I 5 film Marvel che abbiamo sopravvalutato un po’ troppo
E che non riusciamo proprio a digerire.
Con quanto seguirà rischiamo di attirarci molte antipatie. Del resto, la Marvel governa l’andamento cinematografico mondiale (o, almeno, occidentale) e sparlare dei film che produce – e che ormai a tornate di tre o quattro all’anno arrivano nei nostri cinema – si rischia davvero grosso. Eppure, a ben vedere, qualche ragione per avanzare delle critiche ai prodotti cinematografici della Marvel forse c’è. Al di là dell’indiscutibile successo economico, si possono individuare almeno cinque film che forse il pubblico ha amato in maniera eccessiva e che non valgono però il buzz che hanno creato.
1. Black Panther, la memoria di Chadwick Boseman non basta a riabilitare questo film Marvel
Rischiamo di passare per cattivi, ma tant’è. La morte di Chadwick Boseman ha toccato in molti modi il franchise di Black Panther e il modo in cui il pubblico ha guardato il secondo film (e rivisto il primo). Se però dobbiamo valutare Black Panther con un occhio critico, non possiamo che bocciare il film. Certo, questo film tenta di fare quello che raramente si vede in casa Marvel: costruire un mondo nuovo, stratificarlo, crearne mitologia e storia. E fino a qui riesce piuttosto bene. Il problema del film, così come di molti della Fase 3 dell’MCU, sorge quando Black Panther torna sul terreno alla Marvel più congeniale: effetti speciali, azione, combattimenti. A questo punto diventa tutto noioso, poco chiaro, prevedibile e scritto in modo sciatto e quanto mai svogliato. L’eredità di Chadwick Boseman è immensa ed echeggerà per anni dentro e fuori le sale cinematografiche. Ma il film che le ha dato vita ha rischiato di essere anche la sua pietra tombale.
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2. Guardiani della Galassia, bello e impossibile
In questo caso ci facciamo del male, perché la saga di Guardiani della Galassia, capitanata da James Gunn, è una delle migliori tra quelle prodotte dalla Marve. Ma basta per giustificare lo stato di adorazione dei fan nei confronti di questo film? Prendiamo il primo film: divertente, scanzonato, ben diretto, pieno di luci e di colori strabilianti. Ma andando un passo oltre l’apparenza che cosa si trova? Un cattivo debolissimo, una spinta alla risata a volte eccessiva (e questo è un problema comune nell’MCU, si veda il caso di Thor qui sotto) e una risoluzione del conflitto ridicola e completamente anticlimatica. Siamo tutti affezionati ai protagonisti dei Guardiani della Galassia, ma stracciarsi le vesti per loro pare esagerato.
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3. Thor Ragnarok + Thor: Love and Thunder, due film urticanti
Dopo il secondo capitolo (Thor: The Dark World) quella di Thor era una saga morta. Poi è arrivato Taika Waititi che ha dato al terzo e al quarto capitolo dedicati al dio del tuono un’impronta chiara e definita, salvando capra e cavoli. Lo ha fatto snaturando il personaggio e la direzione che la saga aveva preso fino a quel momento. O, meglio, mantenendo la stessa direzione cupa che aveva informato i primi due capitoli, ma cambiandone totalmente il tono. Il risultato? Un guazzabuglio molto acceso e colorato, ma confusionario e poco divertente. Urticante, addirittura, nel suo voler spingere alla risata a tutti i costi. Waititi avrà anche salvato Thor, ma a quale prezzo?
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4. Avengers: Endgame, un film della Marvel davvero sopravvalutato
Sì, tutto quello che volete: è epico, a tratti colossale, commovente, la degna fine di un’era (più che di una Fase) cinematografica. Ma si poteva – e si doveva – fare decisamente di meglio. Specie dopo un film come Avengers: Infinity War che ha fissato un nuovo apice per la Marvel. La tensione qui manca completamente, il film scorre nel più prevedibile dei modi, almeno nei suoi tratti generali. Persino il conflitto finale è confuso e incidentato. Avengers: Endgame segna la fine di un lungo cammino da parte della Marvel e verrà ricordato per questo più che per la sua qualità.
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5. Captain America: Civil War, Cap e Iron Man contro la noia
Lo si potrebbe definire come la prova generale della coppia di Avengers (Infinity War ed Endgame) usciti pochissimi anni dopo: un mucchio di supereroi, una minaccia che rischia di annientarne l’esistenza, tanto fracasso, un pizzico di epicità. Gli ingredienti ci sono tutti – ci sono tutti per fare un film funzionante come poi sarà Avengers: Infinity War – eppure qualcosa è andato storto. Il problema di fondo è il senso del film, che non si capisce, nemmeno a distanza di anni, a che cosa sia servito. Non aggiunge praticamente nulla ai personaggi, alle loro dinamiche o al futuro dell’MCU. In fin dei conti si è trattato di puro e semplice fanservice. Troppo poco per il clamore suscitato.