Gran Turismo: i 10 migliori easter eggs presenti nel film di Neill Blomkamp
Nonostante qualche eccessivo uso di cliché, l’attesissimo adattamento cinematografico del popolare videogioco Gran Turismo riesce comunque a stupire gli spettatori grazie alla solida regia di Neill Blomkamp e alle performance di tutti gli attori coinvolti.
Con Archie Madekwe, David Harbour, Orlando Bloom e Djimon Hounsou, Gran Turismo racconta la storia vera di Jann Mardenborough, un appassionato videogiocatore che ha colto l’opportunità della vita: correre nei campionati automobilistici più importanti. Non virtualmente, sia chiaro, ma su una pista reale al fianco di vere auto e piloti professionisti. Anche se la sceneggiatura si prende alcune libertà con la narrazione dei fatti, l’essenza centrale rimane, garantendo al pubblico una bella dose di drammaticità insieme a una buona dose di azione.
Naturalmente, nessun adattamento di un videogioco è completo senza rendere omaggio al suo materiale originale. Blomkamp realizza un film incentrato sul mondo di Gran Turismo che risuona perfettamente con l’essenza del gioco stesso. Di conseguenza, gli spettatori possono aspettarsi un sacco di easter egg, anche se alcuni potrebbero richiedere un occhio più attento per essere individuati nel mezzo dell’azione senza sosta. Eccone 10 che abbiamo individuato per voi.
1. La grafica e i suoi sono quelli originali della Playstation
Ah, la vita di un videogiocatore. Ti svegli la mattina, mangi dei cereali, bevi una bevanda energetica, accendi la TV, prendi un controller e si parte per le gare. Ogni videogiocatore che possiede una Playstation potrà confermarlo, ma spesso si sente una vera e propria scarica di adrenalina quando la console prende vita: i componenti interni iniziano a ronzare come il motore di un’auto, le luci tremolano come quelle di quelle astronavi aliene in Incontri ravvicinati del terzo tipo. “Premi il pulsante PS sul controller”, richiede la TV. Ed è proprio in questo momento che giocatori sentiranno il suono distinto che tutti i fan di PlayStation riconosceranno immediatamente, il suono che dà il via a una grande avventura.
Blomkamp inserisce lo stesso suono in Gran Turismo, in particolare ogni volta che gli intertitoli appaiono sullo schermo. È un dettaglio minore, ma i fan lo apprezzeranno senza ombra di dubbio. Se la cosa non bastasse, il regista si affida anche a diversi effetti visivi tratti dal videogioco, in particolare durante le sequenze delle corse. Vediamo le linee dei piloti in pista come appaiono in Gran Turismo e siamo costantemente consapevoli della posizione di Jann in ogni momento, grazie alla grafica del numero fluttuante sopra il suo veicolo. È un modo fantastico per aiutare gli spettatori a seguire l’azione mentre prestano un omaggio neanche troppo sottile al videogioco.
2. L’uso del vero username di Jann Mardenborough
Un altro dettaglio interessante all’interno del film di Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile è l’aver tenuto l’username autentico che Jann Mardenborough ha su PlayStation Network. In un’intervista con Radio Times, Mardenborough ha osservato: “C’è una scena in cui viene mostrato mentre mi qualifico per la GT Academy e, nell’angolo in alto a sinistra, c’è il mio nome utente, ed è il mio vero username PSN. Solo gli utenti PSN lo riconosceranno”.
Anche questo è un piccolo dettagli che potrebbe passare inosservato ai meno esperti. Tuttavia, rappresenta una testimonianza della portata del contributo e dell’impatto di Mardenborough sulla produzione del film. Inoltre, il film integra foto autentiche della sua infanzia dove si vede lui accanto a un’auto sportiva, un elemento fondamentale della trama che illustra vividamente le origini della sua passione per le corse.
Ora che conoscete l’alias PSN di Mardenborough, potreste anche prendere in considerazione l’idea di cercarlo su PlayStation e sfidarlo in una partita amichevole di Gran Turismo. Naturalmente, a condizione che riesca a ritagliarsi abbastanza tempo libero per tali attività in questi giorni. Dopotutto, è un pilota automobilistico professionista!
3. Il cameo di Kazunori Yamauchi, il creatore di Gran Turismo
Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile offre un riconoscimento significativo ai creatori del videogioco, evidenziando come Kazunori Yamauchi abbia fatto tutti i passi necessari per creare un’esperienza di gioco unica che emuli il più possibile una gara reale. Questo sforzo ha comportato una meticolosa simulazione della fisica, comprendendo la distribuzione del peso, l’aderenza degli pneumatici e il comportamento delle sospensioni. L’attore Takehiro Hira interpreta Yamauchi nel film; il personaggio trascorre gran parte del suo tempo sullo schermo monitorando gli schermi con un’espressione solenne. Condivide un fugace incontro con Mardenborough ma interagisce con il giovane molto poco.
