El Camino: significato del titolo e spiegazione del film di Breaking Bad
El Camino è un nostalgico tuffo nelle atmosfere tese e aride di Breaking Bad, in cui Jesse Pinkman cerca di spianare la propria strada verso la libertà.
Dopo una lunga e trepidante attesa, dall’11 ottobre è finalmente disponibile su Netflix El Camino, il film sequel/spin-off di Breaking Bad scritto e diretto dallo sceneggiatore e ideatore della serie Vince Gilligan.
Un film che nasce per rispondere alla più grande domanda rimasta in sospeso alla fine delle cinque avvincenti stagioni dell’opera televisiva con protagonista Bryan Cranston: quale sarà il destino di Jesse Pinkman (Aaron Paul), dopo essere stato salvato da Walter White ed essersi dato a una fuga liberatoria e disperata a bordo della El Camino del suo ex rapitore Todd?
El Camino: da dove inizia il film di Breaking Bad? [SPOILER]
Facciamo un passo indietro: nell’episodio finale di Breaking Bad dal titolo Felina, Walter White – ormai in fin di vita – mette a punto le ultime manovre per uscire di scena riuscendo a lasciare i frutti del suo impero economico nella mani del figlio, ormai quasi diciottenne. Tale piano prevede una dosa massiccia di vittime ma anche salvare la vita all’ex socio Jesse, nonostante il loro rapporto fosse ormai da tempo decisamente incrinato.
Grazie ad una mitragliatrice M60, White uccide tutti i membri della gang che tiene in scacco Jesse, tranne Todd, sui cui sarà il ragazzo ad avere la meglio, dopo le torture subite durante la prigionia al servizio dello Zio Jack, per il quale era costretto a cucinare metanfetamina e passare il resto del tempo in una fossa di cemento.
Walter White può ora accettare la morte, che sopraggiunge una volta pareggiati tutti i conti e non a causa della propria malattia terminale ma per un colpo della sua stessa mitragliatrice, a riprova del fatto che il potere dell’uomo ha raggiunto il suo apice, rendendolo in grado di controllare perfettamente perfino i tempi e i modi della fine della propria vita.
El Camino, come già accennato, parte dalla fuga di Jesse Pinkman verso la libertà, ma sarà in grado il ragazzo – rinomato per il proprio scarso coraggio e non eccellente acume – di ricominciare da capo, senza il sostegno della mente superiore del proprio indimenticabile socio?
El Camino: Il significato del titolo del film
Un film quindi completamente incentrato sulla successiva pagina della vita di Jesse, a bordo della El Camino del suo ex carceriere Todd. Un’automobile che simboleggia, come il nome stesso suggerisce, il percorso che attende il ragazzo, ma anche la prima importante ribellione di Jesse, che affronta le proprie storiche reticenze uccidendo a sangue freddo Todd e sottraendogli l’auto, un gesto che avrebbe avuto occasione di compiere con una facilità senza dubbio superiore durante la prigionia (come un successivo flashback del film ci ricorda) ma che non era ancora pronto a mettere in atto, frenato dalla paura, dalla minaccia di una rivalsa sul piccolo Brock (il figlio della sua ex, barbaramente uccisa dai suoi stessi aguzzini) e forse anche da un rigurgito di senso morale, del quale Jesse – a differenza di Walter – non diviene mai totalmente privo.
Ora Jesse è solo e – se vuole farcela – deve liberarsi di ogni freno inibitorio, mettendo a frutto gli insegnamenti che il suo grande maestro White gli ha messo a disposizione, primo fra tutti non guardare in faccia nessuno e puntare dritto alla propria salvezza.
Un tuffo nostalgico nelle atmosfere tese e aride di Breaking Bad
Come nella serie madre, le atmosfere del film El Camino riflettono perfettamente lo stato interiore dei protagonisti, in cui a dominare è un’asettica aridità morale che si fa sempre più strada. Il deserto è quindi lo sfondo perfetto per le vicissitudini del tormentato protagonista, la cui codarda sensibilità – una volta affrontato gradualmente l’urto dei vari traumi subìti – lascia progressivamente spazio a una lucida progettazione, di cui il ragazzo non era mai stato capace in passato.
Ecco allora che dopo qualche inevitabile errore di valutazione e alcune mosse maldestre, Jesse impara in fretta ad aggiustare il tiro, verso un obiettivo che non ha scelto in autonomia (non si può pretendere troppo) ma seguendo il buon consiglio del saggio Mike (il sicario un tempo al servizio di Gustavo Fring, fondamentale nel percorso dei due protagonisti di Breaking Bad): puntare all’Alaska, l'”ultima frontiera” in cui poter dare vita a un nuovo inizio, lasciandosi il male alle spalle.
