Hugh Jackman in 10 film, i migliori dell’unico e vero Wolverine!
Quali film di Hugh Jackman vi vengono in mente, a parte Wolverine? Scoprite se i vostri gusti coincidono con i nostri in questa top 10!
Nato a Sidney il 12 ottobre del 1968, Hugh Jackman è uno dei quei rarissimi casi in cui un attore riesce ad essere acclamato sia dalla critica sia dal pubblico, a venire riconosciuto come un sex symbol universale dal pubblico femminile e ad essere allo stesso tempo tra i più amati dal pubblico maschile per simpatia ed autoironia, all’interno di una carriera caratterizzata da una straordinaria versatilità. Dal musical all’action movie, dal thriller alla commedia, dalla fantascienza al cinema d’autore, Hugh Jackman ha dimostrato in lungo ed in largo di essere qualcosa in più di un semplice bel fusto venuto dalla terra dei canguri. Dietro il fisico da rugbista e il sorriso da esposizione odontoiatrica, si nascondono un talento, una presenza scenica e un’espressività che ne hanno fatto uno dei punti di riferimento del cinema degli ultimi 20 anni.
Abbiamo deciso di omaggiare Hugh Jackman, ovvero il solo ed unico Wolverine per eccellenza con una lista dei suoi 10 film migliori, in occasione del suo 49º compleanno (ebbene sì ne ha 49, non 33 ragazzi! Bello essere uomini in questi momenti vero?).
I film migliori di Hugh Jackman dal primo X-Men a The Prestige
Hugh Jackman e i suoi film migliori: X-Men
Risulta impossibile cominciare questa lista senza partire da un film come quello di Bryan Singer, diretto nel 2000 e che lanciò non solo il franchise dei film sui supereroi della Marvel (in modo molto più importante dello Spiderman di Raimi) ma che soprattutto rivelò al mondo il nostro Hugh nel suo ruolo più iconico, quello che lo ha legato all’immaginario collettivo: Wolverine. Con un cast sensazionale che comprendeva Ian McKellen, Patrick Stewart, Famke Janssen, Halle Barry, James Marsden e Anna Paquin, il film fu un vero e proprio trionfo al botteghino, con 300 milioni di dollari e una critica che ne lodò trama, sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi. Ma fu soprattutto Jackman ad averne i maggiori benefici.
Già considerato un divo in terra Australe, fu chiamato a sostituire Russell Crowe nei panni dell’attaccabrighe canadese dagli artigli di adamantio, e Singer per primo confessò di esserne rimasto talmente impressionato, da benedire il forfait del divo del Gladiatore. Jackman creò un personaggio che univa in sé la gelida ferocia del miglior Clint Eastwood e lo stile sopra le righe del Mel Gibson dei bei tempi. Il suo Wolverine fu subito indicato come una trasposizione cinematografica di grande fedeltà al personaggio originale creato da Len Wein e Herb Trimpe, sicuramente l’X Men più amato dal grande pubblico. Per Hugh fu il definitivo trampolino di lancio verso l’Olimpo cinematografico…
Il film, frutto di una sceneggiatura che traeva origini da uno script creato da Andrew Walker nel 1994 e passato di mano in mano fino a quelle di Christopher McQuarrie e David Hayter. Ricco di azione, suspence e tematiche tutt’altro che banali, ebbe nella fotografia di Sigel e nelle musiche Kamen, tasselli di un perfetto puzzle cinematografico, sublimato dalla robusta regia di Singer. Ah! I bei tempi!
Hugh Jackman e i suoi film migliori: Kate & Leopold
Pellicola diretta da James Mangold (regista di grande talento che incontreremo ancora nella nostra classifica), Kate & Leopold oltre al nostro Hugh Jackman, aveva nel cast la “fidanzatina d’America” Meg Ryan e il tetro Liev “Sabretooth” Schreiber (divenuto su questo set uno dei migliori amici di Jackman). Mix tra commedia sentimentale e fantasy aveva il nostro Hugh nei panni del Conte di Albany Leopold, che a causa di un buco spazio -temporale si ritrova catapultato dall’Inghilterra del 1876, alla frenetica New York del nuovo millennio. Sulla sua strada troverà l’apparentemente cinica e menefreghista Kate, con cui in breve tempo costruirà una relazione dagli esiti inaspettati.
