10 Film stroncati e poi rivalutati. Quando la critica fa flop
Il mago di Oz venne definito addirittura "disgustoso", mentre Ritorno al futuro è stato bocciato perché considerato "troppo poco sexy".
Il cinema, come ogni forma d’arte, rappresenta qualcosa di assai soggettivo. Per quanto nel corso dei decenni siano esistiti film il cui valore artistico viene tutt’oggi riconosciuto all’unanimità, capaci di mettere subito d’accordo pubblico e critica, risulta molto difficile, se non addirittura impossibile, trovare un titolo sul quale anche solo una persona nel mondo non abbia avuto qualcosa da criticare. Quando poi viene rivolta direttamente da un giornalista o, peggio ancora, da un produttore cinematografico, tale critica rimane nella storia. Andiamo allora a scoprire dieci casi in cui la carta stampata o i più importanti studi di produzione hanno ampiamente bocciato film considerati in seguito come veri e propri capolavori
Da Shining a Star Wars, scopriamo quali sono i film che, ai tempi della loro uscita al cinema, vennero stroncati da critica o produttori.
Shining (1980)
A quarant’anni di distanza dalla sua uscita, possiamo dire che Shining rappresenta uno dei film più amati del regista Stanley Kubrick e dell’attore Jack Nicholson. Nel 1980, però, Variety massacrò l’opera perché avrebbe “distrutto tutti gli elementi spaventosi del romanzo di Stephen King” e stravolto la figura della moglie, passata dall’essere “una donna affettuosa e comprensiva” ad una “povera pazza e semi-ritardata“.
Il Mago di Oz (1939)
Sono trascorsi oltre ottant’anni dall’uscita di questo film diretto da Victor Fleming che oggi viene considerato come un grande classico da vedere e rivedere, proposto anche in numerosi corsi cinematografici. Eppure, ai tempi della sua uscita, Il Mago di Oz non venne acclamato all’unanimità e, anzi, fu oggetto di diverse critiche dovute probabilmente alle grandi aspettative che anticipavano il suo rilascio. Russell Maloney sul The New Yorker lo criticò aspramente, sottolineando come il film fosse privo di fantasia e poco ingegnoso, soprattutto se paragonato alle opere di Walt Disney. Il giornalista arrivò a definirlo addirittura “disgustoso”.
Psyco (1960)
Ad oggi lo conosciamo come uno dei più grandi film di Alfted Hitchcock, arrivato nel 2020 a spegnere 60 candeline, ma nell’anno della sua uscita (1960) c’è chi, come il New York Times, bocciò Psycho etichettandolo come un semplice “film a basso costo”, mentre altri lo definirono “una macchia” nella carriera di Hitchcock.
Braveheart (1995)
Quasi trent’anni sono trascorsi dall’uscita di Braveheart – Cuore Impavido, film capace di rimanere ancora oggi nel cuore di milioni di persone. Eppure, quando uscì al cinema, l’opera con Mel Gibson venne criticata dal Globe and Mail per essere “gigante per quanto riguarda la forza della battaglia ma con un’anima molto limitata”. Inoltre, secondo il Los Angeles Times, “le azioni del protagonista non vengono mai messe in discussione e per questo il film risulta troppo poco impavido”.
E.T. – L’extra-terrestre (1982)
La Columbia Pictures fu la prima casa di produzione con cui Steven Spielberg parlò del piccolo alieno con il dito luminoso, poi chiamato E.T., ma lo studio bocciò il progetto definendolo “uno stupido film alla Walt Disney“, permettendo alla Universal di acquistarne i diritti. La Columbia siglò un accordo con la Universal, mantenendo il 5 percento dei profitti netti di E.T. – L’extra-terrestre. Un dirigente della Columbia disse in seguito che la piccola percentuale fece guadagnare allo studio più soldi di qualsiasi altro film uscito quell’anno.
