Harry ti presento Sally: le frasi più significative del film
Harry ti presento Sally rappresenta bene un uomo e una donna con tutte le loro ansie, le loro fragilità e le loro paure. Ma destinati a stare insieme.
Un uomo, Harry Burns, e una donna, Sally Albright. Un incontro quasi casuale – l’uno è il ragazzo di un’amica dell’altra -, un viaggio lungo (da Chicago a New York) in cui conoscersi e capire di non andare d’accordo, o almeno così sembra. Questo è l’incipit del film cult di Rob Reiner (Stand by Me), con Meg Ryan e Billy Crystal, Harry ti presento Sally (QUI la nostra recensione), una delle commedie romantiche più amate e più citate del cinema. La pellicola racconta l’incontro, l’amicizia e l’amore di due ragazzi, conosciutisi nel momento sbagliato, a cui servirà molto tempo per capirsi veramente e riconoscersi.
Harry ti presento Sally: cronaca di un amore annunciato
Harry: Mi racconti la storia della tua vita?
Sally: La storia della mia vita?
Harry: Ci vogliono 18 ore per arrivare a New York.
Sally: Con la storia della mia vita non usciamo neanche da Chicago, mica mi è successo niente finora! Ecco perché vado a New York.
Harry: Così ti succede qualcosa?
Sally: Sì.
Harry: Cioè?
Sally: E cioè vado ad una scuola per diventare giornalista.
Harry: Così racconti quello che succede agli altri.
Sally: Se vuoi metterla così
Fin dai primi momenti lo si capisce, c’è qualcosa tra Harry e Sally, non si odiano come potrebbe sembrare. In quella macchina si costruisce e si mostra l’attimo preciso in cui due sconosciuti iniziano ad essere qualcosa, in cui si aprono l’uno all’altro, poco importa quale sia il risultato perché non sempre è determinante e definitivo. Vengono a galla i loro caratteri: lui è cinico ed arguto, ama flirtare e scherzare, non ha peli sulla lingua e non pensa mai alle conseguenze di ciò che dice (“nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto”), lei è dolce e intelligente ma è anche talmente puntigliosa da ammorbare i camerieri con i suoi ordini al ristorante.
Harry: Ti rendi conto vero che non potremo mai essere amici?
Sally: Perché no?
Harry: Beh ecco, e guarda che non ci sto provando in nessunissimo modo, uomini e donne non possono essere amici perché il sesso ci si mette sempre di mezzo.
Questa è una delle citazioni più note del film di Reiner in cui viene fuori l’importanza della scrittura, fresca, brillante, infatti fondamentale per il successo di Harry ti presento Sally è Norah Ephron, sceneggiatrice dell’opera, in grado di disegnare con le sue parole un percorso nei sentimenti, delineando i confini del rapporto uomo-donna, capace di raccontare lo stare insieme veramente. Ephron dimostra di avere un’ampia conoscenza delle abitudini e dei pensieri maschili e femminili, nascondendola nel rimpallo di battute argute e sagaci, lambendo a tratti il luogo comune ma evitandolo sempre. Ogni dialogo, anche quello più divertente, come ad esempio la celebre scena del bar e del finto orgasmo, dipinge due personaggi che, anche se forse sono delle generalizzazioni, metafora dell’uomo e della donna a cavallo tra due decenni, sono pieni, ricchi di sfaccettature.
Harry: Nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente, vuole sempre portarsela a letto.
Sally: Allora stai dicendo che un uomo riesce ad essere amico solo di una donna che non è attraente?
Harry: No, di norma vuole farsi anche quella.
Sally: Ma se lei non vuole venire a letto con te?
Harry: Non importa, perché il click del sesso è già scattato quindi l’amicizia è ormai compromessa e la storia finisce li.
Sally: Credo che non saremo amici allora.
Harry: Credo di no.
Harry: Ah è un peccato. Eri l’unica persona che conoscevo a New York
Il loro rapporto va al di là di tutto e di tutti, dei rispettivi compagni, del tempo che passa, di se stessi e questo il destino lo sa, infatti dà loro più di una possibilità – si incontrano ripetutamente – i due così decidono di frequentarsi come amici contravvenendo alla regola aurea di Harry.
