It – Capitolo due: tutti gli easter egg del film di Andy Muschietti
Ecco tutti gli easter eggs, i segreti e i riferimenti nascosti in It - Capitolo due, il sequel horror di Andy Muschietti con James McAvoy, che forse vi siete persi.
It – Capitolo due, il tanto atteso sequel horror di Andy Muschietti, nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King, è finalmente arrivato anche nelle sale italiane.
IT: Capitolo Due – recensione del film di Andy Muschietti
La pellicola narra del ritorno a Derry dei componenti del Clan dei Perdenti dopo 27 anni, chiamati a sconfiggere Pennywise una volta per tutte. Per farlo, ognuno di loro sarà costretto a recuperare i terribili ricordi di quando erano bambini e affrontare le proprie paure più profonde. Nel cast troviamo James McAvoy, Jessica Chastain, Jay Ryan, Bill Hader, Isaiah Mustafa, James Ransone, Andy Bean e Bill Skarsgård.
It – Capitolo due: la colonna sonora del film di Andy Muschietti
L’esteso minutaggio del film, parliamo di oltre 160 minuti, contiene moltissimi easter eggs, segreti, curiosità e riferimenti alla cultura pop e anche al primo capitolo della saga di It, uscito nel 2017. Ecco a voi la lista completa nel dettaglio di tutte le citazioni di It – Capitolo due.
It – Capitolo due: il giuramento sfregiato
I Perdenti, dopo aver sconfitto It per la prima volta, fecero giuramento di tornare a Derry in caso il mostro fosse ricomparso. Per suggellare tale promessa tutti si tagliano il palmo della mano.
Ora che sono adulti tutti quanti hanno il segno della cicatrice. Tutti tranne Bill, che avendo usato un pezzo di vetro per il giuramento, presenta adesso non più un taglio netto, ma delle sfregiature.
It – Capitolo due: il riferimento a C’è Posta per Te
A quanto pare l’ultimo cinema a Derry è andato in rovina intorno al 1998, almeno così lascia presagire la locandina strappata di C’è Posta per Te, il film con Tom Hanks e Meg Ryan, lasciato a se stesso, in mostra nella hall.
It – Capitolo due: Pennywise l’umano
La storia di Pennywise non è esattamente semplice in nessuna delle sue numerose rivisitazioni, ma possiamo in questo caso dare uno sguardo più profondo in una delle tante, enigmatiche, visioni del passato del clown che il romanzo propone.
Durante l’orribile incontro di Bev con la signora Kersh, la ragazza ha una visione di un Pennywise che da umano si trasforma nel clown mostruoso che tutti conosciamo, elemento in linea con la frase della signora Kersh che lo indica come “suo padre”. Nonostante ci siano molti dubbi sulla veridicità di tale teoria, è palese che la forma umana di Pennywise assomigli a “Bob Gray”, altro alter ego di It, presente nel romanzo di King, un cenno ad un alias usato dal serial killer Albert Fish.
It – Capitolo due: Non spaventoso affatto / spaventoso / molto spaventoso
Richie ha avuto abbastanza esperienza con i trucchi di Pennywise da riconoscere le porte di Neibolt: “Not Scary / Scary / Very Scary”. Non ha quindi difficoltà nel riconoscerle anche da adulto, questa volta però l’ordine è stato invertito rispetto a quando era piccolo…
It – Capitolo due: il riferimento a Ragazzi Perduti
La club house sotterranea dei Perdenti ha un poster di Ragazzi Perduti, un cult del 1987 che parlava di un gruppo di adolescenti intenti ad affrontare dei vampiri, rei di aver invaso la loro città natale. Tema piuttosto familiare, eh?
It – Capitolo due: il riferimento ai New Kids On The Block… di nuovo
L’amore di Ben per i New Kids On The Block è stato citato già in It del 2017, quindi è naturale che ritorni per il capitolo 2.
Quando il Ben bambino scappa da Pennywise e si nasconde nel suo armadietto, vediamo che ha un poster di Danny Wood al suo intento, tra l’altro sullo stesso stile del poster di tutta la band appeso sul retro della porta della sua cameretta.
It – Capitolo due: la bottega di Stephen King
Sarebbe stato impossibile non riconoscere l’autore Stephen King nel suo ruolo di commesso del negozio di antiquariato che vende la vecchia bici di Bill, Silver.
Secondo lo sceneggiatore Gary Dauberman, la parte era stata in realtà scritta per “qualcuno che assomiglia molto a Stephen King” prima che riuscissero a convincere King a prendere parte al film.
It – Capitolo due: Retrogaming
Nel caso in cui vi foste dimenticati che il primo film di It è stato ambientato negli anni ’80, la sala giochi del Capitol Theater torna in questo capitolo 2 per riproporvi la sua selezione di videogiochi retrò, tra cui Rampage, Street Fighter e Mortal Kombat.
It – Capitolo due: il ritorno del regista Adrian
Adrian Mellon, uno dei due fidanzati attaccati alla fine del festival dei Canal Days e poi ucciso da Pennywise, fa un breve cameo durante l’allucinazione di Richie, lanciando in modo civettuolo volantini “in Memoriam” di Richie stesso.
Se non sapessimo già che Pennywise attinge dalle paure delle sue vittime per creare le allucinazioni, questo potrebbe essere un indizio importante sulla paura di Richie di fare coming out. Nota a margine, il volto di Adrian Mellon è di Xavier Dolan.
It – Capitolo due: il lebbroso di Eddie
Povero, povero Eddie. Il suo incubo – da buon ipocondriaco – dell'”infezione che cammina” di quando era bambino fa ritorno anche nel seminterrato della farmacia, quando, da adulto, ci si trova per recuperare la memoria.
