Educazione Siberiana: le frasi più belle del film di Gabriele Salvatores
Sesso, crudeltà, fedeltà a Dio sono alcuni dei temi ricorrenti che si rintracciano nel film di Gabriele Salvatores di cui abbiamo selezionato le citazioni migliori.
Che voi vi rifugiate tra le pagine di un libro o tra i fotogrammi del film poco importa, Educazione Siberiana vi conquisterà con le sue citazioni. Il film di Gabriele Salvatores è tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin e racconta la storia di quattro amici cresciuti nella Moldavia Orientale tra gli anni ’80 e ’90. L’educazione riservata ai quattro ragazzi è estremamente rigida. I protagonisti vengono abituati a nutrire odio verso determinate classi sociali e costretti a compiere atroci azioni, destinate a segnare la loro vita per sempre.
Il personaggio che spicca all’interno della pellicola – oltre ai quattro protagonisti – è il nonno Kuzja, magistralmente interpretato da John Malkovich (Il tè nel deserto, La maschera di ferro). È proprio lui a recitare la maggior parte delle citazioni più belle di Educazione Siberiana, che vi proponiamo di seguito.
Gabriele Salvatores mette su un film denso, che affronta temi delicati, senza alcuna censura o riserve. Questa crudezza si evince anche dalle citazioni, in cui il tema principale è la violenza, l’accettazione di se stessi come esseri dediti al male. I protagonisti del film, infatti, sono dei ragazzini che devono imparare a vivere secondo le regole della loro comunità, fatte di discriminazione e aggressività. Per poter salvaguardare la propria virilità, i personaggi di Educazione Siberiana devono ricoprirsi la pelle di tatuaggi, che rappresentano i trofei che la vita ha riservato loro, quelle cicatrici che li hanno resi uomini.
Uomini che si sporcano le mani con violenza e atti di razzismo, ma che rispettano la loro comunità e il loro Dio. Sono contraddittori, perché Dio non vorrebbe mai che i suoi figli si ammazzassero l’uno con l’altro, ma per loro punire chi è diverso è il giusto modo per aggraziarsi il volere della divinità. Sesso, crudeltà e fedeltà a Dio: sono questi alcuni degli elementi che emergono da Educazione Siberiana, un film che sviscera i meandri dell’umanità, estremizzando i comportamenti degli uomini passati, presenti e futuri.
La fame viene e scompare, ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.
Ma ricordati, dobbiamo avere rispetto per tutte le creature viventi. Eccetto che: la polizia, i banchieri, gli usurai. Rubare a queste persone è permesso.
La gente li chiama matti, pazzi, anormali solo perché non capisce quello che pensa e dicono ma la loro lingua è la lingua di Dio. Per questo noi li chiamiamo “voluti da Dio”. E dobbiamo rispettarli tutti e a nessuno è permesso toccarli con un dito ed è a noi che spetta proteggerli anche a costo della nostra vita.
La picca è come la croce, ci accompagna per l’intera nostra vita.
Un tatuatore è come un confessore: le lacrime del nostro Signore, guidate da Dio stesso, devono scorrere tra le sue mani.
La picca quando uccidi si spezza in due.
Non c’è posto per la droga nella nostra comunità, noi siberiani non ci sporchiamo le mani con quella roba.
Mi hanno insegnato che la vita è una guerra e ora so come combatterla.
Le vite degli uomini possono sembrare tutte simili, si nasce, ci s’innamora, si fanno figli, si lavora e poi si muore. Alcuni uomini la vita se la godono, altri la tollerano. Ma noi siberiani, Kolima, noi la vita la combattiamo. I nostri tatuaggi sono le nostre ferite, sono i trofei che abbiamo vinto lottando.
Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare.