Harry Potter: dal peggiore al migliore. Tutti i film della saga
L'acclamata saga letteraria e cinematografica di Harry Potter, composta fa 8 film, è cambiata negli anni sul grande schermo. Ecco una classifica dei film dal peggiore al migliore!
La saga di Harry Potter è stata senza dubbio una delle più amate e seguite, anche prima di arrivare sul grande schermo. Infatti già con i romanzi scritti da J.K. Rowling, diventati un fenomeno mondiale in grado di conquistare più di una generazione e di appassionare bambini, ragazzi e adulti, il maghetto si era fatto amare e la sua fortuna è solo che aumentata con le prime trasposizioni cinematografiche.
Tra difficili confronti tra libro e pellicola cinematografica, si è arrivati a ben 8 film sul maghetto più amato di sempre. Ma qual è il film migliore e quale il peggiore? Stilare una classifica del genere è un compito arduo, perché effettivamente non esiste un film di Harry Potter che non sia da definire ottimo (specialmente se si è dei fan della saga), insieme a quelli più spettacolari o profondi; ma è anche vero che delle differenze ci sono e alcuni adattamenti possono essere considerati migliori rispetto ad altri.
Tutti i film della saga di Harry Potter, dal peggiore al migliore
Prima di vedere la nostra classifica, vi ricordiamo l’ordine corretto in cui i film sono usciti nelle sale:
- Harry Potter e la pietra filosofale (2001)
- Harry Potter e la camera dei segreti (2002)
- Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)
- Harry Potter e il calice di fuoco (2005)
- Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007)
- Harry Potter e il principe mezzosangue (2009)
- Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010)
- Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011)
Harry Potter e il calice di fuoco (2005)
Harry Potter e il calice di fuoco di Mike Newell era sicuramente un film complesso da mettere in scena per la quantità di argomenti trattati e di scene impossibili da tagliare o ridurre. L’ultimo posto va quindi al film di Newell che riesce a gestire la narrazione concentrandosi sul Torneo Tre Maghi, parte fondamentale del libro, lasciando da parte il litigio tra Harry (Daniel Radcliffe) e Ron (Rupert Grint), non tanto per la scelta di raccontarlo in modo marginale, ma per realizzarlo in maniera non abbastanza forte. È forse il film meno fedele al libro in generale, ma gli scontri e la rabbia tra Ron ed Harry sono tra i momenti più forti del romanzo, con battute di dialogo già traducibili in sceneggiatura. Spettacolare la messa in scena delle prove del torneo, con un ritorno di Voldemort (Ralph Fiennes) che poteva esser reso, forse, più d’impatto, e un memorabile Malocchio Moody (Brendan Gleeson) che non era in realtà Malocchio Moody.
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Harry Potter e la camera dei segreti (2002)
Harry Potter e la camera dei segreti di Chris Columbus, al penultimo posto, porta lo spettatore a conoscere personaggi e luoghi mai visti: il Platano Picchiatore, Aragog, la Camera dei Segreti, Ginny Weasley (Bonnie Wright) e un giovane Tom Riddle (Christian Coulson), per non parlare del Basilisco. Il “rimanere pietrificati” dagli occhi di una creatura vista attraverso uno specchio, un fantasma o un obiettivo di una macchina fotografica è una delle idee vincenti del secondo capitolo. Ma appartengono tutte al romanzo. Nonostante sia abbastanza fedele al libro si tratta di un film di passaggio, in cui c’è un pericolo che non viene poi più ripreso e che è legato a Voldemort in maniera diversa rispetto agli altri. Da citare due scene celebri e ben girate: l’attacco dei ragni a Harry e Ron, il viaggio che Harry fa nella camera dei segreti attraverso il diario e l’apparizione di Dobby, spaventosa la prima, stupefacente la seconda, del tutto inaspettata a chi non conoscesse la storia: un mix di dolcezza e tenerezza nei confronti di un elfo mosso contro Harry solo dalla paura.
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Harry Potter e la pietra filosofale (2001)
Harry Potter e la pietra filosofale di Chris Columbus è il primo film della saga in cui si fa la conoscenza di tutti i personaggi e di tutti i luoghi, entrando così nel fantastico mondo creato dalla Rowling. Il quinto posto quindi, per una pellicola realizzata in modo da presentare i tre amici, dapprima tutt’altro che legati ad Hermione (Emma Watson), la scuola e la magia. Per quanto riguarda il libro, il film è abbastanza fedele, ma si tratta ancora di un romanzo non eccessivamente lungo. I punti di forza del film stanno sicuramente nella creazione a livello cinematografico di un mondo che non era mai stato visto prima, nella sorpresa da parte del protagonista scoprendo quanto ci fosse di magico nella sua vita e in lui. Le scene memorabili del film sono molte, essendo tutte una novità che milioni di spettatori aspettavano di vedere sul grande schermo.
