Il rito: il film è basato su una storia vera, ve la raccontiamo!
La storia vera de Il rito, film del 2011 tratto dall'omonimo romanzo di Matt Baglio, giornalista che portò a termine ricerche sull'esorcismo
Il rito (The Rite) è un film del 2011, diretto da Mikael Håfström, già regista di Evil – Il ribelle del 2003, di Drowning Ghost – Oscure presenze del 2004 e del più famoso 1408 del 2007. Il cast de Il rito vanta attori del calibro di Anthony Hopkins, nel ruolo di Padre Lucas Trevant, di Colin O’Donoghue, in quello di Michael Kovak, di Alice Braga, nel ruolo di Angelina, dell’italiana Maria Grazia Cucinotta, di Toby Jones, Ciarán Hinds, Rutger Hauer, Chris Marquette, Marta Gastini e Torrey DeVitto.
Il rito ha come protagonista Michael Kovak, americano e figlio di un impresario di pompe funebri, il quale si convince a entrare in seminario, pur di fuggire dall’attività del padre. Michael tenta, quindi, di intraprendere un percorso e di crearsi un’istruzione, non per vera vocazione, ma per semplice convenienza. Per tale ragione, si ritroverà spesso a voler rinunciare alla carriera intrapresa, fino a quando abbandonerà definitivamente la scelta di diventare sacerdote. Prima di portare a termine la sua decisione, però, Michael viene convinto da suo padre spirituale a partecipare a Roma ad un corso sull’esorcismo. Nonostante i dubbi, Michael decide di parteciparvi, e una volta a Roma entra in contatto con padre Lucas, che gli mostra il vero lato oscuro della fede.
Durante il viaggio, Michael conosce anche la giovane Angelina, una giornalista interessata agli esorcismi, che ha come obiettivo quello di trarre un articolo sul tema. Michael rimarrà convinto della decisione presa fino a quel momento, fino a quando non verrà incaricato di seguire, assieme a padre Lucas, un presunto caso di possessione. A essere posseduta dal demonio è una ragazza, che dopo la sua morte dà inizio a una serie di eventi che sconvolgeranno completamente Michael e che lo obbligheranno ad affrontare la sua miscredenza e a esorcizzare padre Lucas, con l’aiuto della giornalista. Alla conclusione del film, la giornalista avrà il materiale per scrivere il suo articolo, mentre sia Lucas che Michael decideranno di proseguire nella vocazione di preti e di esorcisti.
Il rito: il film horror è basato su una storia vera?
Quanto c’è di realtà e di finzione ne Il rito? Per scoprirne di più bisogna inevitabilmente risalire al libro, di cui il film del 2011 è la trasposizione cinematografica. Si tratta de Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi (The Rite: The Making of a Modern Exorcist), un’opera semibiografica del giornalista Matt Baglio, autore anche di Come la CIA e Hollywood hanno salvato sei ostaggi americani a Teheran.
La finzione del film sta sicuramente nei personaggi che ne fanno parte, i cui nomi e le cui caratteristiche sono totalmente inventate e quindi non riconducibili a dei personaggi reali (anche se il personaggio di padre Lucas potrebbe essere ricondotto dal reale padre Gary Thomas. Quanto alla realtà nascosta dietro a Il rito, bisogna riconoscerla tenendo in considerazione il lavoro certosino di Matt Baglio, che, durante la stesura del suo libro semibiografico, si è documentato, intervistando quasi 20 esorcisti e assistendo a più di 30 esorcismi ufficiali cattolici.
Baglio è partito dal presupposto che il Diavolo esista esclusivamente come male teorico, e che quindi non possa essere in grado di manifestarsi praticamente. Per questo, ha cercato di confutare o di avvalorare la sua tesi, con l’aiuto di padre Gary Thomas. Assieme a lui ha provato a ricostruire dalla base la storia dell’esorcismo, sia dal punto investigativo (cercando di scindere i casi di malattia mentale da quelli di effettiva possessione) che da quello oggettivo (cercando un punto in comune tra la valutazione della comunità scientifica e quella ufficiale della Chiesa cattolica.
Alla fine della ricerca, Baglio ha composto un libro basato su alcune esperienze dell’esorcista padre Gary Thomas, apprese da lui stesso e presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, il quale assistette a più di ottanta casi di possessione. Tutti i dati racconti da Baglio, quindi, sarebbero poi stati trasformati dal giornalista in un solido materiale per il suo libro, trasposto poi cinematograficamente Mikael Håfström nell’omonimo film drammatico, thriller e horror con Anthony Hopkins.