I colori del cinema: 5 film con un uso espressivo del colore
Il colore nei film: un aspetto che oggi diamo per scontato ma che si è rivelato, invece, una vera e propria conquista per la cinematografia. Fin dal momento in cui è diventato possibile utilizzarlo su pellicola, il colore è diventato infatti un elemento fondamentale del linguaggio filmico. Se in una prima fase il cinema era rimasto in bianco e nero, la possibilità di avvalersi di una tavolozza pressocché infinita di sfumature apriva di fatto una nuova frontiera espressiva per i registi di tutto il mondo. Non semplice decoro estetico, il colore, se utilizzato in maniera espressiva, poteva infatti partecipare in maniera decisiva alla storia, aiutando a creare una particolare atmosfera e a sottolineare gli stati d’animo dei personaggi. D’altronde, non ci stupisce che i registi, fin dai primordi, aspirassero ad un mezzo espressivo di tale portata se pensiamo che un precursore come Georges Méliès faceva colorare a mano pezzi di pellicola, intuendo le potenzialità della policromia.
Per ripercorrere questo rapporto così stretto tra cinema e colore, abbiamo individuato cinque colori iconici: il rosso, il giallo, il blu, il verde e il grigio. Per ognuno di essi, vi segnaleremo una pellicola che utilizza quella particolare nuance in maniera particolare.
Un viaggio tra gli esempi migliori d’uso espressivo del colore nei film: cinque pellicole per altrettante gradazioni cromatiche!
Rosso – Shining
Se pensiamo al colore rosso, una delle prime immagini cinematografiche che ci potrà venire in mente appartiene sicuramente a Shining, girato nel 1980 da Stanley Kubrick.
In questo film la sfumatura cremisi ha una funzione ben precisa: richiama il sangue, la violenza ma anche lo scivolare del protagonista nella follia omicida. Proprio per questa ragione, il rosso è ricorrente negli ambienti dell’intera pellicola: il famosissimo fiume di sangue che esce dall’ascensore ne è un esempio, ma anche il celebre ed inquietante bagno in foto. Rossi sono gli arredi dei corridoi nei quali si aggira Danny con il suo triciclo, così come rosse sono le luci che avvolgono Jack nel bar e nel suo girovagare nell’hotel.
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Giallo – Il mago di Oz
Il giallo è un colore importante nella cinematografia: idealmente associato alla luce, viene utilizzato per simboleggiare stati d’animo gioiosi e situazioni positive. Per ricordarlo, abbiamo scelto il film del 1939 Il mago di Oz, diretto da Victor Fleming.
Sebbene la pellicola sia, di fatto, un tripudio di colori, presenti in tantissime tonalità, abbiamo scelto di soffermarci sulla strada gialla che Dorothy e i suoi compagni di avventure percorrono per raggiungere la capitale del regno di Oz.
Si tratta di un elemento visivo di grandissimo impatto cromatico, che rappresenta con ancora maggiore enfasi il distacco, per Dorothy, dalla grigia realtà del Kansas e da una vita che sentiva stretta (le sequenze nel mondo reale, infatti, sono girate in bianco e nero). In questo senso, il giallo sgargiante della strada rappresenta perfettamente la gioiosità del mondo di fantasia in cui Dorothy si ritrova catapultata.
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Blu – Batman
Il blu è uno dei colori più diffusi e apprezzati in assoluto: naturale, quindi, che abbia una presenza importante anche all’interno della cinema.
Tonalità di colore contraddistinta da un elevatissimo numero di sfumature diverse, viene associato generalmente al cielo e al mare e, in generale, ad un’atmosfera di serenità e calma.
Proprio per questa ragione, ci colpisce l’uso che ne fa il regista Tim Burton nel film Batman del 1989.
Burton sceglie il blu per caratterizzare la sua Gotham City, città governata dalla malavita fino all’arrivo di Batman. Il colore della pace per antonomasia finisce, così, per rappresentare al meglio una città allo sbando, totalmente dominata dalle sfumature blu. Ordine e caos in perfetto equilibrio.
Verde – Moonrise Kingdom
Wes Anderson è forse il regista che più di chiunque altro ama il colore e gioca con le più svariate sfumature nella sua filmografia. Famoso per l’utilizzo del rosso e del giallo, riesce a dare spazio anche al verde nel film Moonrise Kingodom – Una fuga d’amore, diretto nel 2012.
Nessuna tonalità, d’altra parte, poteva meglio fare da sfondo ad una storia bucolica e ambientata nella natura incontaminata. Colore tradizionalmente associato proprio alla natura e, in generale, a sensazioni rilassate, il verde si armonizza perfettamente alle atmosfere della pellicola.
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Grigio – Il cielo sopra Berlino
Chiudiamo questo nostro breve excursus citando un colore decisamente particolare come il grigio, spesso associato a sensazioni fumose e impalpabili e non sempre positive.Esemplare è l’uso che ne fa il cineasta Wim Wenders nel suo capolavoro Il cielo sopra Berlino, diretto nel 1987.
Wenders sceglie infatti il grigio per connotare il punto di vista dei due angeli protagonisti: in un film girato a colori, il punto di vista delle creature mistiche viene reso, infatti, in questa sfumatura, creando un contrasto con la visione tipicamente umana. L’espediente serve a rendere percepibile visivamente e in maniera immediata chi sta guardando la scena ma anche a sottolineare come la visione degli angeli si dedichi esclusivamente all’essenziale, tralasciando le mille, inutili sfumature che invece colgono gli esseri umani.
Testo di Claudia Falcone