Jamie Bell: evoluzione e carriera dell’attore di Billy Elliot
Jamie Bell: da Billy Elliot a Nymphomaniac. Dalle piroette al sadomasochismo. Storia di un talento non convenzionale.
Come dimenticare quella pausa così tesa, dopo la domanda dell’esaminatrice del Royal Ballet: Che sensazioni hai quando danzi, Billy?, quello sguardo spaventato ma impavido al tempo stesso del giovane Billy Elliot, personaggio a cui tutti abbiamo voluto bene, che riesce a rispondere con la più profonda serietà a quella impettita esaminatrice, nel modo più sincero e rispettabile, parlando di elettricità e di “una bella sensazione”. E chi ha dato corpo a questo dolcissimo e coraggioso personaggio è stato un interprete altrettanto coraggioso che, da quel ruolo epico affrontato a soli 14 anni, regalandoci tanti di quei suoi sorrisi conturbanti, ha compiuto un percorso insolito, inaspettato. Jamie Bell.
JAMIE & BILLY
Classe 1986, Jamie Bell: una storia personale con così tante similitudini col suo Billy Elliot, un amore per la danza non esternato per paura, una storia familiare difficile, non potevano che produrre un artista dalla sensibilità eccezionale che ha scelto, dopo l’enorme successo di quella sua prima, magica, interpretazione del 2000, che gli valse addirittura un BAFTA, ancora adolescente, di intraprendere un percorso fuori dagli schemi.
JAMIE BELL: UN PERCORSO NON CONVENZIONALE
Molti di noi, dopo il successo di Billy Elliot l’hanno perso di vista e l’hanno ritrovato direttamente, tredici anni dopo, sotto la direzione di Lars Von Trier, a frustare signore per mestiere, nel discusso Nymphomaniac. Chi si è scandalizzato non avrà pensato che il giovane Bell fosse arrivato a quel ruolo nel film di Von Trier passando per un percorso di ruoli in film quasi mai mainstream, sempre frutto di scelte particolari.
JAMIE BELL: LE TAPPE PRINCIPALI DELL’ATTORE DI BILLY ELLIOT
Jamie Bell, infatti, lasciato il buon Billy alle spalle, ha poi collezionato tanti ruoli da protagonista, sotto la direzione anche di registi importanti, in pellicole molto diverse tra loro, dando sempre prova di un grande talento e di essere in grado di affrontare ruoli e generi anche molto diversi. A soli sedici anni lo vediamo in una pellicola inglese dal titolo Deathwatch di genere a metà tra l’horror e il film di guerra, nel 2005 lo vediamo invece come protagonista di un film del danese Thomas Vinterberg, uno dei padri del Dogma ’95, Dear Wendy, un film in cui interpreta il capo di una banda di adolescenti emarginati che si esercitano di nascosto ad usare armi da fuoco, promettendosi però di non utilizzarle mai per fare del male a qualcuno.
Lo vediamo ancora, sempre nel 2005 in un film dell’autore canadese Arie Posin, Kidnapped, film premiato al Sundance Film Festival, in cui interpreta ancora una volta il ruolo del protagonista, un adolescente che trova il corpo suicida del suo migliore amico spacciatore e subisce ricatti dai bulli della scuola che pretendono da lui le scorte di droga del suo defunto amico. I progetti d’autore e di nicchia scelti dal nostro Jamie vengono interrotti da qualche apparizione in lavori decisamente più commerciali, ma mai banali, come il King Kong di Peter Jackson nel 2005 o Flags of our fathers di Clint Eastwood nel 2006, per poi tornare a film decisamente più “piccoli” e meno conosciuti, come il delicato e profondo Hallam Foe di David Mackenzie, del 2007, in cui interpreta un giovane con il vizio di spiare le persone, film in concorso per l’Orso d’oro a Berlino nel 2007.
L’attore è apparso anche in Jane Eyre con Michael Fassbender, del 2011, ha dato la voce al caro vecchio Tintin nella versione in motion capture di Steven Spielberg del 2011, e in parecchi altri lavori.
JAMIE BELL: LE CORAGGIOSE SCOMMESSE DELL’ATTORE DI BILLY ELLIOT
Quando approda a Nymphomaniac, dunque, Jamie Bell ha invece una carriera solida alle spalle, pur essendo forse stato in parte dimenticato dal pubblico italiano, perché l’attore ha scelto, invece che cavalcare in modo banale l’onda della fama data da Billy Elliot, di proseguire su una strada più personale, costruendosi un curriculum fatto, certo, da alcuni film di scarso successo, ma anche da film d’autore, di cui andare certamente fieri. Sempre, in ogni caso, coraggiose scommesse. Molti si sono perciò, scandalizzati quando l’hanno visto interpretare il brutale K. nel volume 2 dell’opera di Lars Von Trier, perché ignoravano il suo passaggio attraverso horror, thriller, e film drammatici molto impegnativi.
JAMIE BELL: BEN OLTRE BILLY ELLIOT
L’ultima fatica dell’ormai adulto Bell, è un film del 2017 che ancora non ha avuto una distribuzione in Italia, Film stars don’t die in Liverpool, al fianco di Annette Bening, in cui interpreta il giovane attore Peter Turner e racconta della sua storia d’amore con la ben più anziana attrice premio Oscar Gloria Graham. Si può dire, dunque, che Jamie Bell sia un artista in grado di sperimentarsi in ruoli e generi diversi, e che la sua carriera, che gli auguriamo sia ancora lunga ed interessante come lo è stata finora, sia andata ben oltre Billy Elliot.