Il film si regge sullo scontro-incontro tra due stili e modi di pensare agli opposti, ed ha in Hugh Jackman un protagonista spassoso e credibile. Kate & Leopold fu male accolto dalla critica, che ne evidenziò mancanza di coerenza e atmosfera, nonché una Ryan ormai troppo “stagionata” per fare la single sperduta. Critiche tutt’altro che infondate ma anche i peggiori tra i detrattori del film furono concordi nel definire la performance di Hugh Jackman di alto livello.
Il suo Leopold si muove come una creatura di cristallo nel nostro volgare mondo, ambasciatore di sensibilità e buon gusto, ammantato di uno charme, una galanteria e una presenza scenica degna del miglior Cary Grant. Fu l’ennesima prova del talento e della versatilità di Hugh Jackman che fu candidato ad un Golden Globe come Miglior Attore Protagonista, e ne consolidò la considerazione tra i migliori registi e produttori hollywoodiani.
Hugh Jackman e i suoi film migliori: X-Men 2
Seguito del fortunato primo episodio uscito nel 2000, X-Men 2 è sicuramente il migliore della vecchia trilogia dedicata ai mutanti creati nel 1963 da Stan Lee e Jack Kirby. Diretto ancora una volta da Bryan Singer, amplia l’iter narrativo del primo, coinvolgendo nuovi personaggi, nemici e creando un perfetto connubio tra le vicende personali dei molti personaggi e l’universo di riferimento.
Oltre al nostro Hugh Jackman (a suo agio come non mai), il film ha in Brian Cox ed il suo Maggiore Stryker uno dei migliori villain dell’universo Marvel, che crea con il divo australiano una delle migliori contrapposizioni dell’universo X-Men mai viste al cinema. Furente, pieno di dubbi, anima persa in balia di un mondo che non lo accetta il primo, assetato di vendetta e di morte il secondo, sono in realtà molto più simili di quanto sembrino: entrambi sopravvissuti a se stessi, entrambi soli, fuori posto, non compresi e feriti nell’animo, sono accomunati fino quasi alla fine da una sorta di volontà distruttiva che stravolge tutto e tutti.
Alan Cumming, Shawn Ashmore, Aaron Stanford, Kelly Hu e Daniel Cudmore si aggiungono al cast del primo episodio, in un variopinto ed intenso scontro tra fazioni e nazioni, tra razze ed idee. Con effetti speciali mai banali e ben dosati, scene d’azione e combattimenti di grandissima qualità, X-Men 2 raccoglie in sé diverse tematiche: dalla paura per il terrorismo a quella per il razzismo e l’intolleranza, dal tema dei ricordi e dell’identità a quello del sacrificio personale, dal rapporto con Dio ed il peccato alla tematica del perdono e della colpa.
Con 407 milioni di dollari di incasso fu la conferma che si era all’alba di un nuovo modo di vedere e vivere il cinema, di quanto potente fosse l’unione tra la graphic novel e il grande schermo (a patto di fare le cose come si devono) e soprattutto che nessun altro avrebbe saputo dare la stessa disperata forza e la stessa dolorosa ferocia al nostro amato Wolverine quanto Hugh Jackman!
Hugh Jackman e i suoi film migliori: The Fountain – l’Albero della Vita
The Fountain – L’Albero della Vita rimane il film più controverso ed originale di Darren Aronofksy, superato forse dall’ultimo Mother che in questo 2017 ha diviso pubblico e critica. Tacciato sovente di ipertrofismo ed eccesso di narcisismo da molti, Aronofksy rimane tuttavia un regista capace di creare opere di incredibile impatto emotivo e visivo; basti pensare a Il Cigno Nero, Noah, The Wrestler e, appunto, The Fountain.
