I Love Radio Rock: la storia vera che ha ispirato il film
I Love Radio Rock è una storia vera. Ecco i dettagli della reale vicenda che ha ispirato il film di Richard Curtis del 2009.
Per quanto assurdo possa sembrare, la storia narrata da I Love Radio Rock, la storia di una nave che, fuggendo nelle acque internazionali per evitare le leggi britanniche, ha deciso di ergersi come tempio della musica rock, è una storia vera.
Questo film, semplicemente romanzando dei fatti realmente accaduti, rappresenta un’autentica lettera d’amore al rock ‘n’ roll e a tutti i suoi ideali, sulle note delle più grandi band degli anni Sessanta, come i The Rolling Stones, The Beatles e The Who.
I Love Radio Rock racconta musicalmente le vicende della stazione pirata che, per evadere le leggi inglesi che trasmettevano solo tre canali radio della BBC e lasciavano al pop poche ore alla settimana, fu costretta a spostarsi di pochi chilometri dalla costa britannica per immergersi nelle acque internazionali, un luogo in cui le la legge per le telecomunicazioni non aveva più statuto inglese ma dipendeva dal paese di origine della nave.
In questo modo, il rivoluzionario ideatore, Roran O’Rahilly, acquistò la MV Fredericia, una nave capace di contenere 700 persone che divenne il tempio pirata dove viveva la musica rock: Radio Caroline.
Il 28 marzo marzo del 1964, il rock aprì i propri cancelli e la Radio Caroline divenne un luogo per tutti, per chiunque si volesse perdere nella musica tutto il giorno tutti i giorni. «Questa è Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24», così recitavano le prime parole provenienti dalla radio, che si conclusero sulle note della prima canzone che venne trasmessa in onda: Not Fade Away dei Rolling Stones.
I Love Radio Rock – una lettera d’amore al rock ‘n’ roll
La prima, ma non ultima, stazione pirata della storia era nata, e aveva ancora molta strada da compiere. Circa due anni dopo la messa in onda del primo barlume del rock, si dice che quasi la metà dell’Inghilterra fosse sintonizzata sul 199, su Radio Caroline. Oltre alla musica vera e propria, i deejay furono fondamentali, coloro che hanno mollato tutta propria la vita per recarsi su una barca in mezzo al mare intenzionati a fare musica. I personaggi di I Love Radio Rock sono per lo più romanzati, ma ce ne sono alcuni che sono realmente esisti. Il Conte, ad esempio, il grande Philip Seymour Hoffman, un mito nell’underground inglese e nell’immaginario collettivo di tantissimi giovani che pendevano dalle sue parole per ascoltare della grande musica rock, è una persona realmente esistente che si fa chiamare Empereor Rosko. Inoltre, l’assurdo individuo che gestiva la radio di primissima mattina insieme ad altri, sono tutti personaggi che effettivamente negli anni Sessanta erano su quella barca a permettere l’esistenza del Rock.
La vita a bordo era una danza continua, poiché i deejay avevano una paga settimanale, delle sigarette e birra a volontà; ogni quindici giorni, però, potevano scendere per poco tempo sulla terra ferma per spendere tutto quello che avessero guadagnato. Per essere coerenti con la musica che più adoravano, la loro vita era sesso, droga e rock ’n’ roll.
I Love Radio Rock è stata la prima, ma non ultima, stazione pirata della storia
Ne 1967, l’Inghilterra impose una legge che metteva fine alle radio pirata; seppur molte stazioni radiofoniche che erano nate dall’idea di O’Rahilly abbandonarono la propria nave, Radio Caroline era decisamente più difficile da fermare, e decise di sfidare il governo inglese, rispondendo semplicemente con i Beatles, con All You Need Is Love. Così, per diversi anni, Radio Caroline fu costretta a alzare e abbassare il volume del rock numerose volte; tuttavia, oggi trasmette ancora ed è riuscita ad spostarsi dalle acque del mare per addentrarsi nel mondo di internet.
Da Radio Caroline del 1964 a I Love Radio Rockdel 2009, il buon vecchio Neil Young ci insegna come “Rock and Roll can never die”.
Radio Caroline, a questo sito www.radiocaroline.co.uk.