Il Gattopardo: tutte le difficoltà produttive di un colossal indimenticabile

Ecco tutte le difficoltà produttive de Il Gattopardo, il capolavoro indimenticabile firmato da Luchino Visconti!

Quando si parla di colossal italiani, Il Gattopardo è di certo uno dei titoli da menzionare. Diretto da da Luchino Visconti e con protagonisti Alain Delon, Claudia Cardinale e Burt Lancaster, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ed ha vinto la Palma d’oro come miglior film al 16º Festival di Cannes. Nonostante sia definito uno dei capolavori indimenticabili del cinema italiano, Il Gattopardo ha avuto una produzione molto difficoltosa per diversi motivi: ecco quali!

Le difficoltà produttive de Il Gattopardo

Le difficoltà produttive de Il Gattopardo iniziarono già in fase di pre-produzione. Il produttore Goffredo Lombardo, patron della Titanus, acquistò i diritti del romanzo nel 1958. La regia venne affidata inizialmente a Mario Soldati e poi ad Ettore Giannini, ma entrambi vennero licenziati da Lombardo per divergenze sulla realizzazione della pellicola. Il produttore scelse così di ingaggiare Luchino Visconti. La prima sceneggiatura de Il Gattopardo venne scritta da Ettore Giannini, il quale decise di approfondire le vicende risorgimentali mettendo in secondo piano la storia d’amore tra Tancredi e Angelica. Goffredo Lombardo ritenne la sceneggiatura troppo diversa dal romanzo e per questa ragione, Lombardo, con la mediazione di Visconti, incaricò Suso Cecchi D’Amico, Pasquale Festa Campanile, Enrico Medioli e Massimo Franciosa di scrivere una nuova sceneggiatura, accantonando quella di Giannini.

Il gattopardo; cinematographe.it

Il 27 marzo 1963, Il Gattopardo venne presentato in anteprima al cinema Barberini di Roma. Le riprese durarono ben quindici mesi, dal dicembre 1961 al 14 maggio 1962. Nell’autunno precedente, il regista, insieme allo scenografo Mario Garbuglia e al figlio adottivo di Giuseppe, Gioacchino Lanza Tomasi, aveva effettuato un sopralluogo in Sicilia, che non era certo valso a dissipare le preoccupazioni del produttore Goffredo Lombardo. Lo stesso Lombardo raccontò in un’intervista che, recatosi sui set per raccomandare a Visconti di contenere i costi che crescevano sempre di più, ricevette la seguente risposta dal regista: “Lombardo, io questo film lo posso fare solo così. Se lei vuole, mi può sostituire“.

L’investimento richiesto si rivelò ben presto superiore a quanto previsto dalla Titanus. Dopo un mancato accordo di co-produzione con la Francia, la scrittura di Burt Lancaster nel ruolo di protagonista, nonostante le iniziali perplessità di Luchino Visconti (che avrebbe preferito che a vestire i panni di Don Fabrizio fosse Laurence Olivier o l’attore sovietico Nikolaj Čerkasov), e forse dello stesso attore, permise un accordo distributivo per gli Stati Uniti d’America con la 20th Century Fox. Ciononostante, le perdite subite dal film Sodoma e Gomorra e da Il Gattopardo, costato quasi tre miliardi di lire, causarono la sospensione dell’attività della Titanus come produttrice cinematografica.