La ragazza del treno: il significato psicologico del film tra Gaslighting e abuso narcisistico descritti nel film con Emily Blunt

Ecco il significato psicologico de La ragazza del treno, il thriller con protagonista Emily Blunt.

Il 3 novembre del 2016 uscì nelle sale italiane La ragazza del treno (QUI la nostra recensione), thriller diretto da Tate Taylor e con protagonista Emily Blunt. Basato sull’omonimo romanzo di Paula Hawkins, il film ha come protagonista Rachel Watson, una donna distrutta dalla fine del proprio matrimonio che comincia ad osservare ossessivamente una coppia, apparentemente perfetta, fino a quando assiste ad una scena che la lascia scioccata. Da quel momento inizia ad indagare per scoprire la verità. La ragazza del treno ha avuto un ottimo successo: costato solo 45 milioni di dollari, il film ha incassato oltre 172 milioni di dollari in tutto il mondo. Ma qual è il significato psicologico del film? Scopriamolo subito!

Il significato psicologico del film La ragazza del treno

la ragazza del treno, cinematographe.it

Rachel Watson è una donna confusa. Suo marito ha minato così tanto le sue sicurezze che non riesce a fidarsi neanche di sé stessa, e quindi del suo giudizio. All’inizio del film pensiamo che Rachel sia instabile e perciò che la sua versione dei fatti sia inattendibile e inaffidabile. Nel corso del film, però, apprendiamo che la sua interpretazione originale degli eventi è molto accurata perché le sue paure iniziali sono giustificate e le sue azioni verso la fine del film impediscono ad un’altra donna di finire in pasto al suo ex marito violento.
Come altre vittime di abusi, Rachel all’inizio dubita della propria sanità mentale. Ha davvero visto quello che crede di aver visto o le sue paure per l’incolumità di un’altra donna sono paranoie ispirate dalla gelosia e dall’ossessione? Il significato psicologico de La ragazza del treno risiede in due termini, ovvero Gaslighting e abuso narcisistico. Il Gaslighting, o manipolazione psicologica maligna, è una forma di manipolazione psicologica violenta e subdola nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione. La conseguenza è una pericolosa distorsione della realtà in cui la vittima finisce per abbracciare la versione dei fatti del soggetto abusante, ritenuto addirittura più credibile di se stessa.
L’abuso narcisistico, invece, è una forma di abuso emotivo in cui la persona narcisista costringe o manipola gli altri a fare ciò che vogliono che facciano. Può comportare minacce, un linguaggio verbalmente offensivo, provocazione costante del senso di colpa, bullismo e talvolta inganno. Questo termine viene usato spesso per descrivere situazioni in cui è difficile per la persona abusata sfuggire, poiché solitamente vulnerabile o dipendente in qualche modo dall’aggressore. Esattamente come la donna interpretata da Emily Blunt nel film, convinta di essere le causa di ogni suo male e di meritare quindi la propria rovina.