Ghostbusters 3: tutti gli errori che il regista dovrà evitare

Ghostbusters 3: voci sempre più insistenti parlano di un nuovo film con il vecchio team. I fan del franchise però non sono pronti a perdonare nuovi errori

Dan Aykroyd ha scherzato (o forse no…) sul fatto che Ghostbusters 3 è pronto per essere prodotto. Se davvero fosse così, abbiamo qualche suggerimento da dare allo sceneggiatore affinché non vengano commessi errori madornali, che potrebbero compromettere la buona realizzazione della pellicola. Ricordiamo infatti che l’eredità che verrà raccolta dal regista che si prenderà l’onere e l’onore di dirigere il film, è un’eredità piuttosto “pesante” e i fan del franchise lo sanno bene. Ghostbusters del 1984 diretto da Ivan Reitman e Ghostbusters 2 del 1989 sempre diretto dallo stesso Reitman, sono pellicole entrate di diritto nella storia del cinema. L’attesa per un probabile terzo capitolo si sta facendo sentire sempre più e le frecciatine lanciate da Dan Aykroyd sull’argomento, non fanno altro che alimentare la speranza nei fan di rivedere la vecchia (e tanto amata) squadra di Acchiappafantasmi, nuovamente all’opera, tra le strade della Grande Mela.

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Assolutamente non cambiare o reinventare il Ghostbusters Theme

Ghostbuster 3 Cinematographe.it

La canzone Ghostbusters di Ray Parker Jr. è così bella, che è stata scritta prima ancora che gli Acchiappafantasmi esistessero ufficialmente! Se Run DMC, Fall Out Boy e Missy Elliott non riescono a realizzare una versione paragonabile all’originale, forse è un segno che Hollywood dovrebbe smetterla di provare a rifarla? Scritta a maggio del 1984, la canzone di Parker Jr. è diventata – nel giro di pochissimi mesi – un successo internazionale. Il brano fu candidato al Premio Oscar come miglior canzone originale e arrivò in vetta alla classifica BillBoard Hot 100.

Non può esistere un Ghostbusters 3 senza Rick Moranis

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Ci sono alcuni attori che in Ghostbusters 3 non dovrebbero mancare, e sicuramente Rick Moranis è uno di questi. Il personaggio un po’ strampalato di Louis Tully era uno dei protagonisti principali di Ghostbusters e Ghostbusters 2, ed escludendo quel personaggio e le sue buffonate, si rischierebbe di portare via molto dell’umorismo del film. Inoltre, bisogna pensare che se il resto del cast non sarà sufficiente per attirare un gran numero di spettatori nei cinema, una delle rare performance di Moranis, potrebbe rivelarsi la soluzione ideale. L’ultima apparizione cinematografica dell’attore, infatti, risale al 1997 con Tesoro, ci siamo ristretti anche noi. Da allora Moranis si è dedicato prevalentemente alla musica, pubblicando anche un album di musica country nel 2005. Nel 2006, completamente assorbito dai suoi progetti di musicista, ha deciso di abbandonare il cinema.

Non trasformare le vecchie star in… fantasmi

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Per quanto possa essere allettante l’idea che in Ghostbusters 3 ci sia una scena commovente tra il fantasma di Egon e i suoi amici, i fan e la famiglia di Ramis potrebbero non esserne molto felici e il tutto potrebbe avere un impatto negativo sul film. Rendere omaggio va bene, ma finisce lì. Ricordiamo, infatti, che l’attore Harold Ramis è venuto a mancare nel 2014 e non vederlo al fianco dei suoi amici Acchiappafantasmi, sarà davvero una faccenda molto dura per i fan del franchise.

Nessun riferimento al reboot al femminile

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Tutti sanno che ci sono state molte polemiche intorno al fallito tentativo di rifare Ghostbusters in versione femminile e, per questo motivo, ogni riferimento a “quel” film non dovrà essere fatto. Nonostante la presenza di una mattatrice come Melissa McCarthy, la pellicola ha incassato più critiche che soldi al botteghino: ad un mese di programmazione nelle sale, il film fu considerato un colossale flop, soprattutto per mancanza di storia e di creatività. Le parti degne di nota? Forse le brevissime apparizioni dei veri Ghostbusters che, per pochissimi minuti, hanno acceso le speranze che il film diventasse più avvincente…ma così non è stato.

