I 5 film di Hayao Miyazaki che non puoi non aver visto
Si fa davvero fatica a scegliere nella filmografia del regista giapponese.
A dieci anni di distanza – era il 2013 con Si alza il vento – il grande maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki è pronto per tornare al cinema. L’appuntamento è infatti fissato per l’estate di quest’anno con How Do You Live, la cui uscita è prevista al momento però solo in Giappone. In attesa di sapere quando lo vedremo anche in Italia, ci è sembrato giusto ricordare i 5 film fondamentali di Hayao Miyazaki, quelli che non può non avere visto chi si definisce amante del grande regista nipponico.
1. Nausicaä della Valle del vento (1984)
È considerato il primo film dello Studio Ghibli anche se non era stato ancora fondato al tempo dell’uscita del film. Però, a ben vedere, nel secondo film da regista di Hayao Miyazaki sono già presenti tutti i temi che faranno da spina dorsale allo studio cinematografico e alla filmografia del regista: l’ambientalismo, la presenza di una figura femminile forte (e spesso guerriera) come protagonista, il conflitto tra due mondi agli antipodi, uno dei quali vive solitamente in armonia con la natura, mentre l’altro è industrializzato e intende sopraffare la natura. Va infine ricordato come questo film segni anche la prima collaborazione tra Miyazaki e il compositore Joe Hisaishi che poi comporrà le colonne sonore di quasi tutti i film dello Studio Ghibli.
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2. Porco Rosso (1992) tra i film di Hayao Miyazaki da vedere
Non si può non citare il più italiano dei film di Hayao Miyazaki. In che senso? Nel senso che c’è tantissima Italia: dall’ambientazione al protagonista, il maiale Marco. A fare da sfondo di questo film non è un’ambientazione fantasy come in Nausicaä della Valle del vento o nella Principessa Mononoke, ma la realtà del ventennio fascista in Italia. Quindi il conflitto presente in tutti i film di Miyazaki viene in qualche modo sublimato in Porco Rosso, e la storia diventa Storia. Tutto questo è accompagnato dall’incredibile capacità di Miyazaki di affrontare questioni spinose galleggiando su un piano di lirismo (anche a livello di disegno) davvero straordinario.
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3. La principessa Mononoke (1997)
La principessa Mononoke è la versione più matura e, forse, più riuscita di Nausicaä della Valle del vento. Troviamo gli stessi temi del precedente film, ma aggiornati in una versione più cupa. Anche in questo caso abbiamo un conflitto al centro che mette uno contro l’altra l’uomo e la natura, con il primo che cerca di distruggere la seconda sfruttandone le risorse. Miyazaki non lesina – altra costante del suo cinema – nelle immagini crude, venate quasi di horror. Un altro dei motivi che rende il suo cinema meno infantile di quanto non si creda.
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4. La città incantata (2001) tra i film di Hayao Miyazaki da vedere
Il capolavoro di Hayao Miyazaki, senza se e senza ma. Un film praticamente unico nel suo genere (unico anime ad aver vinto un Oscar, nel 2003), in cui la maestria del regista e degli animatori dello Studio Ghibli tocca il vertice. Apparentemente i temi portanti la poetica di Miyazaki passano in secondo piano, tanto che la protagonista appare all’inizio in qualche modo vulnerabile. Ma, come ha spiegato lo stesso regista, questo serve a marcare la crescita del personaggio che nel corso del film cambia in maniera straordinaria. Delle tante chiavi di lettura che questo film propone c’è proprio anche questa: un romanzo di formazione. Vero è che imbrigliare La città incantata in un’etichetta è davvero riduttivo.
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5. Si alza il vento (2013)
Si alza il vento è l’ultimo film di Hayao Miyazaki. Considerato una sorta di testamento spirituale del regista, è apparsa a molti la perfetta conclusione del percorso disegnato da Miyazaki nel corso della sua filmografia. Anche per questo è alta la curiosità attorno a How Do You Live, che segna il suo rientro. In Si alza il vento è evidente la passione di Miyazaki per il volo e per gli aerei. Il film, semi-biografico, racconta infatti la storia di Jirō Horikoshi, un celebre progettista di caccia militari. Il film incrocia la sua storia e quella di Nahoko, una ragazza affetta da tubercolosi. Il risultato è agrodolce e irresistibile. Un autentico capolavoro.
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