Il re leone (2019): tutte le differenze con il film d’animazione Disney
Le differenze principali tra il remake live-action de Il re leone in uscita al cinema il 21 Agosto 2019 e il film d’animazione originale Disney.
Il re leone uscirà al cinema in Italia il 21 agosto, ma questo remake live-action Disney come si confronta con il film d’animazione originale? Il regista Jon Favreau è rimasto in gran parte fedele alla versione del 1994 quando ha realizzato la sua re-immaginazione del classico, ma ci sono ancora alcune grandi differenze tra i due. Ci sono alcuni momenti in Il re leone del 2019 presi dall’originale, come l’apertura con Il cerchio della vita con Rafiki (John Kani) che presenta Simba (JD McCrary) come un piccolo cucciolo di leone agli altri animali. La storia da lì è per lo più la stessa, passando attraverso i piani di Scar (Chiwetel Ejiofor) e la morte di Mufasa (James Earl Jones), fino a Simba (Donald Glover) che cresce in esilio e infine torna a casa per reclamare le “Terre del Branco” dal suo zio malvagio.
La storia, le canzoni e i personaggi sono radicati nell’originale, ma il nuovo film non può evitare d’apportare alcune modifiche chiave. A causa della tecnologia coinvolta, insieme ad alcune delle scelte d’adattamento fatte da Favreau, il remake Disney di Il re leone finisce per essere un’opera diversa rispetto a quella d’animazione.
Il re leone: il fotorealismo cambia l’aspetto dei personaggi
La differenza più grande ed evidente tra le due versioni di Il re leone è l’aspetto del film. Mentre l’originale utilizzava la stessa animazione 2D disegnata a mano per la quale la Disney era nota e amata, il nuovo film continua a promuovere la stessa tecnologia che Favreau ha usato così bene in Il libro della giungla del 2016. È incredibilmente fotorealistico, il che cambia l’intero aspetto del film. Nell’originale Il re leone non c’è modo di dimenticarsi del fatto che stiamo guardando un cartone animato, ma nel remake live-action tutto sembra estremamente reale, almeno fino a quando gli animali non iniziano a parlare e a cantare.
La tecnologia utilizzata dal regista è per la maggior parte rivoluzionaria. Se togliessimo i dialoghi e le canzoni e le sostituissimo con la narrazione di David Attenborough, sarebbe come se stessimo guardando il documentario sulla natura più costoso mai prodotto. Questo ha i suoi svantaggi, perché i veri animali non parlano e non cantano, quindi sembra piuttosto strano quando lo fanno. Significa anche che ritraggono le stesse espressioni facciali dell’animazione, il che implica che gli animali – nonostante siano così realistici – perdano molto il carattere, l’energia e l’emozione che hanno dato vita a Il re leone originale.
Il re leone: le differenze tra le canzoni rispetto al film d’animazione originale
La musica è una parte enorme del motivo per cui l’animazione di Il Re Leone è così amata dai fan della Disney e, mentre le canzoni sono state trasferite nel nuovo film, ci sono alcune differenze chiave nel modo in cui vengono usate. Nell’originale sono momenti in cui il film esplode di vita; sono creazioni colorate e fantastiche in cui gli animali cantano e ballano, gli sfondi cambiano e i riflettori brillano. Le canzoni non sono solo incredibili, ma s’intrecciano perfettamente con l’animazione, il che consente al gruppo di diventare più creativo con le sue ambientazioni, pur portando anche l’emozione necessaria in canzoni come L’amore è nell’aria stasera. Visto che Il re leone del 2019 è così realistico, tutto questo viene a mancare. Invece degli animali danzanti e dei fondali colorati di Voglio diventare presto un re, Zazu (John Oliver) insegue semplicemente Simba e Nala (Shahadi Wright Joseph) attraverso una folla d’animali. L’amore è nell’aria stasera si svolge durante il giorno. Non è proprio la stessa cosa.
