Il velo dipinto: l’ambientazione da sogno del film con Naomi Watts
Il velo dipinto (The Painted Veil) è un film del 2006 tratto dall’omonimo romanzo di William Somerset Maugham, recitato e prodotto da Naomi Watts ed Edward Norton. La trama è una storia d’amore al contrario, non parte dall’innamoramento di due persone, ma dal tradimento e dall’amarezza provocata da un matrimonio sbagliato che nel corso del film si trasformerà in qualcosa di opposto.
Siamo negli anni ’20 e Kitty (Naomi Watts), è una giovane donna borghese e viziata che accetta di sposare, dopo solo una notte di ballo, il batteriologo Walter Fane (Edward Norton) innamorato di lei a prima vista. Dopo il matrimonio, avvenuto per compiacere la madre insistente di Kitty, la coppia si trasferisce subito a Shangai dove la giovane donna, annoiata e insoddisfatta, inizia a tradire il marito con sir Charles Townsend (Liev Schreiber).
I due vengono presto scoperti dal marito che, ferito e deciso a vendicarsi, mette Kitty davanti a una difficile scelta: dover sopportare l’umiliazione di un divorzio per adulterio oppure partire con lui nel villaggio di Mai-tan-fu (all’interno della Cina) colpito da un’epidemia colerica, dove Walter vuole fare da medico e studiare la malattia. La donna opterà alla fine per partire con lui. All’inizio del viaggio il disprezzo tra Kitty e Walter è al centro del film e sembrerebbe non lasciare spazio al perdono.
Con il procedere della storia, però, entrambi i protagonisti cambieranno molto, in quel luogo magico e sperduto impareranno finalmente a conoscersi e ad amarsi come non erano stati in grado di fare fino ad allora, arrivando a squarciare il velo dipinto. Come recitava la didascalia finale nella prima versione del film del ’34, cercando di spiegare il titolo del film, “Il velo dipinto è quel fragile tessuto di illusioni che scherma le verità della vita”.
Il velo dipinto: le ambientazioni senza tempo
Come cornice a questa storia, i panorami mozzafiato della Cina degli anni 20, con protagonista la natura incontaminata, fatta di infiniti prati verdi e fiumi. Il film è stato girato principalmente a Guilin, piccola città cinese il cui nome significa “foresta di cassia”, in quanto la città è piena di queste piante. Il paese è ai piedi di una vallata, circondato da alte montagne verdi, e sorge sulle rive di un fiume che lo abbraccia in un reticolo di canali.
Non solo al panorama va il merito delle immagini pittoresche che incantano lo spettatore. Il direttore della fotografia, Stuart Dryburgh, ha ottenuto una nomination al Boston Society of Film Critics Award nel 2006 per miglior fotografia, ed è tutta meritata. Le inquadrature rendono a meraviglia i paesaggi che si estendono a perdita d’occhio e i colori freddi protagonisti del film, come azzurro e verde, si mescolano ai colori caldi della terra creando immagini che difficilmente passano inosservate. Non solo contrasti tra colori, ma anche tra culture, rappresentati dalle differenze tra gli abiti bianchi ed eleganti dei protagonisti e quelli sporchi e grigi degli abitanti del paese. Le inquadrature larghe e luminose delle vallate, si contrappongono alle inquadrature buie e strette degli interni.
L’ambientazione da sogno del villaggio è poi in contrasto con la povertà del popolo malato che toccherà a Walter curare. Man mano che il popolo guarisce e il villaggio si sistema, anche la relazione tra Kitty e Walter si aggiusta e si cura dalle ferite iniziali. Inutile dire che il romanticismo della storia traspare anche dai paesaggi, tanto incantevoli quanto inaspettati.