Il film di Breaking Bad: recensione
Il piano di Jesse (elaborato dopo aver fatto una prima tappa a casa dei vecchi “amici” Badger e Skinny Pete, che – debitori dell'”onore” di conoscere l’ormai idolo criminale Jesse – gli offrono ristoro, una doccia e una nuova auto per far perdere le proprie tracce) prevede recuperare i soldi nascosti in casa di Todd e utilizzarli per ottenere una nuova identità dal vecchio Ed (Robert Forster), il socio di Saul Goodman che aveva aiutato sia quest’ultimo che White in precedenza, ma verso il quale Jesse deve ancora scontare il debito di aver chiesto aiuto non presentandosi poi all’appuntamento.
Ed svolge l’attività ufficiale di rivenditore di aspirapolvere e Jesse – dopo essere riuscito a trovare il denaro nascosto in casa del proprio rapitore Todd ma averlo dovuto spartire con altri due criminali sopraggiunti sotto le mentite spoglie di poliziotti (che poi si rivelano volti noti del passato del protagonista) – offre tutto ciò che ha in cambio del suo aiuto.
L’uomo, tuttavia, non ha intenzione di fare sconti e – mancando all’appello 1800 dollari – congeda il ragazzo chiamando la polizia.
Durante la negoziazione con i due finti poliziotti comincia ad emergere la progressiva trasformazione di Jesse, che – sull’orlo dell’ennesimo fallimento e minacciato da una pistola – riesce a mantenere la lucidità necessaria per ribaltare la situazione in proprio favore, ragionando sulle conseguenze della sua eventuale uccisione, deleterie innanzitutto per gli stessi potenziali assassini.
El Camino – di necessità virtù: la rapida trasformazione di Jesse
Dopo il buco nell’acqua con Ed, Jesse è costretto a proseguire la sua fuga, ricordando nel percorso i momenti più segnanti del proprio passato criminale e trasformandoli in nuova forza da cui attingere per trovare una soluzione valida alla propria complicata situazione.
Nel frattempo sui notiziari impazza la notizia della sua latitanza, e Jesse apprende che anche i suoi genitori vorrebbero che lui si costituisse.
Ora il ragazzo comincia ad essere pronto a tutto e – dopo una telefonata in cui riesce ad allontanare i genitori da casa dando loro un falso appuntamento – entra nell’appartamento per cercare il denaro mancante trovando in cassaforte solo due pistole, una vecchia calibro 22 appartenuta al nonno e un’altra più moderna. Si reca allora dai due criminali che si erano finti poliziotti (uno dei quali è il titolare della ditta di saldature di cui si erano serviti lo Zio Jack e Todd per tenerlo incatenato al laboratorio in cui era costretto a cucinare metanfetamina) e – con le mani e la pistola più efficiente in tasca e la vecchia arma del nonno in bella vista infilata nella cintura – chiede i 1800 dollari che lo separano dalla salvezza.
Ovviamente la richiesta non viene esaudita ma sfocia in un duello eastwoodiano in stile Per un pugno di dollari in cui Jesse – ormai pienamente padrone della situazione e investito da un’inedita scaltrezza – ha la meglio aprendo il fuoco a sorpresa con la seconda pistola nascosta in tasca e freddando così il nemico.
Ricominciare da zero
Jesse possiede ora l’intero bottino sottratto da casa di Todd e può recarsi da Ed per saldare la sua parcella e ottenere la nuova identità. Accompagnato dall’uomo al confine col Canada e dopo aver consegnato una lettera diretta a Brock Cantillo (il succitato figlio della sua ex Andrea) il ragazzo entra in Alaska ricordando le profetiche parole del suo primo amore Jane (barbaramente lasciata morire da White, che aveva assistito immobile al suo soffocamento per overdose per paura che la ragazza rivelasse la verità su di lui): a volte sarebbe meglio non lasciare che sia l’Universo a guidare le proprie azioni, ma prendere in mano la vita e decidere per sé: qualcosa che Jesse – nonostante la sua trasformazione – non ha ancora definitivamente imparato, trovandosi in Alaska senza un vero perché, solo sotto il consiglio estemporaneo di Mike, e che potrebbe quindi costituire un metaforico indizio di nuovi guai in arrivo per il nostro giovane antieroe, che ora deve e può contare solo e unicamente sulle proprie forze.
O che forse rappresenta solo il modo in cui Vince Gilligan ha voluto suggerire agli spettatori come Breaking Bad non potrà mai davvero finire, anche se null’altro verrà raccontato.