Giurato Numero 2: la spiegazione del finale del film di Clint Eastwood
ALLERTA SPOILER! La spiegazione del finale di Giurato Numero 2, l'ultimo film di Clint Eastwood con Nicholas Hoult e Toni Collette.
Giurato Numero 2, film di Clint Eastwood in uscita al cinema dal 14 novembre, segue la storia di Justin Kemp (interpretato da Nicholas Hoult), chiamato a fare il giurato in tribunale per il caso di omicidio di una giovane di nome Kendall. Il principale (nonché unico) indiziato sembra essere il fidanzato James Michael Sythe. Tuttavia, man mano che gli eventi si sviluppano, Justin si rende conto di essere coinvolto nel caso e si trova quindi di fronte a un grosso dilemma morale: confessare e quindi scagionare un innocente, oppure condannarlo senza che ci siano del tutto prove di colpevolezza? Giurato Numero 2 è una spietata critica verso il sistema giudiziario americano, ma anche una storia di moralità ed etica con colpi di scena che si susseguono fino a quell’ambiguo finale: qual è la sua spiegazione?
Giurato Numero 2: chi ha ucciso Kendall?
James, essendo unico accusato, è stato dichiarato colpevole di omicidio colposo e condannato all’ergastolo, che è la pena massima nello stato del Georgia, dove è ambientato il film. Tuttavia, il vero colpevole pare essere Justin. Infatti, man mano che il processo avanza scopriamo che l’uomo non solo è coinvolto nel caso, ma potrebbe essere stato lui ad uccidere accidentalmente Kendall. Quella sera di un anno prima, Justin era nello stesso bar dove si trovavano la vittima col fidanzato. Dopo una furiosa lite, la ragazza se n’era andata via a piedi. James, invece di rincorrerla per chiarire, aveva preferito tornare a casa in macchina. Anche Justin era salito in auto e aveva percorso la strada del ritorno. L’uomo sembrava aver anche bevuto quella sera e la visibilità era scarsa a causa dell’incessante pioggia. In un attimo di distrazione, Justin aveva colpito qualcosa – o qualcuno – sul ciglio di una strada che si affacciava su un ponte. Convinto si trattasse di un cervo (c’era il segnale di pericolo), l’uomo se ne era tornato a casa senza farci caso, non sapendo, in realtà, di aver colpito violentemente Kendall, che era quindi scivolata al di là del ponte. Il suo corpo è stato infatti rinvenuto sotto al fosso.
Ci sono, però, tanti dubbi sulla presunta colpevolezza di Justin. Giurato Numero 2 non fornisce mai una chiara visione della notte dell’incidente. Non sappiamo se Justin abbia effettivamente bevuto (viene visto nel bar con il bicchiere pieno in mano), e se sia stato lui realmente a uccidere Kendall. Justin potrebbe davvero aver investito un cervo, ma il film non fornisce mai una spiegazione concreta sui fatti accaduti.
Perché Justin ha smesso di convincere gli altri giurati dell’innocenza di James?
Inizialmente, quando Justin si rende conto che James potrebbe non aver ucciso Kendall, cerca di convincere gli altri giurati della sua innocenza, portandoli fortemente a dubitare delle prove a suo carico. Giurato Numero 2 sembra quindi spingere per un finale positivo, eppure non è così poiché James viene condannato unanime dai 12 membri della giuria, Justin compreso. Il protagonista potrebbe aver cambiato idea quando si è reso conto di cosa avrebbe perso se avesse confessato il suo coinvolgimento nell’omicidio: la sua famiglia e la sua credibilità da “bravo ragazzo”. Inoltre, sua moglie aveva appena partorito, ed erano diventati finalmente genitori dopo che una tragedia li aveva travolti un anno prima. Una confessione avrebbe portato il giudice ad annullare la condanna di James, ricominciando da capo il processo con una nuova giuria e Justin poteva finire tra i sospettati. Infatti, tra i giurati aveva iniziato a circolare la teoria dell’incidente stradale con omissione di soccorso, e probabilmente lui sarebbe finito alla sbarra. James, quindi era un bersaglio facile e credibile dato il suo passato da uomo violento. La lite con la fidanzata è una prova schiacciante che mostra i suoi modi brutali verso di lei.
Giurato Numero 2: la spiegazione della scena finale
Con la condanna all’ergastolo di James, Justin può tirare un sospiro di sollievo perché sa di essere libero dal caso. Inoltre, per allontanare ogni dubbio, era riuscito a vendere l’auto con cui un anno prima aveva investito Kendall. Alla fine del film lo vediamo felice insieme alla moglie e alla bambina appena nata, ma questa gioia dura poco. Infatti Faith Killebrew (Toni Collette), ex avvocatessa dell’accusa e ora procuratore distrettuale, bussa alla sua porta: il suo sguardo severo si posa su Justin, che è tutt’altro che sollevato. Faith, inizialmente era convinta della colpevolezza di James, ma aveva cominciato a dubitarne parlando con diversi testimoni, specialmente dopo essersi confrontata con l’ex detective e membro della giuria Harold (JK Simmons), il quale l’aveva portata a credere che poteva trattarsi di omicidio stradale per conto di un pirata della strada.
Prima del gran finale, Justin aveva persuaso Faith ad abbandonare ogni dubbio su di lui, minacciandola velatamente: se avesse riaperto il caso, lei ne avrebbe risentito sul lavoro. L’avvocatessa, infatti, era in piena campagna per farsi eleggere procuratore distrettuale. Un’eventuale confessione l’avrebbe portata a perdere di credibilità, dato che si era battuta molto contro la violenza sulle donne. Il finale di Giurato Numero 2 è quindi emblematico, ed è aperto a ogni spiegazione. Faith, piena di sensi di colpa ma spinta dalla forte etica professionale, potrebbe essersi recata da Justin per convincerlo a confessare l’omicidio, anche a costo di perdere tutto ciò che aveva finora costruito. Lui potrebbe desistere perché sa di avere molto da perdere, ma per non macchiare quel suo viso da “bravo ragazzo” potrebbe essere disposto a tutto. Magari Faith potrebbe essere il suo avvocato. Del resto non ci sono prove certe sul caso, e alla fine Justin potrebbe comunque essere scagionato da ogni possibile accusa.