Presentato in concorso alla 63ª Mostra del Cinema di Venezia e costato 35 milioni di euro, fu accolto con sonori fischi dai critici ma esaltato dal pubblico, che gli tributò 10 minuti di standing ovation. Difficile trovare due persone che la pensino allo stesso modo su questo film, che venne definito visionario, poetico ed intenso da alcuni, melenso e inconcludente da altri. Tuttavia neanche i più feroci tra gli haters di Aronofsky negarono per un solo istante che Hugh Jackman e Rachel Weisz fossero stati due interpreti di enorme bravura, soprattutto per essersi destreggiati all’interno di un universo narrativo così complicato, mutevole e atipico.
Il film narra del dramma di Tomas Creo (Jackman) talentuoso ed assiduo ricercatore, motivato a cercare una cura contro il cancro al cervello per guarire l’amatissima moglie Isabel (Weisz). La storia prosegue seguendo i binari di una sorta di odissea visionaria e psichedelica, dove realtà, finzione e universi paralleli si fondono e confondono, tra credenze Maya, cristiane, rastafarieniste, ebraiche e molto altro ancora.
Costretto ad interpretare ben tre diversi personaggi, Jackman non sbagliò un colpo, né dette mai l’impressione di perdere di intensità o verosimiglianza, donandoci una delle sue performance di più alto livello. Il tutto fu frutto non solo di uno studio approfondito sul Tai Chi e la filosofia orientale da parte di Jackman, ma anche della sua profonda spiritualità e religiosità, che negli anni lo ha portato man mano ad avvicinarsi all’Advaita Vedanta, nota scuola di pensiero e religione legata al pensiero induista.
Hugh Jackman e i suoi film migliori: Humandroid
Film poco compreso e poco valorizzato da una critica sempre più asfittica e maldisposta verso la fantascienza, è l’ennesima prova del talento di Neil Blomkamp, regista del bellissimo District 9 e dell’energico Elysium. Tutti e tre assieme formano una sorta di trilogia su un futuro prossimo venturo, caratterizzato da povertà, razzismo, diseguaglianza sociale, violenza e mancanza di pietà.
Ambientato nella Johannesburg del 2016, violenta come non mai, ha per protagonista l’ingegnere Deon Wilson (Dev Patel) che crea una serie di droidi da combattimento perfetti per affiancare le forze dell’ordine durante le frequenti sparatorie e incursioni.
I robot (detti scout) sono gestiti da una propria intelligenza artificiale, che può essere modificata tramite una speciale chiave di memoria aziendale. Per Deon tutto sembra andare a gonfie vele ma su di lui gravita la minaccia di Vincent Moore (un Hugh Jackman cattivissimo e violento) che mira a sostituirlo nella catena di comando aziendale.
Tuttavia in breve tempo entrambi si troveranno a fare i conti con l’imprevedibile sviluppo degli eventi e in particolare della personalità di uno degli scout: scout 22. Rapito da una banda di strada, Deon verrà costretto a riassemblare scout 22 immettendo un sistema sperimentale che non aveva mai testato prima: un intelligente artificiale senziente e uguale alla coscienza umana.
Lo scout (che viene battezzato Chappie) si troverà a maturare personalità e scelte totalmente umane, imparando dolorosamente a convivere con la strana razza dei suoi creatori.
Con un cast che comprende oltre a Patel e Jackman l’attore feticcio di Blomkamp Sharito Copley, Sigourney Weaver e diversi esponenti della new rap rave sudafricana, Humandroid mischia temi e concetti molto complessi tra loro.
Intelligenza artificiale, critiche dirette alla new economy e al nuovo modello di sviluppo etico globale, la visione di un futuro ingiusto e sottomesso a logiche corporative, permettono a Jackman di diventare un cattivo che racchiude in sé molte caratteristiche diverse.
Il suo Moore è ad un tempo rivoluzionario e conservatore, visionario e realista, di certo animato da un egoismo e una ambizione che ben conosciamo dal momento che dobbiamo farci i conti ogni giorno. Dalla politica al mondo del lavoro, dalla vita quotidiana ai modelli di riferimento culturali, bene o male il suo Moore è esattamente ciò che viene prodotto dal Sistema: uomini senza morale ed empatia, totalmente concentrati su se stessi e disposti a tutto per il successo personale.
