Eiffel: cosa c’è di vero nel film di Martin Bourboulon?
La vera storia dietro al film Eiffel di Martin Bourbolon, con protagonisti Romain Duris ed Emma Mackey.
Eiffel, il cui titolo appare eloquente su chi sia il protagonista del film, è uscito nei cinema francesi nell’ottobre 2021, riscuotendo un enorme successo. In effetti, il proposito di realizzare un’opera dell’ingegnere Gustave Eiffel era in serbo già dalla fine degli anni Novanta. Peccato che, ogni volta, in prossimità del via ai lavori, qualcosa mandasse i piani in fumo.
Nel corso del tempo sono cambiate un sacco di cose rispetto all’idea originale alla base della pellicola, tanto da apparire irriconoscibile. Innanzitutto, i volti principali non sono Gerard Depardieu e Isabelle Adjani, come sostenuto da alcuni rumor in passato. La scelta è, infatti, ricaduta su Romain Duris ed Emma Mackey.
Eiffel è ambientato verso il termine dell’Ottocento. Qui l’ingegnere Gustave Eiffel, reduce dalla collaborazione per la Statua della Libertà a New York, è all’apice della carriera. Così il governo d’oltralpe gli commissiona la creazione di qualcosa di spettacolare per l’Esposizione Universale di Parigi. Il progetto suscita in lui ben poco interesse e sembra che al centro dei suoi pensieri vi sia solo la metro parigina.
Tuttavia, la vita dell’uomo viene sconvolta quando rincontra Adrienne Bourgès, suo grande amore di gioventù. La passione sboccia nuovamente e proprio dalla relazione segreta si ispira la costruzione della Torre, destinata a cambiare in eterno la skyline di Parigi, divenendo il simbolo più riconosciuto della capitale francese.
Diretto da Martin Bourbolon, il film Eiffel non costituisce un biopic nell’accezione stretta. D’altro canto, a dispetto dei numerosi spunti, frutto della fantasia degli sceneggiatori, il risultato finale conserva vari punti di contatto con la realtà e il contesto storico. La troupe ha analizzato centinaia di documenti e consultato parecchi archivi affinché qualsiasi elemento risultasse credibile. Proviamo, allora, a capire quanto c’è di vero nella rappresentazione su schermo.
Dalle ricerche sono emersi dettagli intriganti sul privato di Gustave Eiffel. Ad esempio, ha davvero avuto una love story con Adrienne Bourgès, mentre costruiva la passerelle St-Jean a Bordeaux. Gustave aveva 28 anni, mentre Adrienne 18. I due annunciarono persino le loro nozze, annullate in un secondo momento dai genitori di lei.
In principio, Eiffel non voleva effettivamente sapere alcunché circa il progetto della torre di metallo, suggerito dal suo team di collaboratori. Malgrado le pressioni subite, non mostrava interesse nell’erigere la struttura per l’Expò 1889. La riluttanza scomparve all’improvviso: senza un’apparente motivo, cambiò idea e accettò di prendersi la responsabilità di creare una torre alta 300 metri nel centro della città.
Per trasformare il sogno in realtà, dovette addirittura ipotecare la totalità dei suoi beni. Da qui lo spunto dietro all’opera cinematografica, una semplice idea: e se a fargli tornare indietro sui propri passi fu Adrienne, rivista di nuovo?
Le strade di Gustave e Adrienne potrebbero essersi effettivamente incrociate nel 1886. A suggerirlo un particolare: Edoardu, figlio di Gustave, sposò la nipote di Adrienne, Marie-Louise. Nessuna prova sicura è stata rinvenuta, ma, laddove lo scenario immaginato corrispondesse al vero, si spiegherebbe il cambiò repentino e misterioso di Eiffel sulla torre.
Col dubbio saremo probabilmente costretti a rimanere in eterno. Di certo, l’ipotesi avanzata dal titolo è suggestiva e tanto basta per rendere il lungometraggio meritevole di essere guardato. Una proposta perfetta per San Valentino, il giorno degli innamorati. Perché Eiffel è uno splendido inno al più nobile dei sentimenti e a quali grandi atti di coraggio possa spingere.