Hayao Miyazaki: 10 cose che (forse) non sai sul regista giapponese
Quanto ne sapete su Hayao Miyazaki? Innanzitutto non chiamatelo il Walt Disney giapponese, il perché lo trovate di seguito insieme ad altre curiosità!
Hayao Miyazaki, il maestro dell’animazione giapponese, compie 77 anni il 5 gennaio del 2018 e anche se gli anni passano il suo successo e il suo apporto nel mondo del cinema di tutto il mondo sembra non passare mai, anzi rimane sempre un saldo riferimento per gli appassionati del mondo degli anime e per chi si avvicina al mondo dell’animazione.
I suoi lavori galleggiano in un’atmosfera che sta sopra il reale: esplorano mondi fantastici, luoghi dove sembra che il tempo non passi mai, ma le persone possono crescere e cambiare.
Hayao Miyazaki riesce, attraverso il suo cinema d’animazione, a far emergere lo spirito dei personaggi, dei luoghi e delle atmosfere che vuole raccontare. Conosciamo tutti molto bene i suoi lavori e la sua storia, ma potrebbero esserci cose che magari vi sono ignote, dei segreti diciamo! E proprio di questo vogliamo parlarvi oggi.
10 cose che devi sapere su Hayao Miyazaki
Hayao Miyazaki – Le origini di studio Ghilbi
Studio Ghibli e Miyazaki vengono considerati un insieme imprescindibile dal momento che il regista ha fondato lo studio per produrre i suoi lavori e altri lavori dell’animazione giapponese.
Ma non tutti i suoi film sono firmati Studio Ghibli, Nausicaa nella valle del vento, per esempio, è stato prodotto prima che Miyazaki fondasse il suo Studio nel 1985.
Hayao Miyazaki – Una meticolosa attenzione per i dettagli
I dettagli sono fondamentali per i professionisti, nulla deve essere approssimativo o privo di fondamento. Per Miyazaki è così, anche se si tratta di cartoni animati. Ne è un esempio uno dei suoi maggiori successi, Kiki consegne a domicilio. Durante la sua realizzazione, il regista ha trascorso giornate intere in città osservando i movimenti femminili e soprattutto quelli delle gonne e dei vestiti, in ogni piega e spostamento.
Hayao Miyazaki lavora senza sceneggiatura
Se per alcuni la sceneggiatura è il canovaccio fondamentale da cui muoversi per realizzare qualsiasi produzione artistica, per Miyazaki non è così importante.
Una volta che in lui è nata l’idea del film, la sua realizzazione procede da sé, senza limiti o punti di partenza, ma facendosi modellare poco per volta da ciò che succede.
Anche i silenzi hanno un significato nei film di Hayao Miyazaki
Tutto ha un senso e un significato in un’opera di Miyazaki, anche i suoi costanti e lunghi silenzi. Si chiamano Ma e vanno a spezzare le scene troppo affollate e frenetiche. Secondo il regista, servono delle pause, dei silenzi per valorizzare la trama intera.
Nessun taglio di scena nei cartoni animati di Hayao Miyazaki
Appena conclusa la realizzazione de La principessa Mononoke, le case di distribuzione volevano apporvi dei cambiamenti e dei tagli, in particolare la Miramax per la distribuzione negli Stati Uniti. Ma il regista ha una posizione molto chiara in questo senso, niente tagli.
Il film è fatto, concluso, e così va distribuito.
Hayao Miyazaki non ama gli Stati Uniti
Il regista Hayao Miyazaki non ama molto gli Stati Uniti e non ha mai avuto timore ad ammetterlo anche pubblicamente. L’episodio più significativo risale al 2003, quando Miyazaki si rifiutò di presentarsi alla cerimonia di premiazione degli Oscar, anno in cui la sua Città incantata vince il premio come miglior film d’animazione, per protesta nei confronti del bombardamento americano in Iraq. Il regista infatti si è sempre mostrato pacifista, anche nei messaggi contro i conflitti bellici, sempre forti nei suoi film.
Hayao Miyazaki e l’amore per l’Italia
Se gli Stati Uniti non sono molto apprezzati dal regista giapponese, l’Italia è molto amata ed è anche fonte di ispirazione per la sua produzione. Primo tra tutti Il Porco rosso, ma anche Si alza il vento, ultimo film prima del suo ritiro dalla produzione attiva, che si interromperà presto con l’uscita di un ultimissimo lavoro.
Legata all’Italia anche la sua passione per l’aviazione e per il mondo degli aerei in generale, che viene esplorato nei suoi film con la solita accuratezza nei dettagli.
Hayao Miyazaki è il Walt Disney giapponese?
Lo chiamiamo il Walt Disney giapponese, lo facciamo con tutti i buoni propositi possibili, come omaggio al regista, accostandolo al padre dell’animazione internazionale. Ma questo soprannome non piace a Miyazaki. Walt Disney è americano e il regista non vuole essere accostato ad un mondo che non ama, tempestato di usanze che non condivide.
Hayao Miyazaki e il Ghibli Museum
Si chiama Ghibli Museum, sembra un sogno, ma è reale e si trova vicino Tokyo. Un museo, interamente dedicato ai lavori di Studio Ghibli e quindi anche del Maestro Miyazaki. Cortometraggi, riproduzioni intere di alcuni lavori, statue, mostre permanenti e temporanee sul dietro le quinte del lavoro di creazione.
Hayao Miyazaki e le limitazioni al digitale
Il digitale e la post produzione digitale sono il futuro, questo è vero, ma meglio limitarne l’uso nei suoi lavori a Studio Ghibli. Infatti in ogni suo film non ci deve essere più del 10% inserito in digitale.
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