La campionessa: l’emozionante storia vera della fantina Michelle Payne, alla base del film con Teresa Palmer

In uno sport dalla forte componente maschilista, ha saputo compiere una delle maggiori imprese mai viste.

La campionessa (titolo originale: Ride Like a Girl) è un film sportivo biografico australiano con Teresa Palmer e Sam Neill protagonisti. Il lungometraggio narra la vita vera di Michelle Payne, la prima fantina ad aggiudicarsi la prestigiosa Melbourne Cup. Un lavoro in grado di ispirare gli spettatori, attraverso le gesta di un mito assoluto dello sport a livello mondiale, non solo per il proprio talento, ma anche per la capacità di andare contro i pregiudizi di chi non aveva mai creduto in lei. Ma quanto c’è di autentico nella trasposizione su grande schermo? Scopriamolo insieme!

La campionessa: la vera storia di Michelle Payne e il suo exploit alla Melbourne Cup

Un'immagine de La campionessa

Michelle Payne è nata il 29 settembre 1985, ultima di dieci figli. Purtroppo, l’infanzia della futura stella dell’ippica non è stata facile. Difatti, quando aveva appena sei mesi la madre scomparve tragicamente in un incidente d’auto, lasciando il padre a occuparsi da solo di tutta la sua numerosa famiglia. Che aveva un rapporto speciale con il mondo dell’equitazione, in quanto il patriarca era un allenatore e ben otto dei dieci fratelli avevano tentato di farsi un nome in ambito professionistico.

Non c’è perciò di che stupirsi se fin dalla tenera età gli occhi fossero puntati addosso su Michelle. Lei per prima era mossa da grandi ambizioni, tanto che già all’età di sette anni raccontava agli amici che un giorno avrebbe conquistato la Melbourne Cup. Ancor prima di coronare il sogno nel 2015, la carriera della ragazza, attorno a cui si sono costruite le vicende de La campionessa, era stata parecchio movimentata.

Nel 2004 una brutta caduta da cavallo le aveva procurato un serio infortunio. Ma la determinazione della Payne l’aveva spinta a rimontare in sella e nel giro di qualche anno i risultati avrebbero ripagato il tenace spirito. I primi riconoscimenti degni di nota giunsero nel 2009, con la prima gara vinta del Gruppo Uno (il più alto livello). Inoltre, divenne il terzo fantino donna a qualificarsi per la Caulfield Cup. L’exploit alla Melbourne Cup 2015 l’ha consacrata a idolo di una Nazione intera, la prima donna a raggiungere il traguardo, dopo 155 anni dalla nascita della manifestazione (la quarta in assoluto ad averci provato).

Una scena de La campionessa

Michelle Payne compì l’impresa sul suo Prize of Penzance, un castrone di sei anni con cui gareggiava da tempo, acquistato per appena 50 mila dollari, una cifra davvero bassa rispetto al prezzo medio di mercato. Il trionfo fu un enorme shock: gli allibratori la quotavano 100 a 1. Quasi superfluo dire che era, a dire a poco, una outsider. Descrivendo le corse dei cavalli come “scioviniste” all’indomani del magico giorno, Payne si è detta fiduciosa sul fatto che il suo esempio contribuirà a spianare la strada ad altre giovani atlete, affinché ne seguano le orme e cambino così volto alla disciplina.  

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