Pulp Fiction (1994)
Il co-sceneggiatore di Pulp Fiction Roger Avary ha affermato che se non fosse stato per Harvey e Bob Weinstein, quello che è poi diventato uno dei film più osannati di Quentin Tarantino, e che rilanciò la carriera di John Travolta, probabilmente non sarebbe mai stato realizzato. Ecco cosa è successo quando Tarantino e Avary portarono la sceneggiatura alla TriStar Pictures:
“L’abbiamo consegnata e hanno detto “È la peggior sceneggiatura che sia mai stata consegnata a questa compagnia cinematografica. Non è divertente. Non ha senso. Questo ragazzo è morto, è vivo. Che cosa sta succedendo?“. Grazie a Dio, Harvey e Bob Weinstein hanno immediatamente preso in mano la situazione e hanno dato a Quentin la possibilità di lasciare la sceneggiatura così com’era. Non una sola cosa è stata cambiata. Alcune cose sono state rimosse, ci sono state un paio di scene che sono state eliminate nel montaggio ma, a dire la verità, a Quentin è stato dato il comando completo e il modo di realizzare quel film esattamente come lo vedeva nella sua testa”.
Ritorno al Futuro (1985)
Dopo aver raggiunto, nel 1980, l’accordo con la Columbia per la realizzazione della pellicola, Robert Zemeckis e Bob Gale si sentirono dire che il film era carino ma “non abbastanza sexy“. In quegli anni, infatti, ottennero successo pellicole come Fuori di testa o Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni, rivolte ad un pubblico adulto, e Ritorno al Futuro venne rifiutato dai più importanti studi cinematografici perché considerato “troppo leggero”. La Disney, al contrario, lo rifiutò perché “una madre che si innamora del proprio figlio non era appropriata in un film per famiglie“. Alla fine, Universal riprese in mano il progetto dopo che, nel 1984, Zemeckis ottenne un buon successo con All’inseguimento della pietra verde. Ritorno al futuro divenne il film più redditizio del 1985.
Star Wars (1977)
Quando si parla di genere fantascientifico non si può non pensare all’opera nata dalla mente di George Lucas. Star Wars rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per milioni di appassionati di cinema ma quando il suo “papà” cercò qualcuno interessato a produrre il progetto, questo dovette fare i conti con numerose porte chiuse in faccia. C’è da dire che quella che consideriamo un’epica opera spaziale era probabilmente un po’ difficile da vendere prima che lo stesso Star Wars stabilisse lo standard del genere, ma United Artists, Universal e Disney si devono essere mangiati i gomiti per aver detto no al materiale presentato da Lucas. La stessa Fox arrivò a finanziare il progetto solo perché pensava che George Lucas avesse in sé un altro film in stile American Graffiti e vedevano Star Wars come una specie di accordo in buona fede per assicurarsi i suoi lavori successivi.
L’Esorcista (1973)
In questo caso parliamo di un film che venne bocciato ancora prima di diventare un film. William Peter Blatty, autore della sceneggiatura e del romanzo su cui si è poi basato L’Esorcista, diretto da William Friedkin, ha dichiarato “Ho potuto tappezzare le pareti del mio bagno con tutte le lettere di rifiuto che ho ricevuto“, sottolineando le difficoltà avute prima che qualcuno notasse il potenziale dell’opera. Quando poi questa divenne un best seller letterario, Warner Bros. la notò e produsse il film che tutti oggi conosciamo.
Metropolis (1927)
Torniamo alla prima metà del secolo scorso con Metropolis, film del 1927 diretto da Fritz Lang. Un’opera distopica che, pur non potendo contare sulle espressività vocali dei suoi protagonisti (era un film muto) ha fatto la storia del cinema espressionista, ispirando grandi successi come Blade Runner e Guerre Stellari. Quando uscì, però, Mordaunt Hall sul New York Times lo definì un “film privo di suspense e di anima, proprio come l’automa protagonista”.