Home Education – Le regole del male: 5 motivi per vedere il film
Perché vedere l'affascinante horror psicologico di Andrea Niada? Di seguito ben cinque motivi per andare al cinema!
Home Education – Le regole del male, in uscita nelle sale italiane dal 30 novembre 2023 con Warner Bros., è un film peculiare che porta per la prima volta sul grande schermo un progetto di Andrea Niada, giovane regista e sceneggiatore italiano che ha deciso di ampliare il suo omonimo cortometraggio di stampo horror (selezionato da diversi festival internazionali, tra i quali spicca lo Screamfest). Il risultato è un affascinante viaggio nell’ignoto dove tutto non è quello che sembra.
Sono tanti i motivi per cui vedere il film prodotto da BlackBox Multimedia, Warner Bros. Entertainment. e Indiana Production. Andiamo a snocciolarne alcuni di seguito!
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1. Un horror “familiare”
Home Education – Le regole del male, fin dalle prime scene, si mostra agli spettatori in una veste familiare e rassicurante: molte sequenze del film, infatti, omaggiano (più o meno apertamente) grandi classici del genere come Shining. Un elemento che sicuramente strizza l’occhio ai fan più puri dell’horror sia contemporaneo che non e che li spinge a guardare con più attenzione la pellicola. La familiarità, però, non è espressa solo dagli omaggi e dai riferimenti ad altri prodotti, ma anche dal tema fondante del lungometraggio che è per l’appunto l’educazione familiare o, per meglio dire, una distorsione della stessa che porta la giovane Rachel (Lydia Page) a credere a cose che non esistono in natura con la complicità della madre, Carol (Julia Ormond) che la educa direttamente a casa, senza ingerenze esterne. Un’occasione, quindi, per riflettere anche sull’importanza della cultura e sul peso che hanno gli insegnamenti genitoriali, che possono completamente mistificare la realtà circostante.
2. Il cast di Home Education – Le regole del male, composto da giovani e talentuosi attori
Il film ha un cast veramente esiguo e ciò, inevitabilmente, contribuisce a mettere in risalto le varie interpretazioni. In particolare, tra i volti del progetto, spiccano in particolare Lydia Page (Una strega imbranata, Blue Jean) e Rocco Fasano (Skam Italia, Non mi uccidere). Siamo in presenza di due giovanissimi attori che nonostante non abbiano una carriera vasta alle spalle, dimostrano una grande padronanza della scena. La Page riesce perfettamente a costruire un ritratto desolante e impietoso di una giovane lontana dal mondo esterno e chiusa totalmente in sé stessa, limitata dalla mentalità retrograda dei genitori. Fasano, invece, anche se ha molto meno screen time della ragazza, dà vita ad un personaggio sicuramente stereotipato, dimostrando però una maturità sorprendente che tira fuori, in particolare, nella scena del dialogo a tre con Carol e Rachel.
3. Home Education – Le regole del male: le suggestive location del film horror
In progetti intimi come Home Education è importante definire i luoghi della storia così da lasciarsi andare sul piano emotivo. Nel caso specifico del film di Andrea Niada, la location principale scelta per le riprese è il Parco Nazionale della Sila che si trova in particolare in Calabria, coinvolgendo, a livello perimetrale, la provincia di Catanzaro, quella di Cosenza e di Crotone. Una riserva naturalistica di grande suggestione e fascino che ben si adatta a questo racconto, dove il misticismo e il soprannaturale incontrano la ruralità e la natura. Quasi a ricalcare un’eco lynchiano, che ne I segreti di Twin Peaks trasforma i boschi in porte per altre dimensioni, anche in questa pellicola le fitte e oscure foreste calabresi diventano dei crocevia imprescindibili tra la vita e la morte. La casa dove abitano Carol e Rachel, invece, persa nei meandri della Sila, è un campo rituale ed esoterico che al contempo evoca claustrofobia ed ansia.
4. Un gioco tra regista e spettatori
L’opera, fin dall’inizio, gioca in maniera esclusiva con il pubblico, lavorando moltissimo sull’ambiguità dei personaggi e della storia, che già all’interno del cortometraggio originale oscilla tra la verosimiglianza e un soprannaturale più marcato in alcuni piccoli passaggi della narrazione. A conti fatti, fino alla fine non si capisce effettivamente se tutte le credenze di Rachel, così come le sue particolari visioni, siano realtà o il semplice frutto della sua immaginazione. Certamente non è semplice trovare una risposta univoca a questo mistero, anche se in verità la scena conclusiva sembra far pendere l’ago della bussola a favore delle dimensione ultraterrena. Al di là di queste riflessioni, l’aspetto più importante è che Niada ha voluto coinvolgere in prima persona gli spettatori, dandogli la possibilità di interpretare al meglio possibile la trama contenuta nel film.
5. Una visione alternativa dell’aldilà
Infine, è opportuno parlare anche di un’altra tematica fondante del film e che in Home Education – Le regole del male presenta tratti particolarmente interessanti, anche se frutto di una serie di suggestioni già esistenti che però sono state rielaborate in chiave originale. Ci riferiamo alla concezione del tutto fascinosa della morte e dell’oltretomba, che si mostra prepotentemente nella storia con l’apparizione del cadavere del padre di Rachel che, riposto in camera da letto, rimane in attesa di un possibile risveglio. Per riuscire a riportare l’anima dell’uomo nel corpo, sembra che sia necessario aprire, proprio all’interno del bosco, dei passaggi invisibili che consentono allo spirito di riappropriarsi della parte fisica, così da garantire una sorta di resurrezione. In questa visione inquietante, l’aldilà viene raffigurato come un regno di putrefazione dove l’anima lotta ardentemente per non essere divorata dal nulla cosmico.
Insomma, di motivi per vedere Home Education – Le regole del male ce ne sono diversi e se siete amanti del genere o, semplicemente, avete voglia di godervi la visione di un bel film, non vi resta che prendere i biglietti e correre in sala a partire dal 30 novembre 2023.