Hugh Jackman e i suoi film migliori: X-Men – Giorni di un futuro passato
Senza ombra di dubbio il miglior film mai fatto sugli X-Men. Macchina perfetta per struttura narrativa, approfondimento dei personaggi ed energia, è sublimato dalla perfetta coesistenza dei personaggi della vecchia trilogia di Singer e quelli della nuova.
In un continuo alternarsi tra i ruggenti anni 70 dell’ultimo periodo della Guerra del Vietnam e un futuro apocalittico e orrendo, sia pone a metà tra X-Men l’inizio e Wolverine l’Immortale, ma lo fa senza mai perdere colpi, annoiare od essere difficilmente fruibile al pubblico.
Perfetta trasposizione dell’originale cartaceo concepito da Chris Claremont e John Byrne, ha Jackman ancora una volta nei panni di Wolverine, e nonostante sia circondato da personaggi interpretati da attori del calibro di Patrick Stewart, Ian McKellen, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Halle Berry, Peter Dinklage e Ellen Page, riesce a strappare la scena a tutti.
Mandato indietro nel 1973 per impedire a Mystica di uccidere il Professor Boolivar Stark (un Dinklage raggelante), creatore delle Sentinelle, sorta di droidi tecno-organici capaci di sopraffare anche i più potenti tra i mutanti. Il nostro attaccabrighe canadese si troverà in breve a barcamenarsi tra vecchi amici e nuovi pericoli, mentre nel mondo reale i pochi mutanti cercando di guadagnare tempo contro questo nemico terribile e senza pietà.
Sublimato da degli effetti speciali estasianti (candidati all’Oscar) e da una regia perfetta, X-Men – Giorni di un Futuro Passato si muove con incredibile energia ed intensità, grazie ad una perfetta chimica tra gli attori e ad una atmosfera mai ammorbata da quello humor stantio e adolescenziale che ha rovinato la serie Avengers e altri prodotti della MCU.
Un film che ha portato il rapporto tra fumetto e cinema ad un altro livello, purtroppo non raccolto dal bruttissimo X-Men Apocalypse.
Il film rimane un sentito e accorato omaggio alla mediazione, alla capacità di mettersi nei panni dell’altro, alla multiculturalità e alla diversità, in un’epoca (la nostra) dove l’unica legge sembra essere il rifiuto di ciò che non ci appartiene.
Hugh Jackman e i suoi film migliori: Les Miserables
Il romanzo fiume di Victor Hugo ha ispirato un quantità enorme di sceneggiati televisivi e film, di diversa caratura e successo, di cui questa versione di Tom Hooper è stata indicata dalla critica come una delle migliori di sempre. Les Miserables vive della straordinaria scenografia Eve Stewart, delle musiche di Claude-Michel Schonberg e dell’ottima sceneggiatura dello stesso Schonberg, Alain Boublil, Herbert Kretzmer e Jean Marc Natel.
Su questa base si muove un cast di grandissima qualità composto, oltre che da Jackman nella parte del forte e coraggioso Jean Valjean, da Russel Crowe (l’implacabile Javert), Anne Hathaway (Fantine), Amanda Seyfried (Cosette), Helena Bonham Carter, Sacha Baron Coehn e Eddie Redmayne (Marius).
Straordinario nell’essere allo stesso tempo musical e drammatico, Les Miserables ha permesso a Jackman di mettere in mostra la sua straordinaria abilità di interprete di musical (con cui aveva cominciato la sua carriera), cimentandosi in performance vocali in presa diretta di grande spessore.
Perfetto nell’alternare miseria e ricchezza, scene corali a quelle più intime, si regge sulla perfetta contrapposizione tra Jackman e Crowe, autori di due performance strabilianti.
Il nostro Hugh Jackman fu candidato in qualità di Miglior Attore Protagonista, mentre sul versante femminile una Hathaway dolente e disperata, fu premiata con un meritatissimo Oscar alla miglior Attrice Non Protagonista.