Il re leone: il passato di Scar è stato riscritto
Naturalmente, quei cambiamenti impallidiscono rispetto a come Sarò re viene utilizzata in Il re leone. Mentre inizialmente sembrava che la canzone non fosse affatto nel film, nella versione in lingua inglese sembra cantata da Scar di Ejiofor, ma è molto diversa da quella di Jeremy Irons. È lunga la metà e perde quasi tutte le sue strofe classiche, come “Son vaghe le vostre espressioni/Riflesso di stupidità”, a favore di Scar che conquista le iene al suo fianco con enfasi per la sconfitta di Mufasa. La versione di Irons era una delizia diabolica; gocciolava d’arguzia mentre giocava sul fatto che Scar si considerasse più intelligente di tutti gli altri. In Il re leone del 2019 diventa più simile a un grido di battaglia di Ejiofor, che non canticchia tanto i testi quanto li costringe a uscire.
Questo si lega a come la nuova versione di Il re leone ha cambiato Scar nel suo complesso. Considerando che lo Scar originale era positivamente shakespeariano e, grazie a Irons, anche un po’ eccentrico e senza il timore di divertirsi con la sua malvagità, il nuovo Scar è più serio e stanco della battaglia. In aggiunta a tutto ciò, gli hanno dato un retroscena aggiuntivo, che include un precedente combattimento con Mufasa e Sarabi, che sceglie quest’ultimo al suo posto.
Il re leone: le iene hanno più autonomia
Un altro dei motivi per cui Sarò re nel live-action Disney è così diversa è che anche le iene hanno ricevuto un serio aggiornamento. Nell’originale Il re leone le iene sono un gruppo di sciocche ridenti, che Scar manipola per ottenere ciò che vuole. Stavolta invece hanno una maggiore autonomia. Questo è in particolare il caso di Shenzi (Florence Kasumba), l’unica iena dell’originale ancora esistente qui. Mentre nel film del 1994 era solo uno dei personaggi, nel remake live-action di Favreau diventa il loro leader e ha dei trascorsi con Mufasa, che poi diventano rivalità personale con Nala (Beyoncé). Come accade per Scar, anche le iene sono molto più minacciose, piuttosto che le maldestre credulone dell’originale. Forniscono ancora un po’ di sollievo comico grazie alle battute tra Azizi (Eric Andre) e Kamari (Keegan-Michael Key), ma sono un nemico più credibile.
Il re leone: Timon e Pumbaa vivono in una società adeguata
Timon (Billy Eichner) e Pumbaa (Seth Rogen) sono probabilmente il più grande successo di Il re leone del 2019 in termini d’adattamento dall’originale. Il loro arrivo nel film porta una dose necessaria d’energia e d’umorismo, che raramente compare in seguito. Sebbene gran parte della storia rimanga la stessa, ci sono alcune differenze rispetto al duo originale. Ciò include alcune nuove battute, con Eichner e Rogen che hanno potuto improvvisare, ma vale anche per dove vivono. Nel film d’animazione Il re leone Timon e Pumbaa sono come vagabondi. Vanno ovunque i loro spiriti – o stomaci – li guidino e sembrano avere solo l’un l’altro. Invece nel remake viene dimostrato che i due vivono in qualcosa che assomiglia a una società corretta e funzionante. Ci vengono presentati alcuni dei loro amici, tra cui un’antilope e un toporagno; inoltre, vediamo che la giungla è lussureggiante e prospera, a sostegno del loro stile di vita.
Il re leone: il momento à La Bella e La Bestia
Rimanendo con Timon e Pumbaa, arriviamo a una delle modifiche più grandi e controverse rispetto al film originale. In entrambe le versioni Disney quando Simba riporta la squadra alle Terre del Branco per affrontare Scar, Pumbaa viene utilizzato come esca per le iene. Questo è abbastanza esilarante nell’originale, con Timon che fa una danza hula per attirare l’attenzione delle iene. Quel momento viene sostituito nel remake di Il re leone, ma c’è un riferimento a un altro film Disney. Invece di essere una ragazza hula, Timon adotta un accento francese e inizia a esibirsi in Stia con noi di La Bella e La Bestia. Questo significa che i personaggi di Il re leone hanno visto l’altra pellicola? Probabilmente no. Ma è uno dei cambiamenti più grandi e probabilmente più divisivi rispetto al film d’animazione originale.