Tuttavia, il vero Yamauchi fa un cameo nel film. In una breve scena, poco dopo che Mardenborough ha firmato il contratto con la Nissan, lui e la sua ragazza si avventurano per Tokyo per celebrare l’evento. Durante la loro escursione, si ritrovano seduti in un ristorante, ad assaporare il sushi. Mentre gustano il pasto, esprimono gratitudine al loro chef, che si scopre essere lo stesso Kazunori Yamauchi. Perché Yamauchi non abbia interpretato direttamente se stesso nel film rimane un mistero. Dopotutto, il ruolo non avrebbe richiesto uno sforzo recitativo significativo. Almeno ha avuto l’opportunità di partecipare al processo di realizzazione del film, anche se solo brevemente.
Un’ulteriore curiosità sui camei: alla fine del film scopriamo che il vero Mardenborough ha intrapreso tutte le acrobazie di guida per la sua controparte sullo schermo. Questa si che è dedizione!
4. Una replica esatta della postazione gaming di Jann Mardenborough
La postazione di gioco utilizzata da Mardenborough è un ottimo esempio della dedizione di Blomkamp per i dettagli. Progettata in maniera complessa, questa postazione gli permette di sentirsi come se fosse sul sedile di un’auto da corsa vera, fornendo un realismo ottimale durante le sue numerose missioni in Gran Turismo. A quanto pare, il film replica l’impianto di Mardenborough, conferendo ancora più autenticità a questa incredibile storia vera.
“La postazione gaming che ho nella mia camera da letto è una replica esatta di quella che ho utilizzato per qualificarmi alla GT Academy“, ha detto a Radio Times. “Ed è importante perché quell’attrezzatura l’ho realizzata io. L’ho realizzata e dipinta in un certo stile Art Déco perché l’ho realizzata a scuola, e quell’attrezzatura è quella che ho usato per qualificarmi per la GTA. Così ho chiesto a Neill: ‘Potresti per favore mettercela’, e lui lo ha fatto.”
Blomkamp ha utilizzato anche i colori del casco di Mardenborough nel film, un bel tocco personale poiché, come ha spiegato Mardenborough nella stessa intervista, il casco è l’unica cosa che un pilota può personalizzare. “Sono molto felice”, ha detto.
5. Le angolazioni delle inquadrature sono le stesse del gioco
Come già specificato più volte, Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile non è un adattamento esatto del videogioco. Invece, racconta una storia particolare per dare più significato al tutto. Detto questo, Blomkamp effettua comunque delle riprese come se si trattasse di un videogioco. Per esempio, il regista, in collaborazione con il direttore della fotografia Jacques Jouffret, utilizza vari trucchi per avvicinare lo spettatore il più possibile all’azione durante le numerose scene di corsa. Questa tecnica prevede lo spostamento degli angoli della telecamera, alcuni ripresi direttamente dal gioco.
Durante uno dei primi inseguimenti in macchina, Blomkamp inquadra la scena da dietro il veicolo di Mardenborough, dandoci una visione a volo d’uccello della sequenza imitando l’angolazione in terza persona utilizzata nel gioco. Successivamente, le scene delle corse passano dai punti di vista diversi: da quella del pilota a quella a livello della strada. Ci sono anche riprese dall’elicottero che catturano la ferocia dell’azione, ricordando un po’ tutti i giochi di corse esistenti.
6. Uno sguardo dietro le scene
Per tutti i veri appassionati di Gran Turismo consigliamo di rimanere fino alla fine dei titoli di coda. Blomkamp presenta scene della vita reale di Mardenborough parallelamente ai corrispondenti eventi del film e offre un’anteprima dietro le quinte del processo di sviluppo del videogioco. Mentre scorrono i titoli di coda, c’è infatti un accattivante montaggio che mostra diverse auto meticolosamente fotografate negli studi o mentre percorrono diverse strade in ambientazioni assortite. Gli spettatori possono dare un’occhiata ai metodi utilizzati dai creatori del gioco per catturare questi veicoli e trasporli nel regno virtuale.
Nel film vediamo diversi momenti che consentono di comprendere meglio l’intricato design del gioco. All’inizio, Kazunori Yamauchi ispeziona una pista da corsa, entra in un’auto e cattura le sue imprese di guida. Nella scena successiva lo vediamo percorrere lo stesso tracciato ma all’interno di un videogioco, trasmettendo efficacemente l’intricato processo di traduzione della realtà in una simulazione computerizzata.
