Il professore e il pazzo: la storia vera dietro al film con Mel Gibson
Il lungometraggio, diretto da P.B. Shemran, racconta in particolare i retroscena dietro la creazione dell'Oxford English Dictionary.
Il professore e il pazzo (The Professor and the Madman) è il recente lungometraggio che vede dietro la macchina da presa P.B. Shemran (pseudonimo di Farhad Safinia), già dietro il copione di Apocalypto (2006) e la serie televisiva Boss (2011-2012). Il progetto, che ha la sceneggiatura dello stesso Shemran in compagnia di Todd Komarnicki (Resistance, Perfect Stranger), è ispirato al libro L’assassino più colto del mondo (The Surgeon of Crowthorne: A Tale of Murder, Madness and the Love of Words) scritto da Simon Winchester.
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Il professore e il pazzo è prodotto in particolare da Voltage Pictures e Fábrica de Cine con la produzione esecutiva di Dominic Rustam, Zev Foreman, Peter McAleese, Tyler Zacharia e Manu Gargi con la distribuzione in italiano di Eagle Pictures che ha portato il film nelle sale nostrane dal 21 marzo 2019. La realizzazione viene trasmessa questa sera, 16 agosto 2023, direttamente su Canale 5, in particolare alle ore 21:30. Con l’occasione, andiamo a scoprire la vera storia dietro la creazione della realizzazione.
Il professore e il pazzo: l’ideazione dell’OED, un’impresa titanica
Il professore e il pazzo, come vi abbiamo anticipato, trae ispirazione da un romanzo dedicato che racconta per l’appunto la creazione dell’Oxford English Dictionary da parte dell’editore James Murray (che ha il volto di Mel Gibson) che ottiene un aiuto insolito dall’ex chirurgo americano William Chester Minor (nelle fattezze di Sean Penn). L’obiettivo finale è quello di raccogliere ben 210.000 voci tra voci regolari e irregolari, un’impresa titanica se tutto questo è iniziato nell’Ottocento. Cominciamo con il dire che già lo stesso film ci ha messo più di 20 anni prima di vedere la luce, ma finalmente Gibson è riuscito a trovare una collaborazione proficua con Penn per il lungometraggio.
Nonostante ci siano alcune licenze creative prese, come un’avventura romantica tra Minor e una vedova addolorata di una sua vittima o anche la motivazione dietro l’omicidio dietro l’ex chirurgo, ora rinchiuso in manicomio, il resto è molto simile alla realtà dei fatti. Rapidamente Murray, nonostante la conoscenza di ben 14 lingue e la sua tenacia, la collaborazione di Minor è stata indispensabile perché, nei suoi anni in manicomio, aveva raccolto una serie di libri rari con delle informazioni utilissime per il libro, contribuendo direttamente a circa 10.000 parole. Alla fine dei giochi, ci vollero più di 40 anni per portare a termine l’impresa, dal 1884 al 1928, con la pubblicazione avvenuta dopo la morte di Murray (morto nel 1915).
Il professore e il pazzo: la nascita di un’amicizia improbabile
Chiaramente, come mostra perfettamente Il professore e il pazzo, il nucleo fondante della storia è rappresentato dall’intenso rapporto d’amicizia tra James Murray e William Chester Minor che, bisogna ricordare, si è sviluppato nel momento in cui i due erano contemporaneamente alla vorace e intensa ricerca di conoscenza. Ecco che quindi, partendo da questo obiettivo comune, si è sviluppata una relazione decisamente molto stretta tra i due. Tra l’altro, proprio nel 1889, Murray volle ricordare pubblicamente l’aiuto necessario di Minor con queste parole: “potremmo facilmente illustrare gli ultimi quattro secoli solo dalle sue citazioni”.
Per questo non deve stupire che proprio lo stesso editore provò per tutta la vita a liberare il suo amico dalla prigione in cui era rinchiuso. Che dire? Una storia decisamente molto commovente e particolarmente toccante, specialmente se si pensa che entrambi gli amici non sono riusciti a vedere realizzata la loro opera comune, ma il loro impegno ha ed ha avuto un’eco universale, aiutando le persone a perseguire la conoscenza in tutte le sue forme.
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