Editoriale | Il Commissario Montalbano: perché dopo 20 anni convince ancora
Il successo ventennale del commissario Montalbano sancisce lo stretto legame tra la serie del personaggio di Andrea Camilleri e il pubblico.
Da 20 anni a questa parte Il commissario Montalbano è diventato parte integrante del nostro immaginario collettivo, trovando in Luca Zingaretti e nella sua Vigata delle vivide materializzazioni dei personaggi e dei luoghi descritti da Andrea Camilleri. Il successo della fiction tv continua a vivere, proprio grazie all’affetto che oramai lega il pubblico ai personaggi, di volta in volta impegnati in sordidi casi da risolvere.
Il commissario Montalbano: un successo lungo vent’anni
Le origini del personaggio sono i libri di Andrea Camilleri: il primo volume è stato La forma dell’acqua, uscito nel 1994, e da quel momento il successo editoriale è stato tale da portare alla scrittura di circa 40 volumi, ognuno dei quali racconta un’avventura del commissario più amato d’Italia. La scrittura dell’autore novantaquattrenne ha sempre saputo descrivere personaggi decisi, buoni d’animo e capaci di trarre ricchezza dai propri difetti e caratteri spigolosi. Intorno ai protagonisti talvolta politicamente scorretti, ma legati da inscindibili amicizie, si staglia il magnifico litorale siciliano, con il mare sull’uscio di casa di Montalbano stesso, fino all’aspro entroterra riarso dalla canicola mediterranea. Tutti elementi riportati ad arte sullo schermo a partire dal 1999, anno della prima messa in onda dei primi due episodi.
Luca Zingaretti, anima e cuore de Il commissario Montalbano
A dare il volto al protagonista assoluto in Il commissario Montalbano è Luca Zingaretti, che proprio a questo personaggio deve gran parte della sua celebrità presso il grande pubblico. L’interpretazione e la sceneggiatura che muovono Salvo Montalbano calcano la mano su aspetti come la sua rettitudine professionale e il carisma che trasuda da ogni suo gesto, piuttosto che alla sregolatezza che traspare tra le righe della versione editoriale. Il grande fascino dell’attore e del personaggio ha creato col tempo un rapporto quasi impossibile da scindere, in cui attore e personaggio collimano perfettamente sullo schermo, tanto quanto divergono fuori da questi racconti polizieschi: da questo punto di vista, Zingaretti ha dimostrato di saper gestire molto bene l’entità diegetica, forse anche meglio dei suoi colleghi. A costituire la grande famiglia, perché in fondo di questo si tratta, di Il commissario Montalbano non è solo Zingaretti/Salvo, ma anche l’affascinante e languido Mimì Augello interpretato da Cesare Bocci, Giuseppe Fazio interpretato da Peppino Mazzotta, Agatino Catarella interpretato da Angelo Russo, a cui si aggiungono le donne che ruotano intorno ai personaggi. Le fidanzate ufficiali vengono talvolta sostituite da passioni passeggere, quel tanto che basta per venire incontro agli istinti maschili dei protagonisti, i quali non negano una passione smodata per l’altro sesso, suscitando a tratti qualche polemica per questa indole machista, senza però realmente intaccare l’affetto del pubblico sia femminile che maschile.
Scorci barocchi siciliani, teatro di mille indagini intricate da risolvere
Il commissario Montalbano ha trovato un complice inaspettato nella location geografica: la Sicilia e Vigata. Il paese di Vigata è in realtà frutto dell’immaginazione di Camilleri, così come la provincia di Matalusa, divenendo archetipo di una società e di una tempra umana ormai quasi estinta, legata alle proprie radici geografiche e alle tradizioni secolari. Nel mondo reale, Vigata corrisponde a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Il nome deriva dal ricordo dell’età scolare dello scrittore stesso, visto che proprio nel cortile di scuola i bambini si scambiavano i racconti degli eventi che avevano scosso i relativi paesi circostanti. Il nome di Vigata si avvicina solo per assonanza alla vicina Licata, mentre la natura umana del luogo resta legata a racconti resi leggendari dal fascino esercitato su chi li ascolta.
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La fiction targata Rai ha saputo rendere giustizia a questo universo narrativo, proponendo una visione leggermente discostata da quella letteraria, soprattutto per quanto riguarda il suo protagonista, ma ugualmente affascinante ed empatica. La proliferazione delle avventure di Salvo Montalbano non accenna a fermarsi, sia in campo letterario che televisivo, come testimoniano il nuovo libro in uscita nei prossimi mesi e le nuove puntate della fiction con protagonista Luca Zingaretti. Il successo di Il commissario Montalbano è uno di quei fenomeni culturali che è destinato a entrare a pieno titolo nella storia della televisione italiana, senza che se ne veda al momento una conclusione diegetica.