Il Miglio Verde: la struggente storia vera dietro al film con Tom Hanks
Il miglio verde, straziante e commovente film diretto da Frank Darabont, con Tom Hanks, prende ispirazione da un atroce storia vera.
Il miglio verde, scritto e diretto da Frank Darabont è uno dei più apprezzati e commoventi film di sempre, che dalla sua uscita, nel 1999, a oggi è ancora considerato una delle pietre miliari nella Storia del Cinema. Con protagonisti Tom Hanks e Michael Clarke Duncan, il film è tratto da un romanzo, scritto dal grande Stephen King, che ha preso ispirazione da una terribile storia vera. Il miglio verde racconta la vicenda di John Coffrey, un detenuto nero nell’America del 1940, condannato ingiustamente per lo stupro e l’omicidio delle due bambine Cora e Kate Detterick. Nel corso della storia si scopre che John Coffey, non solo è innocente, ma è dotato di poteri straordinari con i quali è capace di estrarre il male dai corpi delle persone, salvandole da malattie incurabili, o liberandole dalla malvagità, e a sua volta di trasferirle nel corpo di altre persone. Scavando nella storia e nella personalità di tutte le guardie costrette a vivere con la consapevolezza che la morte di Coffrey sia un’ingiustizia, Il miglio verde propone un’amara riflessione sull’odio che domina le persone e su come solo l’amore, simbolo di un miracolo in un mondo spietato, possa salvare l’umanità.
Il Miglio Verde: la vera storia che ha ispirato il film con Tom Hanks
Scioccante e profondo, Il miglio verde è stato acclamato da pubblico e critica. Candidato a 4 premi Oscar, insieme a molti altri riconoscimenti, ha vinto 3 Saturn Award, tra cui quello a Miglior attore non protagonista a Michael Clarke Duncan, che veste i panni del condannato a morte John Coffrey. Il film ha incassato 286 milioni di dollari, a fronte di un budget di 60, rivelandosi un successo mondiale.
I fatti reali dai quali Stephen King ha preso ispirazione risalgono agli anni ’40, in particolare al 1943, quando George Stinney Jr. venne condannato a morte. Si trattava della più giovane persona condannata alla pena capitale nel corso del 20º secondo negli Stati Uniti. Giustiziato il 16 giugno del 1944 George Stinney aveva solo 14 anni e, durante il processo e i giorni di carcere, ha sempre rivendicato la propria innocenza e ha sempre portato una Bibbia tra le mani. George Stinney era di colore ed era stato accusato di aver ucciso due bambine bianche di 11 e 7 anni. Il processo durò solo 2 ore e in 10 minuti venne emessa la sentenza che giudicava il piccolo George colpevole.
Il vero George Stinney Jr. aveva solo 14 anni quando venne condannato a morte
Prima dell’esecuzione, George ha passato 81 giorni in una cella angusta e buia, senza la possibilità di vedere i propri genitori, ai quali non fu permesso di assistere al processo dove inoltre non era presente neanche un avvocato della difesa. Solo 70 anni dopo l’innocenza di George è stata dimostrata da un giudice della Carolina del Sud. È bastato prendere in esame la causa della morte e l’arma del delitto: si trattava di una trave che pesava più di 19 kg, una persona della statura e dell’età di George Stinney non avrebbe mai potuto utilizzarla, non sarebbe stato in grado di sollevarla e usarla per colpire le due bambine. Quello di George Stinney è, ancora oggi, uno dei casi di razzismo più atroci nella Storia degli Stati Uniti.