I 5 serial killer più spietati nella storia del cinema

La figura del serial killer ha sempre affascinato, e al tempo stesso, inquietato e turbato le coscienze della gente comune. L’omicida seriale è lo scellerato per eccellenza, una presenza oggettivamente negativa ma che riesce a sedurre il pubblico con la sua aura di mistero e la sua totale imprevedibilità. La storia del cinema è costellata di pellicole che ripercorrono gli orrori e gli scempi commessi da persone affette da disturbi psichici. Da capolavori hitchcockiani, quali Psyco, passando per Hannibal Lecter, fino ad arrivare al pazzo sadico Jigsaw (la saga di Saw). Alcuni personaggi inventati, altri invece realmente esistiti: pazzi che uccidono solo per il gusto di veder soffrire la vittima (come l’Alex di S. Kubrick in Arancia Meccanica), sicari che lavorano su commissione e che ammazzano nel modo più barbaro possibile riuscendo a restare di ghiaccio.

Scopriamo insieme quali sono stati i serial killer più prolifici visti al cinema, interpretati con sconvolgente bravura da alcuni dei migliori attori hollywoodiani.

1. Jeffrey Lionel Dahmer, dal film Dahmer – Il Cannibale di Milwakee (2002)

Jeremy Renner veste i panni del Mostro di Milwaukee. Accusato di ben diciassette omicidi, nella storia di questo serial killer non ci sono particolari “motivazioni”, che gli hanno causato la psicopatia, ma viene ricostruita fedelmente la mente di un’assassino sadico depravato e maniaco sessuale. Incline all’omosessualità, si finge un fotografo in cerca di modelli, e invita le sue vittime a bere qualcosa insieme nel suo appartamento, oppure semplicemente propone loro un rapporto sessuale. I malcapitati narcotizzati ed uccisi tramite strangolamento, subiscono talvolta atti di necrofilia ed infine squartati con una sega. Tutta l’operazione era solita essere documentata da Dahmer tramite varie fotografie che illustravano il processo in ogni singolo passo.

Le parti asportate dai corpi venivano conservate in freezer come cibo, oppure disciolte nell’acidoLe teste erano invece bollite per rimuoverne la carne, lasciando il teschio nudo, il quale veniva dipinto per farlo sembrare di plastica. Dahmer sottopone inoltre alcune vittime ad esperimenti di lobotomia, iniettando, tramite fori trapanati nel cranio, acido muriatico o acqua bollente nel cervello delle vittime, con l’apparente scopo di creare zombie, ma provocando piuttosto la morte delle vittime. Nel film il regista David Jacobson ha cercato di approfondire la storia assassina di Jeffrey, ma ha cercato di mettere in luce anche il lato umano del giovane criminale. Condannato a 15 ergastoli, muore in prigione assassinato a sangue freddo da un ergastolano affetto da schizofrenia, all’età di 34 anni.

2. Marc Brandon “Chopper” Read, dal film Chopper (2000)

Eric Bana è “Chopper”, criminale australiano, riconosciuto per un certo periodo di tempo come la persona più pericolosa del continente australe. Sadico, cinico, spietato: 19 omicidi e 11 tentati, fiamma ossidrica per ustionare, cesoie o tronchesine per staccare le dita delle mani o dei piedi delle sue vittime, per lo più spacciatori di droga e altri membri di altre associazioni criminali.  Segni di squilibrio psico-fisico per tutta la sua gioventù, fino al primo arresto dove raggiunge l’apice del disturbo: per far si che le guardie lo potessero trasferire in un altro Istituto carcerario, si fa tagliare entrambe le orecchie da un suo compagno di cella. Durante la permanenza in una prigione di massima sicurezza, aggredisce il capo di un clan mafioso: lo accoltella per ben 11 volte sulla tempia sinistra fin quando il malcapitato non crolla a terra esanime. Una vita tra alcool, sesso e droghe, spingendosi verso comportamenti autodistruttivi. Quando ritorna in carcere per un nuovo reato decide di scrivere le sue memorie. che lo consacreranno a “star” del crimine. Bana ha trascorso molto tempo con il vero Marc Brendon Read, per cercare di cogliere quanti più dettagli utili per la trasposizione cinematografica, un’impresa epica per il nostro “Hulk”, riuscita alla perfezione!