Harry ti presento Sally: un uomo e una donna, un po’ cliché, un po’ tutti noi
Harry e Sally diventano l’uno per l’altra porto sicuro (“Chiama, anche se è tardi, tu chiama”), aiuto per risollevarsi dai momenti difficili (la fine del matrimonio di Harry, la rottura della relazione di Sally), spalla su cui piangere (il momento in cui Sally viene a sapere che l’ex si sposa), compagno con cui ridere quando tutto va storto. Parlano degli appuntamenti fallimentari, sono l’ultima persona che sentono prima di andare a dormire ed entrano l’uno nella quotidianità dell’altra; è splendido infatti lo split screen in cui i due amici guardano Casablanca insieme ma ognuno da casa propria. Questa è una scena tanto tenera quanto triste, soffocante quanto lirica: Harry e Sally sono stesi a letto di fronte ad uno dei film più belli della storia del cinema, lo commentano insieme, eppure sono soli, intrappolati, ancora inconsapevolmente, in uno dei rapporti più difficili da sciogliere: l’amicizia uomo-donna.
Harry ti presento Sally: quando nasce un amore
Harry ti presento Sally rappresenta bene un tipico “ragazzo” e una tipica “ragazza” con tutte le loro ansie (Sally, compiuti i 32 anni, piange terrorizzata: “tra un po’ avrò 40 anni“), le loro fragilità e le loro paure. Sono fatti l’uno per l’altra eppure non lo sanno ancora, o non l’hanno capito, sono due anime perse in una New York troppo grande in cui soltanto insieme sembrano avere un po’ di pace e sopravvivere.
Harry: La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo odiati!
Sally: Tu non mi odiavi! Io odiavo te. E la seconda volta non ti ricordavi neanche di me!
Harry: Altroché se me lo ricordavo. La terza volta invece siamo diventati amici…
Sally: Siamo stati amici per molto tempo
Harry: E poi è finita!
Sally: E ci siamo innamorati. Tre mesi dopo ci siamo sposati!
Basta rendersene conto, avere il coraggio di ammettere ciò che si prova per l’altro. Harry e Sally sono finiti a letto quasi per sbaglio o per un momento di coraggio, dettato dalla disperazione. Dopo aver passato la notte insieme, Harry fugge come fa sempre, e forse questa volta ancora più “velocemente” perché capisce che è stato importante, Sally è imbarazzata e delusa (“Le cose sono cambiate, Harry. Non sono più la tua ancora di salvezza”), entrambi sono consapevoli che non potranno essere più amici. Da questo momento in poi sale l’infinita tristezza sotterranea nell’intero film, nascosta tra battute fulminanti e ritmo intenso perché i due incominciano, pur soffrendo, a vivere senza l’altro.
Sarà Harry a cercare con ogni arma di riprendersi Sally (le chiamate, i discorsi per chiederle perdono), di riavere la compagna di infinite giornate e così Reiner costruisce una delle scene più belle delle commedie d’amore. L’uomo, solo, la notte di Capodanno, resosi conto di essere nel posto sbagliato, si mette a correre per raggiungere Sally – che sta festeggiando sola l’ultimo giorno dell’anno – e dichiararle il suo amore.
Adoro il fatto che tu abbia freddo quando fuori ci sono 25 gradi. Adoro il fatto che ci metti un’ora e mezza per ordinare un panino. Adoro la piccola ruga che ti si forma sul naso quando mi guardi come se fossi matto. Adoro il fatto che dopo aver passato una giornata con te, possa ancora sentire il tuo profumo sui miei vestiti. E adoro il fatto che tu sia l’ultima persona con la quale voglio parlare prima di addormentarmi la notte. Non è che mi senta solo, e non c’entra il fatto che sia Capodanno. Sono venuto qui stasera perché quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile
e poi Sally risponde:
Ecco, tanto sei il solito imbroglione, dici cose del genere e mi spieghi poi come posso odiarti io? Invece io ti odio. Ti odio sul serio
Ancora una volta Harry ti presento Sally in maniera tutta sua dimostra quanto ci sia di noi in questi personaggi, quanto Harry sia normale e buffo, comico e cinico e Sally tenera e bisognosa di affetto, orgogliosa e vitale e quanto il loro amore sia speciale e unico come quello di chi guarda.