Alla scoperta di Elvira Notari: la prima regista donna del cinema italiano
Una ricostruzione dovuta e necessaria, una retrospettiva ricca e interessante, una ricerca su un personaggio e su un pezzo di storia: Elvira Notari.
Elvira Notari (1875 – 1946), salernitana di nascita e napoletana d’adozione, è stata la prima regista donna del cinema italiano.
Elvira Coda Notari, con grande lungimiranza e coraggio, è stata regista e produttrice cinematografica in un’epoca in cui il mondo – e ampiamente anche quello cinematografico – era fatto dagli uomini e per gli uomini. Elvira è stata una donna di carattere e d’amore, si è mossa infatti sempre in coppia con il marito Nicola Notari, di professione fotografo, e successivamente con suo figlio Eduardo, in arte Gennariello.
La casa di produzione cinematografica “Dora film” nacque a Napoli nel 1906 ed è stata importante per una serie di motivi, tra i quali la fortunata ed esemplare imprenditorialità privata in un periodo di crisi come l’età giolittiana e, sicuramente, la particolarità di scelte produttive prima e distributive poi, dietro le quali c’era il fiuto e la sensibilità di Elvira.
La storia di Elvira Notari – e anche ciò che resta della sua produzione – dimostra come, senza alcune retorica di genere, lo sguardo da cineasta in senso ampio debba essere sensibile, raffinato e allo stesso tempo pieno di forza espressiva ed estetica.
La Napoli di quel tempo fu protagonista di un cinema pioneristico che, anche grazie ai coniugi Notari, si svolse non solo nei teatri di posa ma anche nelle strade, rendendo così a tutti gli effetti Elvira Notari come un’antesignana del neorealismo. Titoli come N’fama e ‘A legge chiariscono rapidamente il sapore dei film: drammi ambientati nei quartieri popolari, dove si scontravano l’ordine costituito e la legge fatta da chi per strada ci viveva.
L’inventiva artigianale, inoltre, è stata una peculiarità delle produzioni e delle regie di Elvira Notari, in quanto è imprescindibile per quell’aura di realismo e documentarismo di quel cinema di prima maniera. Cinema che non piacque al fascismo e che non resistette all’avvento del sonoro. Molte delle produzioni infatti dei secondi anni ’20 sono da rintracciarsi oltreoceano, come l’incredibile ritrovamento di una pellicola in vendita su e-bay da un americano, figlio di emigranti italiani.
La produzione di Elvira Notari fu davvero molto ricca, si contano circa 60 film con titoli e temi diversificati, dal 1906 al 1929 anno in cui la “Dora film” chiuse per difficoltà economiche che impossibilitavano la produzione, ma rimase come casa di distribuzione mentre Eduardo tentò la carriera d’attore in Inghilterra ed Elvira e suo marito Nicola si ritirarono a vivere a Cava de’ Tirreni.
Ciò che resta oggi è la necessità di una costruzione e di un rinvigorimento della memoria di un personaggio importante per la storia del cinema. Di Elvira Notari restano infatti tre lungometraggi, diversi cortometraggi sparsi tra amatori e cineteche e una serie di locandine, testi, foto e articoli dell’epoca.
La ricostruzione e la divulgazione della donna e del cinema che ha prodotto è resa possibile grazie al Festival Internazionale del Cinema Laceno d’Oro e del direttore artistico Antonio Spagnuolo, dello studioso Paolo Speranza e del regista Mario Franco che negli anni ’70 rintracciò ed intervisto Eduardo Notari per far luce anche sulle questioni familiari che circolano sulla memoria di Elvira.