3. Sir William Gull, dal film La vera storia di Jack lo Squartatore/ From Hell (2001)

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Tuffo nel passato, andiamo indietro di circa un secolo e mezzo, nella Londra Vittoriana del 1888 e troviamo Sir William Gull, meglio noto come Jack lo Squartatore. Interpretato con maestria da Ian Holm (il Bilbo Baggins de “Il Signore degli anelli”), per la regia dei fratelli Hughes. Jack ha nel suo mirino le prostitute delle viottole della città che adesca grazie alla complicità del suo inseparabile cocchiere. Chiaro il movente: le prostitute erano state la causa della salute malandata del Principe d’Inghilterra, affetto da sifilide. Essendo lui il medico della Corona non poteva far altro che sradicare il problema completamente, eliminando chi ha causato tutto ciò. I tagli alla gola da sinistra verso destra, l’asportazione degli organi con estrema precisione, l’ubicazione dei cadaveri, a formare una stella a cinque punte, ovvero il Pentacolo, chiara simbologia massonica: Jack lo squartatore non uccide semplicemente delle prostitute ma giustizia dei traditori della Massoneria; la lealtà alla Corona e l’appartenenza all’ordine segreto dei medici, lo spingono verso l’inferno, la follia e la psicopatia.

Sulle orme del chirurgico serial killer c’è l’ispettore Frederick Abberline (Johnny Depp); il suo infaticabile lavoro di ricerca lo condurrà faccia faccia in un violento scontro finale con l’assassino, il quale verrà giudicato dal suo stesso ordine privato massonico. Condannato ad una lobotomia celebrale che gli farà perdere tutto il suo sapere e l’esperienza in campo medico…punizione peggiore per lui non poteva esserci!

4. Aileen Wuornos, dal film Monster (2003)

Monster

Quindici kg in più, capelli unti e denti gialli: così Charlize Theron si trasforma in Aileen Wuornos. La rabbia repressa, chiaro sintomo di psicosi, si manifesta quando un cliente abusa di lei legandola e stuprandola. Lei riesce a liberarsi e lo uccide sparandolo ripetutamente con una calibro 22; il primo dei 7 omicidi, per lo più tutti simili tra loro, mischiati con altri crimini minori quali, prostituzione, abuso di alcol, rapina a mano armata, condotta disordinata, aggressione, furto. Il numero di omicidi cresce proporzionalmente alla follia di Leen, fin quando sul suo cammino non incrocia un poliziotto, intento a possederla per denaro: esito uguale e l’uomo diventa la sua ennesima vittima. Ormai fuori controllo, in preda al terrore e l’ansia decide di scappare con la partner, non prima però di aver ucciso un altro uomo, stavolta un povero innocente che voleva solo aiutarla. I notiziari hanno già diffuso il suo identikit per tutto lo Stato della Florida, la sua corsa termina in un locale per motociclisti dove viene catturata e arrestata da dei poliziotti in borghese. Dal carcere, durante una telefonata alla sua amata Selby, capendo che la linea era intercettata decide di scagionarla da ogni accusa di complicità, confessando tutti i suoi delitti a sangue freddo.

Il 9 ottobre 2002, dopo 12 anni nel braccio della morte, viene giustiziata tramite iniezione letale nella prigione di stato di Raiford, Florida.

5. Richard Kuklinski dal film The Iceman (2012)

Michael Shannon entra nel ruolo di Richard Kuklinski, “l’uomo di ghiaccio”, così definito perché è solito congelare le proprie vittime dopo averle uccise, tenendole occultate per svariati anni. Gli abusi del padre e il fanatismo religioso della madre, lo portano a familiarizzare sin da ragazzino con i termini omicidio e vendetta. Il suo modus operandi silenzioso, efficace, letale, freddo e spietato gli portano fama e affidabilità. Sicario per una famiglia mafiosa italo-americana, predilige i metodi più spietati e cruenti che esistano per ammazzare; in particolar modo va matto per il cianuro (dosato con scrupolosità in modo tale che l’autopsia non rilevi tracce che possano ricondurre all’utilizzo del veleno), il coltello (la sua arma “intima”), pistole, fucili, bombe a mano, e una volta compiuta la missione i cadaveri sezionati con una motosega. Gli omicidi collezionati in carriera e ricondotti a lui sono circa 250, ma il suo codice morale gli impedisce di uccidere donne e bambini. Uomo dalla doppia vita, riesce ad isolare la sua famiglia dai suoi affari, tenendo sorprendentemente la moglie Deborah (Winona Ryder) all’oscuro di tutto, fino al giorno del suo arresto. Condannato a 6 ergastoli, si spegne all’età di 71 anni.