It – Capitolo due: la sparachiodi
L’arma da fuoco di Mike non torna in It – Capitolo due, ma in compenso torna, in occasione della visione di Bill, dove vede il suo io più giovane e Georgie nel seminterrato allagato della sua casa a Derry, la sparachiodi.
Bill la usa per uccidere il suo doppelganger, rimandando al capitolo 1, in cui lo usò per uccidere il falso Georgie.
It – Capitolo due: gli uccelli di Stan…
La breve presentazione dello Stan adulto lo vede mettere insieme un puzzle che sembra dar vita ad un gigantesco collage di uccelli di diversi tipi.
Questo è un cenno molto sottile all’interesse che aveva Stan da bambino per il birdwatching, un tratto che ha avuto origine nel romanzo e si è trasferito nella mini-serie degli anni ’90, ma non è mai entrato in It del 2017.
It – Capitolo due: … e “La Cosa” di Stan
L’horror è un genere che ama autocitarsi, soprattutto quando si tratta di fare riferimento ai classici, e It – Capitolo due non è da meno.
La scena con la testa decapitata di Stan a Neibolt House che si trasforma in un orribile mostro-ragno fa l’occhiolino a La Cosa del 1982, uno dei cult di John Carpenter, da qui la reazione di Richie “mi stai prendendo in giro?“.
It – Capitolo due: problemi “finali”
“Non mi è piaciuto il finale” questa battuta sul finale del libro di Bill pronunciata da King ha un livello extra di meta umorismo.
Questa è una critica che King ha dovuto affrontare molte volte durante la sua carriera e ad opera di molte persone. Il suo proprietario del negozio di antiquariato non è infatti l’unico a detestare la fine dei libri di Bill, come testimoniano le impressioni raccolte da diversi personaggi durante il film.
It – Capitolo due: i camei del film
King non è l’unico cameo degno di nota in It – Capitolo due. Se fate attenzione nella scena in cui l’Eddie adulto entra nella farmacia, potrete notare che il cliente nel negozio non è altri che il regista Andy Muschietti.
Ma non è finita qui.
Prima che Bill torni a Derry, lo vediamo sul set di un film adattato da uno dei suoi libri. Il regista è interpretato dal Peter Bogdanovich, tra l’altro regista nella vita reale. Non è quindi ben chiaro se in realtà interpreti solo se stesso.
Infine c’è spazio anche per una sorta di “meta cameo”. Quando incontriamo per la prima volta il Ben adulto, lo vediamo mentre tiene un meeting con dei suoi colleghi. Ebbene, uno di loro è Brandon Crane, apparso nella mini-serie del 1990 come il giovane Ben.
It – Capitolo due: ciao, Maturin
Forse saggiamente, l’adattamento cinematografico di Muschietti ha evitato di introdurre Maturin, una tartaruga cosmica e benevola. Forza positiva che si contrappone a It.
Come nel primo film, anche il sequel ci regala però un riferimento alla tartaruga: ne vediamo una nell’aula della vecchia scuola dei perdenti quando Ben sta rivisitando il suo passato.
Muschietti ha poi dichiarato a Yahoo Movies che c’era un’altra scena con una tartaruga più grande, ma è stata tagliata: “Ma non è la tartaruga nello spazio. È una specie di continuazione di una scena che abbiamo visto nel Capitolo Uno“, ha spiegato.
It – Capitolo due: “Sono il lupo cattivo”
Oltre al cameo King, uno dei riferimenti più ovvi di It – Capitolo due arriva durante l’ultima battaglia tra il Club dei Perdenti e Pennywise.
Beverly si ritrova chiusa nel gabinetto della scuola, mentre varie persone della sua vita cercando di irrompere sfondando la porta. Tra di loro c’è il marito violento e il nemico giurato dei Perdernti, Henry Bowers. È proprio lui che pronuncia le parole “… Sono il lupo cattivo!”, citazione chiarissima a Shining di Kubrick, altro adattamento di un romanzo di Stephen King.
It – Capitolo due: lo skateboard dell’Overlook Hotel
I riferimenti al capolavoro di Kubrick non finiscono qua. Infatti, quando Bill rivive la scena della morte di Georgie, trovando Pennywise nello stesso punto in cui uccise il suo fratellino, incontra un bambino di Derry con uno skateboard.
Se facciamo caso alle incisioni sul retro della tavola possiamo notare che hanno la stessa composizione dei pavimenti dell’Overlook Hotel.
It – Capitolo due: “Forse ci sono solo amici…”
Quando Bill torna a casa dopo aver sconfitto Pennywise, vediamo che sta lavorando al suo ultimo libro e se le parole vi sembrano familiari, è perché sono state prese direttamente dal libro di King.
Il paragrafo sulla pagina è tratto dai pensieri di Eddie:
Forse non esistono nemmeno amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici, persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo. Forse per un amico vale sempre la pena avere paura e sperare e vivere. Forse vale anche la pena persino morire per lui, se così ha da essere. Niente amici buoni. Niente amici cattivi. Persone e basta che vuoi avere vicino, persone con le quali hai bisogno di essere; persone che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore…
It – Capitolo due: Branson Buddinger
Mike è l’unico perdente a essere rimasto a Derry, dove ha anche trascorso i 27 anni che separano i due film di Muschietti, alla disperata ricerca di tutto ciò che potrebbe tornargli utile sia sulla città che su Pennywise.
Lo vediamo riferirsi a un libro per tutto il film, ma è solo in uno degli scatti finali che ci rendiamo conto che esso non è altri che “A History of Old Derry” di Branson Buddinger, lo stesso libro che Mike utilizzava nell’It originale.