Le altre due statuette andarono al sonoro e al trucco, mentre non vennero premiate scenografia, costumi e canzone, nonché la candidatura a Miglior Film. Un po’ poco in effetti per un film capace come pochi altri di trasportarci nella Francia post-Napoleone, in un turbinio di colori, suoni, scene di massa e musiche.
Hugh Jackman e i suoi film migliori: Prisoners
Mix perfetto tra noir, thriller e drammatico, Prisoners di Dennis Villeneuve è basato sulla bellissima sceneggiatura di Aaron Guzikowski, e porta ad un livello altissimo il concetto di tensione e di incertezza in un film, sopratutto grazie ad un dualismo perfetto tra i due protagonisti: uno straordinario Jake Gyllenhaal nei panni del cocciuto Detective Loki, e il disperato padre di famiglia Keller Dover (Hugh Jackman) disposto a tutto pur di ritrovare la figlia, scomparsa insieme a un’amichetta senza lasciare traccia.
In preda ad una rabbia che non sa controllare, Dover si macchierà di orrendi atti pur di ritrovare i due figli, mentre il Detective Loki comincerà una personale discesa negli inferi, ricca di misteri e colpi di scena.
Basato in parte su Il Cuore Rivelatore di Edgar Allan Poe, il film di Villeneuve è semplicemente magistrale nel porre serie questioni di natura etica e religiosa, e lo fa con una potenza incredibile, con uno stile magnetico e violento al tempo stesso, che non dà tregua allo spettatore.
Jackman fu lodato a dismisura dalla critica per la sua straordinaria capacità di costruire un personaggio ad un tempo sanguinario, forte, determinato e dall’altro lato fragile, instabile e ferito nel cuore in modo insanabile.
Sia lui che Gyllenhaal avrebbero sicuramente meritato una maggior considerazione da parte dell’Accademy, che invece ignorò entrambi e persino lo straordinario lavoro di Villeneuve, con la sola nomination alla fotografia per Roger Deakins.
Senza ombra di dubbio uno dei migliori film di Jackman, e allo stesso tempo una delle sue migliori interpretazioni di sempre.
Hugh Jackman e i suoi film migliori: Logan – The Wolverine
Canto del cigno per ciò che riguarda il connubio Hugh Jackman – Wolverine, si tratta di un vero e proprio gioiello, che molto deve alla scrittura e regia di James Mangold, Scott Frank e Michael Green.
Il cast comprende, oltre al nostro amatissimo Hugh, il sempreverde Patrick Stewart, Richard E. Grant, Boyd Hobrook e Dafne Keen; il film è basato sulla serie Vecchio Logan di Mark Millar e Steve McNiven e ha avuto il merito di risollevare le sorti delle cinematografia dedicata al lupoide canadese dopo i non sempre convincenti Wolverine – Le Origini, Wolverine L’Immortale.
Ambientato nell’anno 2029, ci fa trovare i nostri personaggi in un’epoca in cui i mutanti sono sull’orlo dell’estinzione, causata dalla scarsa natalità e dalla malattia del Professor Xavier, che involontariamente ha ucciso molti X-Men a causa di un attacco psichico legato ad una malattia neurologica degenerativa.
In breve tempo Logan si troverà costretto a lottare non solo per la sua vecchia e malconcia vita, ma anche per quelle degli ultimi bambini mutanti, frutto di esperimenti illegali ed ora in pericolo di vita. In particolare legherà con Laura, bambina con cui lo accomunano i poteri ed il carattere violento e ribelle.
Nonostante le profonde differenze tra la serie a fumetti e la trasposizione cinematografica, Logan – The Wolverine può essere tranquillamente definito il miglior film mai fatto su un singolo mutante dell’Universo Marvel.
Pervaso da un’atmosfera cupa, presaga di morte e disfatta, si ricollega in gran parte a tutta quella cinematografia che da Sam Peckinpah a Sidney Pollack, da Sergio Leone ad Akira Kurosawa, ha sovente descritto uomini soli, forti, disperati, in lotta contro tutto e tutti ma mai domi.
Hugh Jackman è commovente e perfetto nel donarci la visione di un Wolverine distrutto, ferito, senza meta e fine, ma che trova la forza di tornare a combattere per qualcosa in più della sopravvivenza.
