Il Gigante Gentile – il look, il linguaggio e il tortuoso viaggio dell’ultimo film di Steven Spielberg
La maggior parte degli adulti alla fine arriva alla conclusione che la solitudine e il bullismo non terminano nel momento in cui diventi grande. Questo è vero anche quando sei VERAMENTE grande, com’è il caso del gigantesco personaggio che dà il titolo a Il Gigante Gentile – GGG o The BFG – di Steven Spielberg. Basato sulla storia per bambini del 1982 di Roald Dahl, il film parla delle vicende di un gigante grande e gentile che fa amicizia con una bambina orfana curiosa e furba – poi la dovrà proteggere dagli ancora più colossali giganti rivali che lo prendono in giro e lo tormentano. Nel rispetto tradizionale dei mostri classici dei libri, questi altri giganti amano divorare bambini, ma il GGG (Grande Gigante Gentile secondo la traduzione di Salani) è un rigoroso vegetariano. Sopravvive mangiando enormi cetrioli, che sono rivoltanti abbastanza da far sembrare il cannibalismo una scelta non tanto male. Il film è la collaborazione finale tra Spielberg e la sceneggiatrice di E.T. L’extraterrestre Melissa Mathison, morta di cancro a novembre dopo aver finito di lavorare sul film. Come il loro precedente film riguardante un ragazzino e un alieno smarrito, Il GGG è la storia di un’amicizia inaspettata. Sebbene il dilemma del gigante è in egual misura macabro e stravagante, il tutto riguarda in realtà l’isolamento che deriva dal fare la cosa giusta. “Penso che sia solo perché non vuole prendere parte al divoramento dei bambini,” dice Mark Rylance, che interpreta il gigante per mezzo della tecnologia motion-capture. “Il cuore della vicenda è la storia d’amore tra due persone molto sole, una storia d’amore platonica tra una specie di nonno e una specie di nipote portata agli estremi.”
Il Look
Il gigante assomiglia in modo incredibile a Rylance, il quale ha appena vinto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista per il precedente film di Spielberg, Il Ponte delle Spie. Ovviamente ci sono sottili differenze: il personaggio è alto circa 7 metri e ha delle orecchie grandi come trampolini. “È una combinazione perfetta di come il GGG appare nella descrizione di Roald Dahl e la faccia di Mark Rylance,” dice Kathleen Kennedy, un’altra veterana di E.T.,che ha prodotto The BFG con il marito Frank Marshall. “È una performance capture, ma con tutte le espressioni di Mark,” Dice Marshall. “Non sono sicuro che questa tecnica sia stata usata prima a questo livello di dettaglio, ed è questo che lo rende così emozionante – vedere Steven prendere questa tecnologia e padroneggiarla, e vedere i tipi di scene che fa, e il modo in cui racconta la storia, senza lasciare che la tecnologia lo blocchi. Si stava divertendo tanto quanto tutti gli altri.”
Il Linguaggio
In aggiunta al look “pertica con le orecchie a sventola” del gigante, un’altra cosa che il film preserva dal libro è il linguaggio strambo del gigante – che sarebbe, nella versione originale, inglese misto a parole senza senso che sembrano parole vere. Sul genere risulta essere anche la trasposizione in italiano. Per esempio, abbiamo il GGG, come descritto da Dahl, che descrive gli altri giganti alla ragazzina: “All of them is guzzling human beans every night. All of them excepting me. That is why you will be coming to an ucky-mucky end if any of them should ever be getting his gogglers upon you. You would be swalloped up like a piece of frumpkin pie, all in one dollop!” In italiano una frase come questa potrebbe essere trasposta in: “Tutti loro tracannano fagioli umani ogni notte. Tutti tranne me. È per questo che faresti una moltitudine orribile se uno di loro dovesse mai puntare i suoi occhi su di te. Saresti ingolaringoiatra come una fetta di torta alla zuccorata, in un solo boccone.” Ma le traduzioni potrebbero essere molte altre.
“È meraviglioso. Siamo stati molto fedeli a Dahl. È un’interpretazione molto fedele del libro,” ha detto lo stesso Spielberg alla EW in una delle sue prime interviste. “La sfida sarà doppiarlo in lingue straniere, trovare le parole equivalenti nel lessico di italiano, francese, tedesco e spagnolo, capite che intendo?”
Rylance dice che dal film quasi erano state eliminate molte parti del linguaggio poiché temevano che delle parole così, beh, grandi avrebbero potuto far perdere audience. “Ero determinato a rimetterne molte, e quando Steven mi ha sentito mentre lo parlavo, era ovviamente più comprensibile rispetto al semplice vederlo scritto sulla pagina,” dice l’attore. “Così io e Melissa abbiamo avuto un momento fantastico ricontrollando lo script e rimettendolo in relazione con il libro e aggiungendo di nuovo nel film un po’ di quel linguaggio inventato.”
Il Viaggio
Il film The BFG ha compiuto un lungo viaggio per arrivare alla sua uscita dell’1 luglio. I produttori Kennedy e Marshall hanno iniziato a sviluppare il film nei primi anni ’90, con il ruolo del gigante pianificato per essere di Robin Williams, ma si rivelò troppo arduo da realizzare a livello tecnologico. “Una delle cose più importanti per Steven era che gli attori si trovassero nello stesso spazio così da potersi relazionare tra di loro, così Mark, nella parte del gigante, stava veramente parlando con Ruby [Barnhill], nel ruolo di Sophia,” dice Marshall. “Già 5 o 10 anni fa, i due attori avrebbero dovuto trovarsi sul palcoscenici diversi per realizzarlo. Non avrebbe funzionato molto bene.” Perché rimanere fedeli a questo progetto così a lungo? “Quando trovi una storia che parla così nel profondo sia agli adulti che ai bambini, opera su due livelli diversi,” dice Kennedy. “Questo succede soprattutto quando sei un adulto e stai ricordando qualcosa che è così importante e profondo.” Il messaggio è: quando qualcuno più grande ti protegge, fa venir voglia anche a te di affrontare qualcuno per il bene di qualcun altro.