Klaus – I segreti del Natale: 5 motivi per vederlo e lasciarsi incantare
5 motivi per lasciarsi incantare dalla magia di Kalus - I segreti del Natale, il primo film d'animazione del colosso dello streaming Netflix.
Se credete che parlare di Natale sia un po’ precoce, allora accendete Netflix e perdetevi nella magia di Klaus e i segreti del Natale, il primo film d’animazione del colosso dello streaming. Vi possiamo assicurare che la voglia di una cioccolata calda, il calore di casa e una miriade di decorazioni scintillanti vi pervaderà immediatamente, al punto da iniziare a pensare come decorare il vostro albero di Natale, e chissà magari anche a farlo! Ecco perché vi diamo ben cinque motivi per vederlo!
Klaus – I segreti del Natale: la storia di Babbo Natale che non ti aspetti
Su un terreno così fertile e da lungo tempo battuto come i film del Natale, l’intento del regista Sergio Pablos era quello di focalizzarsi sempre sui buoni sentimenti in maniera originale e innovativa, spogliando Babbo Natale e la sua nascita di quell’aurea per lo più leggendaria e spirituale.
Klaus infatti è un semplice falegname che sognava di mettere su famiglia e ingegnoso nel saper lavorare il legno e creare giocattoli. E’ quindi un uomo semplice che incontra un ragazzo che cerca di ritagliarsi un suo spazio nel mondo, una storia tanto moderna e a noi vicina che si tinge di Natale lungo la strada degli eventi e della loro amicizia.
In Jesper c’è un po’ di noi
Jesper, il protagonista e colui che darà inizio al mito di Babbo Natale, ci viene presentato all’inizio come un ragazzo viziato, il classico figlio di papà che approfitta delle agiate condizioni della famiglia per non trovare una sua dimensione nel mondo. Come vedremo però nel corso del film, spesso è solo un modo di difendersi dalle difficoltà del mondo. Quando infatti si trova nelle condizioni di dover dare una svolta alla sua vita, prendersi cura di se stesso e rispondere alle necessità del caso, si renderà conto delle sue potenzialità riuscendo a cambiare persino lo spirito e i percorsi di vita delle persone che lo circondano.
E così inaspettatamente si ritrova con sua sorpresa a dover inventarsi qualcosa di convincente e persuasivo per risvegliare quel che di buono e positivo possono nascondere ancora le persone, partendo soprattutto dai bambini. L’incontro fortuito di Jasper con Klaus sarà inoltre il punto di partenza, e la conferma che spesso abbiamo bisogno di una spalla per superare i nostri limiti.
Uno scrigno prezioso dai colori incantevoli
Se potessimo trovare un oggetto che rappresenti l’essenza di Klaus e i segreti del Natale, molto probabilmente sceglieremmo proprio il primo giocattolo che viene consegnato ad uno dei bimbi di Smeerensburg: un ranocchio a corda dipinto a mano e dal faccino sorridente, perché il film spagnolo firmato da Sergio Pablos – al suo debutto alla regia dopo essere stata una delle menti di Cattivissimo Me – è finemente curato non solo nel regalarci una storia nuova, ma facendoci innamorare dei suoi colori e di questa fusione raffinata tra la tecnica di disegno tradizionale e il tocco tecnologico.
Essendo la prima produzione animata targata Netflix le aspettative non erano poche, e le promesse sono più che mantenute anche da un punto di vista della resa grafica, che conquista immediatamente gli occhi dello spettatore. C’è infatti anche tanto dell’eredità estetica e narrativa lasciata negli anni dalla Disney, un tocco di Tim Burton nel dipingere l’umore spento e macabro della vita di Smeerensburg e l’idea audace di prendere le buone lezioni raccolte nel corso del tempo e regalarle sotto una nuova luce.
Un moderno A Christmas Carol che celebra la gentilezza e l’incanto del Natale
A definirlo Un moderno A Christmas Carol è stato proprio Sergio Pablos, e in effetti qualche debito alla storia di Dickens il film lo lascia percepire. La novità però è che oltre ad essere un uomo semplice, Babbo Natale è anche burbero: isolato dal mondo, comunica poco e muovendo qualche muscolo del viso con Jasper, e si esprime per lo più con le azioni. Sono infatti le sue idee silenziose, il suo desiderio di rendere felici gli altri ad ispirare il giovane postino: l’elemento portante del film infatti è la gentilezza, che possiamo esercitare noi per primi, ma anche imparare ad esserlo osservando gli altri.
Un atto di gentilezza quindi crea una reazione a catena, che può trasformare anche un’intera comunità: Jasper infatti contro ogni previsione trasforma la decadenza della piccola isola glaciale in un delizioso e caloroso antro in cui tutti riscoprono il senso e la cultura di sentirsi parte e rappresentati di una comunità. Ma soprattutto offre a ciascuno di loro una luce e una forza motrice: la speranza e la curiosità di guardare oltre il proprio ombelico, un dono che i bambini conoscono bene e che forse possono ricordare anche agli adulti.
Klaus – I segreti del Natale: non solo un film di Natale
Da un punto di vista estetico il lavoro del piccolo studio di Pablos è sorprendente: già dalle prime scene, pur non addentrandosi ancora in atmosfere natalizie, Klaus – I segreti del Natale ci fa sentire immersi in quell’effetto di straniamento, magia e lontananza che solo i film di Natale – quelli che sanno toccare il cuore – ci lasciano. Eppure partendo dal narrare la storia ordinaria di Jesper, si può dire che il Natale sia semplicemente un punto di arrivo, e un’occasione per celebrare la nascita di un sogno: riuscire a portare doni, ma soprattutto gioia a quanti più bambini.
Questo rende il film ricco di spunti che vanno al di là dalla classica storia che racconta le origini di una leggenda natalizia o di un personaggio emblematico del Natale: la fiducia in se stessi, l’attenzione e la cura verso gli altri, l’empatia e la capacità di fare gruppo sono valori che vanno al di là del classico detto Siamo a Natale, ma dovrebbero diventare parte integrante del nostro comune agire.