Harry Potter e l’ordine della fenice (2007)
Harry Potter e l’ordine della fenice di David Yates, al quarto posto, riesce a cambiare registro, diventando più cubo e spaventoso dei primi, in cui la frustrazione e la rabbia tipica dell’adolescenza vengono ben rese in ogni personaggio, ancor più di quanto si lasciava solo intravedere nel quarto. Riuscendo a comprimere la lentezza e la staticità dell’inizio del romanzo, la pellicola raggiunge l’apice nella messa in scena di Silente (Michael Gambon) che vediamo per la prima volta utilizzare la magia, e nel combattimento tra lui e Voldemort. Forse i fan avrebbero voluto un po’ più di spazio alla scoperta della profezia che lega indissolubilmente Harry e Voldemort. Ma c’è molto altro nel film: Dolores Umbridge interpretata da una straordinaria Imelda Staunton, proprio come la si immaginava, una folle e crudele Helena Bonham Carter nei panni di Bellatrix Lestrange, l’allontanamento tra Silente e Harry e, soprattutto, l’improvvisa morte di Sirius Black (Gary Oldman), che porta Harry a tentare per la prima volta di utilizzare una delle maledizioni senza perdono.
Harry Potter e i doni della morte – Parte 1 (2010)
Harry Potter e i doni della morte – Parte 1 di David Yates, oltre a presentare l’incredibile storia dei tre fratelli e quindi dei Doni della Morte, una delle più belle leggende create dalla Rowling e a rendere un allontanamento da Hogwarts e dalla vita precedente dei tre protagonisti in modo esemplare, è ovviamente tra i più fedeli. Dividerlo in due parti si è così rivelata un’ottima scelta. L’ultimo libro di Harry Potter, nonostante non sia il più lungo della saga è stato in assoluto il più complesso da portare sullo schermo. Ogni singola pagina di ogni singolo capitolo è essenziale, di fondamentale importanza per concludere e capire la storia. Oltre a mostrare un mondo devastato dal ritorno di Voldemort, una serie di potentissimi magie e incantesimi che la saggia Hermione realizza per proteggere lei e i suoi amici, racconta il rapporto tra lei e Ron, la rabbia tra i due amici Harry e Ron e la morte di Dobby, con un’azione serrata in ogni momento. La regia di Yates è ricca di dettagli, di un’attenzione alla crescita interiore di ogni personaggio e attore, spettacolare nonostante un uso più ridotto degli effetti speciali rispetto all’ottava pellicola, con un finale senza precedenti.
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Harry Potter e il principe mezzosangue (2009)
Harry Potter e il principe mezzosangue di David Yates è al terzo posto e ha il pregio di aver scelto calibrando alla perfezione, relativamente al romanzo, cosa portare sulla scena e cosa no. Anche se la maggior parte dei fan avrebbero voluto vedere il litigio tra Ginny e Ron, in maniera più realistica la storia tra Ginny e Harry, il resto della pellicola viene ben reso, con scene straordinarie come l’addestramento di Silente ad Harry, il flashback su un Tom Riddle bambino (Hero Fiennes Tiffin), il combattimento tra Harry e Draco Malfoy (Tom Felton) e il gioco di sguardi tra Piton (Alan Rickman) e Silente, poco prima della sua morte, spiegato solo alla fine dell’ottavo film. Il sesto libro, così come il film, segnano un doppio punto di svolta, in cui i ragazzi, già cresciuti, stanno diventando adulti e non torneranno più ad Hogwarts.
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Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 (2011)
Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 di David Yates è paradossalmente meno fedele al libro rispetto alla prima parte, soprattuto per l’aggiunta di effetti special in una battaglia tra Harry e Voldemort decisamente più ridotta nel libro. Questo però dà una marcia in più al film che viene arricchito di elementi straordinari e che aumentano la spettacolarità e la magia del film. Un Harry sempre più coraggioso, che accetta la morte e che poi si rialza per combattere, che non ha più paura di Voldemort come prima. Una scoperta delle armi di difesa di Hogwarts in un combattimento di tutti contro tutti all’interno di una scuola distrutta. La scoperta degli ultimi Horcrux e un’ottima rappresentazione della realtà su Piton. Scene commoventi e strazianti su uno dei personaggi più amati e ben caratterizzati della saga. Una conclusione perfetta che aggiunge maturità e forza al film e alla storia. Una prova di grande cinema.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di Alfonso Cuarón è senza dubbio il miglior film della saga. I bambini iniziano a crescere, a diventare degli adolescenti, e il cambiamento del personaggio di Sirius Black da nemico a unico membro da considerare di famiglia per Harry, ha posto le basi per un rapporto tra i due amato dagli spettatori. Un legame che ha giustificato le lacrime che sono state versate alla morte di Black nel quinto film. Con Alfonso Cuarón la saga di Harry Potter diventa cinema di altissimo livello, dal punto di vista della regia e della fotografia, cambiandone anche le aspettative future. Scene memorabili come la presentazione dei Dissennatori o quella in cui si aggirano sopra la scuola, che costituisce uno dei momenti più spaventosi e tetri dell’intera saga. Senza dimenticare il Platano Picchiatore e come è stata magistralmente resa la contemporaneità grazie al Giratempo di Hermione; una scena raccontata da due punti di vista diversi dagli stessi protagonisti. Come in ogni film lo scontro con Piton approfondisce il personaggio che, comunque, non si finisce mai di conoscere.