Il Solista: la storia vera alla base del film con Robert Downey Jr.
La storia vera di Nathaniel Ayers e del suo immenso talento di violoncellista, oscurato dalla malattia mentale
Quando il regista di un film come Espiazione e la sceneggiatrice di Erin Brockovich decidono di fare un film biografico, ci si aspettano emozioni forti. Joe Wright e Susannah Grant hanno scelto di portare sullo schermo il libro autobiografico di Steve Lopez, intitolato Il solista.
Il solista racconta la storia realmente accaduta di Steve Lopez (Robert Downey Jr.), un giornalista divorziato del Los Angeles Times in cerca di una nuova storia da scrivere. Il giornalista incontra per caso un senzatetto di nome Nathaniel Ayers (Jamie Foxx). Inizialmente, il giornalista viene attirato dall’abilità innata del senzatetto che riesce a suonare Beethoven perfettamente persino su un violino con solo due corde. Inoltre, parlando con lui, Lopez scopre che il senzatetto aveva frequentato la Julliard, la famosa scuola di arti, senza mai diplomarsi.
Incuriosito da questa storia, Steve decide di rintracciare la sorella e scoprire come il senzatetto sia finito sulla strada. È proprio Jennifer a svelare la verità sul passato del fratello: Nathaniel era un vero prodigio ma la schizofrenia lo ha costretto alla vita da senzatetto e ad abbandonare gli studi.
Con tutte queste informazioni, Lopez riesce a scrivere un articolo che cattura il pubblico, tanto che un’anziana lettrice si commuove a tal punto da spedire al giornalista un violoncello per Ayers. Proprio questo dono smuove l’azione: preoccupato all’idea che Nathaniel possa essere derubato, Steve lo convince a lasciare il violoncello in un rifugio per senzatetto dove Nathaniel va spesso a suonare. Il giornalista cerca di aiutare ulteriormente Nathaniel, spingendolo a prendere nuove lezioni di musica con il suo amico, Graham, e infine cerca la collaborazione del suo amico medico David. Tuttavia, proprio quest’ultima decisione spaventa Ayers che minaccia il giornalista di ucciderlo.
Nonostante questo, Nathaniel si lega sempre più al giornalista ma è solo parlando con l’ex-moglie dell’uomo, Mary, che si rende conto di quanto egli abbia cambiato la vita di Nathaniel e di quanto anche Nathaniel abbia cambiato la sua.
È facile immaginarsi Los Angeles come una sorta di paradiso ricco e salubre, ma Steve Lopez ci dimostra che non è tutto oro quello che luccica. Infatti, il film è stato girato in gran parte a Skid Row, un distretto della città con una delle più grandi popolazioni stabili di senzatetto negli Stati Uniti.
Il solista: una finestra sulla vita del virtuoso del violoncello Nathaniel Ayers
Pur nell’avversità della malattia, Nathaniel Ayers è stato fortunato ad incontrare Steve Lopez. Attraverso un lavoro di ricerca certosino, Lopez ha scoperto che Ayers era, ai tempi, uno dei pochi studenti di colore della Julliard. Purtroppo, la schizofrenia ha preso il sopravvento sul giovane prodigio che è tornato a vivere a Cleveland con la madre. Dopo la morte del genitore, Ayers si è trasferito a Los Angeles, con la convinzione che il padre vivesse in città.
Quando incontra Steve Lopez, nel 2005, Ayers vive e suona per strada. Solo grazie all’aiuto dello scrittore e alla riconciliazione con la sorella Jennifer, Nathaniel riesce a trovare un appartamento e ad intraprendere un percorso di cura, anche attraverso la musica. Insieme a sua sorella, Nathaniel Ayers ha fondato la Nathaniel Anthony Ayers Foundation che – fra le altre cose – si occupa di sensibilizzare i cittadini sui progressi fatti dai pazienti grazie all’arte, di supportare persone di talento e di garantire fondi a organizzazioni non-profit che condividono gli stessi obiettivi.
Testo di Jennifer Traini