7. Termini familiari usati dai videogiocatori
Chiunque occupi il suo tempo libero con i videogiochi ha familiarità con le battute che si scambiano i giocatori durante le loro campagne online. All’interno della comunità dei gamers è ormai presente un gergo a parte che potrebbe sembrare una lingue straniera a chi non è parte di questa comunity ma questa “lingua” possiede la capacità di entrare in risonanza con coloro che la parlano fluentemente e conoscono perfettamente questo vocabolario.
Un esempio di tale linguaggio videoludico lo possiamo osservare nel film di Gran Turismo. In un caso particolare, dopo che il tentativo iniziale di Mardenborough di ottenere la licenza FIA essenziale e necessaria per unirsi al team Nissan fallisce, un membro del team ai box lo schernisce con il termine Noob (novellino), usato per far sapere a qualcuno che è un principiante per lo più incapace. Il commento colpisce Mardenborough, soprattutto considerando il sentimento prevalente sul circuito, dove nessuno sembra gradire la sua presenza.
8. Le pose sul podio
Nella gara più importante a Le Mans, Mardenborough e il suo team ottengono un notevole terzo posto, assicurandosi così un posto sul podio e dimostrando efficacemente la loro abilità di piloti. Come vuole la tradizione, la celebrazione si svolge con fiumi di champagne, coriandoli e abbracci sinceri davanti alla folla in fervore. I giocatori di Gran Turismo noteranno con molta probabilità le sorprendenti somiglianze tra le pose trionfanti di Jann e della sua squadra con quella dei loro avatar nel gioco. E la cosa sembra essere del tutto intenzionale.
Blomkamp ha deciso di includere nel film, tra gli altri easter eggs, anche questi momenti minori come la riproduzione di alcune delle pose di vittoria del gioco. Chiunque abbia vinto una gara online potrà confermare il potere di onnipotente che porta una di queste pose della vittoria. I giocatori hanno l’autonomia di personalizzare le proprie azioni celebrative all’interno del gioco, offrendo molte possibilità distinte. Pertanto guardando il film potreste anche intravedere una posa familiare.
9. Le auto del videogioco
Come in un salone automobilistico, Gran Turismo presenta un’affascinante carrellata di auto di lusso destinate ad affascinare sia gli appassionati di automobili che gli appassionati di motori. Il sito web Traxion riporta che il film di Blomkamp presenta una gamma impressionante di veicoli, dalla Porsche 911 GT3 Cup (992) all’Aston Martin Vintage GT12. È interessante notare che, mentre la versione V8 di quest’ultima è presente in Gran Turismo 7, la GT12 è decisamente assente, suggerendo forse una sua potenziale disponibilità in futuro.
Blomkamp ha una serie di preferenze personali. In una conversazione con PlayStation, ha condiviso: “Voglio dire, c’è una NSX di prima generazione all’inizio del film, il che è un grosso problema per me. Adoro quell’auto. E all’altra estremità dello spettro , volevamo anche alcune selezioni davvero stravaganti che funzionassero come veri e propri easter eggs per gli appassionati di auto, come la Koenigsegg Gemera, un’auto ancora da lanciare che vanta 1700 cavalli in una configurazione a 4 posti. È simile a una fusione di Bugatti e Rolls Royce.”
10. Riferimenti a film
Secondo Blomkamp, le sequenze di corse in Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile hanno tratto largamente ispirazione dal film drammatico con Steve McQueen del 1971 Le 24 Ore di Le Mans. Pur non facendo direttamente riferimento a un videogioco, questo aspetto rimane degno di nota per i cinefili.
“Quel film è pazzesco”, ha osservato Blomkamp. “Puoi percepire quanto velocemente stanno andando. Puoi sentire quanto sia pericoloso. Puoi anche capire quanto siano inquinanti le auto. È incredibile.” Blomkamp ha ricreato intenzionalmente alcune inquadrature di Le 24 Ore di Le Mans, concentrandosi in particolare sullo zoom di ciascun personaggio prima della gara per aumentare la tensione. “C’è una sequenza molto simile nel nostro film con il nostro protagonista e i suoi avversari che si ispira direttamente al classico con McQueen“, ha rivelato.
Dopo il trionfante terzo posto di Mardenborugh e del suo team a Le Mans, la loro celebrazione del podio si svolge con una melodia di sottofondo decisamente familiare. Gli amanti del cinema riconosceranno subito la melodia God Moving Over the Face of the Waters di Moby, già presente nel thriller di Michael Mann, Heat. Anche se non c’è conferma ufficiale se Blomkamp abbia incorporato questo spunto musicale come tributo all’iconico film di Mann con Al Pacino e Robert De Niro, è comunque interessante che abbia scelto questo brano appositamente per il suo film.
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