10 film sul razzismo da vedere assolutamente
Tra le innumerevoli pellicole che affrontato il tema, ecco 10 film sul razzismo che bisogna vedere almeno una volta nella vita.
Nella battaglia per i diritti civili e per l’uguaglianza, il cinema si fa arma nelle mani di chi, tramite il proprio estro artistico, si fa portavoce di un’interna comunità, mostrando al mondo le brutture di una piaga che da sempre infetta la nostra società. Fin dalle origini della settima arte, la tematica raziale si è incastonata tra i fotogrammi di moltissime pellicole, nel tentativo di raccontare e, al contempo, denunciare i moltissimi episodi di suprematismo bianco di cui la storia si è fatta testimone. A partite da Fa’ la cosa giusta, film di Spike Lee recentemente riscoperto a causa delle allarmanti similitudini con il fatto di cronaca che, a maggio del 2020, portò all’uccisione di George Floyd, ricordiamo 10 film sul razzismo da vedere assolutamente, opere in grado di svelare una realtà opacizzata dall’illusione e dall’ipocrisia, in grado di far rivivere alcuni dei momenti più bui della storia dell’uomo.
1. Fa’ la cosa giusta
Tacciato di istigazione alla rivolta, Fa’ la cosa giusta, film scritto, diretto e prodotto da Spike Lee, nel 1989, viene ancora oggi considerato come una delle migliori opere del regista. Riscoperto, come detto, a causa di alcune affinità con l’omicidio di George Floyd, la pellicola si ispira in realtà ad un altro fatto di cronaca, avvenuto nel 1986, che portò alla morte di un ragazzo afroamericano durante una rissa in pizzeria. Il racconto si aggira per le vie accaldate di un quartiere di Brooklyn e nel suo procedere vede il lento inasprirsi delle tensioni raziali, sfociate in un drammatico finale.
2. Django Unchained
Prima di Hitler e Charles Manson, dopo la vendetta in due volumi contro Bill, l’esasperata violenza tarantiniana si scontra con l’imperante schiavismo che, a metà dell’800, dominava il sud degli Stati Uniti. Con il suo inconfondibile stile il regista si è spesso posto dalla parte del più debole per riuscire a rappresentare un’allegorica e liberatoria ritorsione nei confronti del potere prevaricatore. Django Unchained, che trae le sue movenze western dal Django di Sergio Corbucci, a cui si ispira, è tra i più riusciti film di rivalsa della comunità nera.
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3. C’è anche Detroit tra i migliori film sul razzismo
A 7 anni di distanza dal trionfo del suo The Hurt Locker, la prima regista donna della storia ad aggiudicarsi il premio Oscar, Kathryn Bigelow, racconta gli scontri di Detroit, che tra il 23 e il 27 luglio del 1967, sconvolsero la città. Partendo dal presupposto storico che vide lo scatenarsi degli scontri a causa dell’intervento della polizia in un bar privo di licenza, il film Detroit ricostruisce, in forma romanzata, la vicenda accaduta all’Algiers Motel, che vide l’uccisione di 3 ragazzi afroamericani per mano di alcuni poliziotti, successivamente processati ed assolti.
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4. The Birth of a Nation
Come testimonia una delle pietre miliari della settima arte, la tematica razziale viene impressionata su pellicola fin dalle origini. Differente è però l’approccio adottato da David Wark Griffith, nel 1915, con il suo The Birth of a Nation; il regista racconta la guerra di secessione americana, dipingendo con favore l’ideologia portata avanti dal Ku Klux Klan, da lui condivisa e normalizzata all’interno del film. Le controversie che da sempre si accompagnano all’opera, però, non le hanno comunque impedito di porre le basi tecnico-narrative per tutto il cinema americano.
