5 Film horror giapponesi degli anni 2000 da vedere
Una cinquina di horror giapponesi che hanno segnato il nuovo millennio
Il cinema horror del Sol Levante ha avuto la sua fioritura nel mondo sul finire degli anni ’90, e i primissimi anni duemila, con titoli come Ring (1998), Ju-On – the Grudge (2002) e Dark Water (2002), da cui si è riversata un’ondata più o meno consistente di pellicole in occidente, tra cui anche l’ottimo e conturbante Audition (1999) di Takashi Miike. In questa mini rubrica andremo a vedere cinque titoli di film horror giapponesi venuti fuori nel nuovo millennio che meritano una riscoperta se siete amanti del cinema dell’orrore con gli occhi a mandorla.
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1. Suicide Club (2001)
54 studentesse si buttano, coordinatamente, sotto ad un treno.
Di lì a poco, misteriosi suicidi aumentano in tutta la città di Tokyo.
Alla polizia, intanto, arrivano dei rotoli di pelle umana.
Un poliziotto indaga, mentre sul web un’informatore anonimo parla del suicide club.
I sospetti cadono su un giovane, novello Charles Manson.
Noto anche come “Suicide Circle”, questo film di inizio millennio è l’opera che ha rivelato il talento dell’allora sconosciuto Sono Sion all’Occidente.
Si tratta di un thriller metropolitano a tinte horror che indaga sull’inquietudine dei massmedia (internet, Tv) e sulle “vuote” nuove generazioni. Uno dei film horror giapponesi indubbiamente più interessanti degli anni duemila.
2. Marebito (2004)
Uno degli horror giapponesi più affascinati del nuovo millennio è questo film diretto dal regista di The Grudge (altro titolo che ha ottenuto grande successo in occidente, quasi al pari di The Ring) ed interpretato da Shinya Tsukamoto. La storia è quella di un cameraman che si introduce nei sotterranei di Tokyo, per indagare su un curioso suicidio, e vi trova una misteriosa ragazza che sembra essere una creatura arcaica.
3. Nightmare Detective (2006)
Thriller horrorifico dal taglio visionario e viscerale, psicologico e torbido, angoscioso e in parte fumettistico, ma realisticamente tangibile, diretto da uno dei registi più originali e suggestivi del cinema giapponese contemporaneo, ovvero Shinya Tsukamoto. Primo di un dittico, Nightmare Detective è uno dei migliori horror giapponesi degli anni duemila, incentrato su un’indagine che si muove nei territori dei sogni, laddove c’è un misterioso serial killer da acciuffare.
4. Tokyo Gore Police (2008)
Uno dei titoli più bizzarri venuti fuori dal calderone degli horror giapponesi del nuovo millennio, questo film di Yoshihiro Nishimura, si muove nei generi, tra fantascienza distopica, satira e body horror, sempre in bilico sul filo sottile tra trash e opera geniale. In un futuro distopico, una poliziotta con un passato da prostituta, dà la caccia a degli spietati serial killer mutanti, chiamati “engineers”, capaci di tramutare parti del corpo e ferite corporee in armi letali. Un giocattolone splatter dai colori vivaci e gli effetti speciali bizzarri, che crea diversi personaggi che rimarranno impressi, come la donna per metà coccodrillo, dalla vita in giù.
5. Grotesque (2009)
Una coppia di ambo sessi, appena conosciutisi, viene rapita e si risveglia in un seminterrato, in balia di un pericoloso dottore che ha in mente di torturarli. Alla base un film essenziale, una sorta di torture porn figlio del cinema americano, con precursori come Saw (2004) e Hostel (2005), ma il film di Koji Shiraishi si rivela, via via, un sotterraneo psicologico che rivela qualche piccolo colpo di scena e sconfina perfino nel grottesco (nomen omen) più visionario e bizzarro, al punto da segnalarsi come uno degli horror giapponesi più singolari degli anni duemila.