Jungle: la storia vera del film con Daniel Radcliffe
Ecco la storia vera di Yossi Ghinsberg, scritta nel suo libro Lost in the jungle, da cui è tratto il film con Daniel Radcliffe, Jungle.
Daniel Radcliffe è protagonista del film diretto Greg McLean, Jungle. Justin Monjo scrive la sceneggiatura che è adattata da Lost in the Jungle: il libro racconta delle vicende realmente vissute da Yossi Ghinsberg, un giovane israeliano che si avventura nella foresta boliviana con degli amici, per rimanerci da solo in condizioni che mettono a dura prova l’equilibrio psicofisico ed essere poi ritrovato vivo per miracolo.
Leggi anche: Jungle: rivelato il trailer del film con Daniel Radcliffe
Jungle – L’idea del viaggio in Bolivia
Yossi Ghinsberg è nato e cresciuto a Ramat Gan (Israele), nato da genitori che sono sopravvissuti all’Olocausto. A 18 anni si è recato in servizio militare nella Marina israeliana, dove ha lavorato per tre anni nel Mar Rosso. A 22 anni gli viene l’idea di esplorare la foresta boliviana:
Sono stato molto naïve, volevo essere come gli eroi dei libri che leggevo. È per questo che volevo andare nella giungla. Non ero interessato al pericolo per una questione di adrenalina, ero interessato più all’aspetto romantico. [fonte: The JC, NDR]
In particolare, il libro che lo aveva ispirato era Papillon, di Henri Charrière, che raccontava l’esperienza dello stesso autore. Ghinsberg ha intrapreso quindi vari lavori per risparmiare soldi per potersi permettere il viaggio in Sud America, dove avrebbe voluto incontrare lo scrittore, ma quando finalmente fu in grado di permettersi il viaggio l’autore era ormai morto e le tribù che intendeva scoprire erano ormai state civilizzate. Fu proprio in America Latina che incontrò i suoi compagni di viaggio:
È accaduto quasi come in un romanzo. L’inizio della storia è stato quando ho incontrato Marcus in un viaggio su un lago. Poi c’è stato Karl, un Austriaco. Penso che mi abbia scelto per la mia ingenuità. Lui aveva esperienza nei viaggi nella giungla e mi ha detto di questa grande avventura attraverso la foresta pluviale per scoprire una tribù nascosta. Poi eravamo in quattro: Karl, Marcus, io e un americano di nome Kevin. Abbiamo formato un gruppo. Eravamo di quattro nazionalità diverse, quattro culture e quattro personalità differenti. Eravamo pronti per uno scontro. [fonte: The JC, NDR]
Leggi anche: Jungle: poster del film di sopravvivenza con Daniel Radcliffe
Jungle – Quattro sconosciuti partono insieme e poi si dividono
I quattro atterrarono a La Paz, dove seguirono il fiume Turchi per arrivare ad un villaggio di nome Asariamas. Da lì fecero le provviste e partirono in un primo tentativo attraverso le montagne, ma dovettero tornare indietro per mancanza di provviste. A questo punto Karl rielaborò un nuovo piano, che prevedeva la navigazione del Tuichi fino a Curiplaya, una cava d’oro, poi scendere a Rurrenabaque e infine ritornare a La Paz. Ma, arrivati alla confluenza dei fiumi Tuichi-Ipurama e scoperto che ci sarebbero state delle cascate e delle zone molto difficile da navigare e non sapendo nuotare, lo stesso Karl fece un passo indietro e il gruppo si divise: Kevin e Yossi continuarono per Rurrenbaque, gli altri due decisero di camminare fino al villaggio di Ipurana e poi fare ritorno da lì. I quattro decisero di incontrarsi a La Paz prima di Natale, ma, Karl e Marcus non sarebbero mai stati ritrovati, nonostante numerose missioni partite alla loro ricerca.
Jungle – Yossi Ghinsberg rimane da solo nella giungla
Yossi e Kevin furono divisi dall’approcciarsi a una cascata, che fece perdere il controllo della barca. Il secondo dei due riuscì ad arrivare a riva e sarebbe stato salvato dopo cinque giorni, ma l’altro fu meno fortunato: il suo percorso sul fiume al di là della cascata. Passò quattro giorni a cercare il suo compagno di viaggio, finché non si trovò a fare i conti con il fatto di essere veramente rimasto solo nella foresta. Così inizia l’avventura da incubo di Yossi Ghinsberg.
Il ragazzo ventiduenne si ritrovò per tre settimane non equipaggiato e privo di viveri in un’area inesplorata della foresta amazzonica. In questo periodo rischiò di essere mangiato vivo da predatori e formiche rosse giganti. Nella seconda settimana rischiò di annegare a causa di una violenta alluvione e nei cinque giorni successivi, in preda alle allucinazioni, non ebbe nulla da mangiare, se non qualche frutto che trovava nella foresta, uova prese da nidi e il cadavere di una scimmia. Più volte in questa fase Ghinsberg iniziò ad augurarsi di morire per terminare le sue sofferenze. Fu trovato, infine, da una missione di salvataggio guidata da Abelardo “Tico” Tudela: dopo il suo recupero passò tre mesi in ospedale.
Tornato in patria, Yossi Ghinsberg si laureò due volte a Tel Aviv, in Filosofia e Amministrazione Aziendale. Nella sua vita lavorò in Amazzonia, si trasferì poi in Australia e sarebbe poi tornato ad Israele con la moglie e i quattro figli.