Straordinaria la chimica tra i vari interpreti, assistiti da una fotografia a dir poco magnifica di John Mathieson e dalle musiche di Marco Beltrami, che guidano lo spettatore in un’Odissea violenta, dolente ma in cui non mancano mai i momenti di riflessione e commozione.
Straziante ma intelligente finale, che segna l’addio del divo australiano al suo personaggio più amato, qualcosa che ancora oggi facciamo fatica ad accettare…
Hugh Jackman e i suoi film migliori: The Prestige
Non ce ne vogliano i fan della Trilogia su Batman o di Interstellar, ma The Prestige rappresenta senza ombra di dubbio il miglior film mai fatto da Cristopher Nolan fino ad oggi, la sua primizia, il suo capolavoro, la sua eredità artistica.
È anche, senza ombra di dubbio, l’interpretazione più sorprendente ed originale del nostro Hugh Jackman, alle prese con un personaggio dai mille volti, mille intenzioni e soggetto ad un’evoluzione a dir poco straordinaria.
Tratto dal romanzo di Christopher Priest, The Prestige si fa carico di gran parte delle tematiche più care a Nolan: la solitudine, il concetto di colpa e verità, la maschera come mezzo di liberazione del nostro io nascosto, la vendetta, il segreto e l’ossessione egocentrica per noi stessi ed i nostri scopi.
Il tutto condito da una fortissima connotazione sociale nei vari personaggi, una ferocissima critica alla superficiale e ignorante epoca vittoriana, nonché la mancanza di un vero cattivo o un vero buono.
Nolan guida con maestria un labirinto narrativo dove ciò che è bianco è nero e ciò che è nero è bianco, creando un crescendo di odio e rivalità tra i due protagonisti: entrambi illusionisti, perfezionisti ed egocentrici, sono in realtà agli antipodi per ciò che riguarda stile e personalità.
Hugh Jackman interpreta in modo perfetto l’altezzoso e camaleontico Robert Angier, aristocratico illusionista che conosce come nessun altro i segreti del palco e della sinergia con il pubblico, distrutto dalla morte della giovane moglie che ne fa un individuo freddo, privo di empatia e senza scrupoli.
Christian Bale interpreta invece Alfred Borden, mago che proviene dalla classe operaia, privo della finezza e della galanteria di Angier, si rivela però un mago a dir poco strabiliante per quanto non compreso. Tuttavia anch’egli è senza scrupoli, animato da una determinazione feroce nel rovinare l’ex amico diventato rivale, deciso a far in modo che solo uno dei due possa trionfare.
Il resto del cast comprende un fantastico Michael Caine, Rebecca Hall, Scarlett Johansson, David Bowie, Andy Serkis e Ricky Jay.
Vivido, cupo, attraversato da un’atmosfera gotica, funerea e tesa, deve molto del suo successo artistico e di pubblico alla straordinaria abilità dei due attori protagonisti, nonché alla fotografia di Wally Pfister e alla scenografia di Nathan Crowley, sublime nel farci perdere in un labirinto fatto di palchi, dietro le quinte, miseria e ricchezza tipiche della Londra di fine ‘800.
Innovativo, spiazzante, The Prestige riesce nell’impresa di non far perdere il filo della vicenda ad uno spettatore che sovente si trova nella situazione di non sapere per chi (o meglio per non chi) patteggiare.
Hugh Jackman per il suo personaggio si ispirò al grande illusionista Channing Pollock, uno dei più innovativi, carismatici e famosi maghi di sempre.
Le qualità di Hugh Jackman scioccarono Nolan che confessò quanto ritenesse la star australiana assolutamente sottovalutata, e capace di giocarsela alla pari con un mostro perfezionista come Christian Bale.
Alla fin fine, ciò che rimane di questa lista è l’assoluta certezza che Hugh Jackman, ragazzino di 49 anni, sia senza alcun dubbio uno dei più talentuosi attori della sua generazione, in grado di dominare ogni copione e personaggio, con uno stile unico ed inconfondibile ma mai monocorde.