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5. Il colore viola è un altro dei film sul razzismo da vedere assolutamente
Una delle più toccanti opere dirette da Steven Spielberg vede due sensazionali esordi attoriali: quello di Ophra Winfrey e quello della protagonista, Whoopi Goldberg. Tratto dal romanzo The Color Purple, con cui Alice Walker, nel 1981, ottenne il primo Premio Pulitzer per una donna afroamericana, Il colore viola affronta nuovamente la dicotomia tra razze ma andando ancor più in profondità, disaminando nel dettaglio gli aspetti più violenti di una realtà che vede serpeggiare il discrimine anche all’interno della comunità stessa e che pone la donna al gradino più infimo della scala sociale.
6. Crash – Contatto fisico
Con Crash – Contatto fisico, film del 2004 diretto da Paul Haggis, la disuguaglianza si pone al centro di un racconto corale e si amplifica nel tentativo di dar voce e dare volto a quante più comunità possibili; una serie di storie intrecciate e comunicanti, che si sfiorano, entrano in contatto e, combinandosi, si fanno specchio di un mondo manovrato dall’odio, storie che riconoscono nel discrimine, nell’abuso di potere e nel rifiuto per il diverso i propri punti di contatto.
7. Indovina chi viene a cena? è uno dei grandi cult sul razzismo
Oltre 50 anni fa Stanley Kramer realizzò un film che ancora oggi stupisce per l’attualità e la freschezza con cui viene rappresentata una tematica delicata come il razzismo. Indovina chi viene a cena? ha fatto la storia non solo per l’abilità direttiva del regista e l’alto livello di un cast composto da Spencer Tracy, Katherine Hepburn e Sidney Poitier, ma per il tocco sensibile con cui riesce a raccontare l’amore tra un ragazzo afroamericano e un ragazza bianca e a raffigurare il momento in cui lei decide di presentare il compagno ad una famiglia, presentatasi come progressista, ma che deve fare i conti con un’ideologia fortemente radicata nella società.
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8. Il buio oltre la siepe
Oltre la siepe il buio, oltre la siepe l’oscuro, l’ignoto, e la paura di esso; nero come l’oscurità, nero come la pelle di colui che viene privato di un processo equo, di una giustizia che possa realmente definirsi giusta. Robert Mulligan, nel 1962, adatta il romanzo To Kill a Mockingbird, scritto 2 anni prima da Harper Lee e con Il buio oltre la siepe rappresenta la storia dell’avvocato Atticus Finch (Gregory Peck), chiamato a difendere il giovane Tom Robinson, ragazzo nero accusato da un anziano agricoltore di aver violentato la figlia, e a confrontarsi con un sistema giudiziario corrotto da un pregiudizio latente.
9. Il momento di uccidere
John Grisham si fa spesso giudice nelle aule di tribunale e con A Time to Kill, uno dei suoi tanti romanzi riadattati per il grande schermo, in questo caso da Joel Schumacher, porta la drammatica storia di un padre afroamericano processato per essersi fatto giustizia dopo lo stupro della figlia, consapevole della manifesta incapacità del sistema giudiziario di applicare una pena adeguata. Ne Il momento di uccidere l’avvocato Jake Brigance (Matthew McConaughey), bianco, prende le difese di Carl Lee Hailey (Samuel L. Jackson) in quello che si mostra come un vero e proprio processo alla stessa discriminazione raziale.
10. Scappa – Get Out
Pur avendo collezionato solamente 3 lungometraggi nella sua, fin qui, breve carriera, non si esagera nel collocare Jordan Peele ai piani più alti della piramide che racchiude i registi portavoce del cosiddetto “horror moderno” e lo evidenzia la sua opera prima, quella probabilmente più riuscita fino ad ora, Scappa – Get Out. Con il suo primo lavoro il regista accosta la cruda realtà ad una esagerata fantasia, utile a rappresentare l’animo corrotto di un’intera società ancora ingabbiata tra le violente e classiste sbarre del razzismo che ancora infetta gran parte degli Stati Uniti e, con essi, il mondo intero.
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