Non impostare Ghostbusters 3 con l’idea di realizzare un quarto film

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Il cast principale di Ghostbusters sono tutti attori degli anni 60′ e ’70. Quindi è chiaro che Ghostbusters 3 sarà, senza ombra di dubbio, il capitolo finale. Se il franchise non è pensato per proseguire con nuovi volti, e giovani star di Hollywood, almeno lasciamo che i classici eroi che tutti conoscono, ma soprattutto che tutti amano, abbiano il loro ultimo e meritatissimo momento di gloria.

Non cercare di deviare dall’originale

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Oggi la tecnologia in ambito cinematografico ha fatto passi da gigante: pensiamo a tutti i live -action della Disney ad esempio: ogni personaggio di fantasia come Dumbo – di prossima uscita –  è ricreato nei minimi dettagli, tanto da sembrare reale. I fantasmi di Ghostbusters, invece, non assomigliano per niente alle creature che Hollywood è in grado di creare oggi, ed è proprio per questo che il film è unico nel suo genere. Gli effetti speciali di moderni possono, anzi devono essere usati, ma con parsimonia, per non cambiare troppo i connotati ai vecchi e tanto amati fantasmi di ieri.

Spiegare l’assenza di un Ghostbusters? No, grazie.

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Un’altra invasione di fantasmi? Che fine hanno fatto i Ghostbusters? Ci sono state altre avventure o a New York City i fantasmi sono completamente scomparsi? Queste sono alcune delle domande a cui Ghostbusters 3 dovrebbe rispondere. Quello che il regista non dovrà fare, invece, è usare delle scene per spiegare o raccontare il motivo dell’assenza di Egon: non c’è bisogno di aggiungere dolore al dolore, il vuoto lasciato da Ramis dovrà essere rispettato così come il suo ricordo.

Usare troppo Venkman…

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Non si può negarlo, Peter Venkman, il personaggio interpretato da Bill Murray è la stella di Ghostbusters. Si tratta di una benedizione e una maledizione allo stesso tempo, poiché la presenza scenica e il ruolo di Murray sono così importanti e soprattutto coinvolgenti nei primi due film, che praticamente offusca il resto della squadra dall’inizio alla fine. Il suo talento? Saper improvvisare. Murray, infatti, pare che non seguisse del tutto il copione, ma molte scene sono frutto della sua genialità.

…o usarlo troppo poco

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Come ribadito precedentemente, Peter Venkman ( e dunque Bill Murray) è una presenza così carismatica nei primi due Ghostbusters, che sminuire il suo personaggio sarebbe davvero un grave errore. E poi ammettiamolo: il franchise non ha dedicato molto tempo a sviluppare meglio il personaggio di Ray o Winston perché c’era già Venkman che bastava per tutto il resto della squadra.

Stabilire come il team è sopravvissuto nonostante Egon

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Egon Spengler era il cervellone dei Ghostbusters e, senza le sue innovazioni tecnologiche, non ci sarebbe stata una squadra. Inutile dire che non ci dovrebbero essere molte innovazioni senza un suo sostituto, per questo il vecchio team utilizzerà solo l’attrezzatura inventata da Egon per salvare, ancora una volta, New York dai fantasmi.

Non avere paura di essere un po’ più “seri”

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Il franchise di Ghostbusters è tutt’altro che “serio”. Detto questo, la sua eredità ha chiaramente significato qualcosa per la cultura pop americana, abbastanza da far circolare ancora voci sulla probabile produzione di Ghostbusters 3 ogni volta che Dan Aykroyd lo menziona. Un finale serio – per coronare un’avventura spensierata – non sarebbe un brutto modo per chiudere, e potrebbe stuzzicare anche i fan di lunga data.

Ovviamente Slimer non può mancare!

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Sebbene Ghostbusters 3 sia ancora lontano dall’essere realizzato, Hi-C è praticamente pronto a produrre galloni di Slimer per l’America. È senza dubbio una delle cose migliori che siano mai venute dalla serie! Questo fantasmino verdognolo, che trova in Venkman il suo “amico umano” è la parte divertente della pellicola, come si può non adorarlo?