Quando il sacro fa paura: i 5 film horror religiosi più spaventosi degli ultimi anni
Fede, rituali pagani, esorcismi: i film horror religiosi si sono sempre più diffusi nell'ultimo decennio. Ecco 5 pellicole sul genere.
Nel 2024, il cinema sta assistendo a una rinascita del genere dell’horror religioso. Da Omen – L’origine del presagio a Immaculate – La prescelta, il fascino del Male, ma anche la Fede e i culti esoterici sono tornati di moda sul grande schermo. I film horror religiosi ci spingono a dubitare di ciò in cui davvero crediamo, mettendo anche in discussione la nostra morale. Negli Settanta, L’Esorcista ha dato il via a un filone che ha mutato forma nei decenni successivi, spesso curando più l’aspetto splatter dell’intera storia. Negli ultimi anni, invece, il genere si è evoluto, andando ad toccare l’elemento psicologico. Da storie che esplorano il concetto di Fede ai più moderni sui culti pagani, ecco 5 film horror religiosi moderni che vi spaventeranno anche dopo i titolo di coda.
1. The Witch (2015)
Un viaggio nell’America puritana del 1600 con una giovanissima Anya Taylor-Joy. Una famiglia del New England, composta dal padre predicatore, sua moglie e i loro cinque figli, viene isolata dalla propria comunità ai margini di una foresta per il modo in cui vive con estremismo la religione. Quando il figlio più piccolo scompare, ognuno di loro comincia a darsi addosso l’un l’altro, scatenando gelosie, invidie e le peggiori emozioni negative. Tutto il Male che provano sembra provenire da una misteriosa e inquietante presenza che vive nascosta nel bosco. The Witch, film d’esordio di Robert Eggers, è una storia che attinge dal folklore, e per questo fa rabbrividire: la paura dell’ignoto è costruita in modo magistrale, senza lasciare alcuna speranza per i suoi protagonisti che cominciano a mettere in dubbio la propria Fede. Ed è proprio questo a spaventare maggiormente: quando non è rimasto più niente in cui credere, a cosa ti aggrappi?
2. Hereditary – Le radici del male (2018)
Film d’esordio di Ari Aster basato su legami familiari, spiritismo e una certa eredità (come allude il titolo). Toni Collette è strepitosa nel ruolo di una donna, recentemente afflitta dalla morte della madre, che lentamente comincia a scoprire una serie di segreti oscuri su di lei e sul suo albero genealogico che porteranno a un tragico epilogo, nonché un destino segnato e inevitabile. Sconvolgente quanto basta, Hereditary è certamente uno dei film horror religiosi più spaventosi degli ultimi anni, dove le certezze del personaggio della Collette vacillano di scena in scena (insieme alla sua sanità mentale). Il tocco di Aster, freddo e implacabile, conduce a un finale agghiacciante che resta impresso nelle menti per molto tempo.
3. Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019)
I culti pagani esistono ancora oggi. Lo racconta di nuovo lui, Ari Aster, uno dei registi del cinema horror più sorprendenti degli ultimi anni. Di nuovo, la trama prende il via dai legami familiari. Florence Pugh (in una delle sue interpretazioni migliori) è Dani, una ragazza che cerca di riprendersi dal suicidio della sorella e dalla morte dei suoi genitori. Rimasta sola col suo dolore e senza nessuno che pare capirla, Dani si lascia convincere dal fidanzato e dai suoi amici ad andare in un tranquillo villaggio di campagna in Svezia per passare insieme la tradizionale festa di mezza estate. La vacanza paradisiaca prenderà ben presto pieghe inquietanti quando scopriranno che la comunità segue i riti di un culto pagano. Midsommar è l’horror alla luce del sole: le terribili vicende che colpiscono i malcapitati avvengono di giorno con una glaciale naturalezza che lascia spiazzati. Anche qui la religione gioca un ruolo importante dall’inizio alla fine: sebbene possa essere vista come estremizzata dall’esterno, in realtà rappresenterà una via di salvezza per la protagonista.
4. Santa Maud (2019)
Quanto può essere pericoloso il fanatismo religioso? Morfydd Clark interpreta un’infermiera molto credente nel film d’esordio della regista Rose Glass. Maud, fervente cristiana, è convinta di dover salvare l’anima di Amanda, un’ex ballerina dal carattere esuberante. La giovane infermiera sviluppa una vera e propria ossessione per lei mentre la sua sanità mentale comincia a vacillare. Santa Maud è un film disturbante non tanto per la sua parte horror, quanto per l’elemento psicologico. Tra Fede e ragione c’è una linea sottile, e la protagonista si trova proprio nel mezzo. Convinta di fare del bene e che la sua sia una missione salvifica, Maud mette in pericolo se stessa, ma fino alla fine non imparerà la lezione: ed è questo ad inquietare maggiormente.
5. Omen – L’origine del presagio (2024)
Può un prequel, a distanza di decenni, essere spaventoso quanto l’originale? Omen – L’origine del presagio ci riesce. Cinquant’anni dopo Il presagio, film cult con Gregory Peck, si racconta come tutto è iniziato, portandoci in una Roma di inizio anni Settanta dominata dall’incertezza sociale, la paura del futuro e l’allontanamento dai valori cristiani. La giovane suora Margaret (Nell Tiger Free) viene mandata nella Capitale per iniziare la sua nuova vita in un convento; qui prende a cuore il caso di una ragazzina, e scoprirà un’oscura cospirazione all’interno della Chiesa che spera di far nascere il male incarnato. In questo caso, l’horror religioso va anche oltre e punta il dito contro la società misogina del tempo, nonché la condizione della donna, concepita solo come involucro per concepire figli. L’inquietudine del film è resa ancora più scenica dalla musica e dalle inquadrature a volte psichedeliche che trasmettono un senso di nichilismo di fronte agli orrori che accadono.