglior film della vita e della carriera di Dwayne Johnson. In termini di appeal commerciale, di consenso critico. Ma una classifica senza obiezioni è noiosa, lo scopo di operazioni come questa è anche e soprattutto far imbestialire la gente. In fondo, di doppiaggio si tratta, no? E allora medaglia d’argento. Mestiere nobilissimo, ma la prima posizione deve andare a un film live-action, per rispetto dell’integrità professionale del nostro. Moana, pardon, Oceania, è la storia di una giovane polinesiana che sfida il semidio Maui per liberarsi dell’ingiusta maledizione che grava sul suo capo. Johnson è Maui, testardo, arrogante, convinto di essere nel giusto. Eclettismo allo stato puro, qui canta anche. Molto bene.
1. Jungle Cruise (2021): Dwayne Johnson in spedizione amazzonica con Emily Blunt
Potrà sembrare arrogante e anche un po’ azzardato mettere in cima l’ultimo arrivato, e forse è vero. Ma provate a considerare alcuni fatti puri e semplici. Tanto per cominciare, Jungle Cruise è gia il film più amato di Dwayne Johnson. La critica è benevola senza punte d’entusiasmo, il pubblico adora. Anche al botteghino le cose vanno piuttosto bene, specialmente in America. E allora, why not? Jungle Cruise è una scorribanda amazzonica diretta da Jaume Collet-Serra, Mary Poppins/Emily Blunt e Dwayne Johnson alla ricerca dell’Albero della Vita e dei suoi preziosi regali. Lei è una scienziata che lotta contro un ambiente misogino e bacchettone. Lui è un capitano di vascello dal passato opaco e dal senso dell’umorismo assassino. Tutto scorre come previsto, l’azione si intreccia all’umorismo e c’è pure qualche accenno a temi cari all’attualità. Al momento, il riassunto più efficace del percorso di Dwayne Johnson: fisico, autoironia e un occhio strizzato a un divertimento fracassone e smaccatamente popolare.