La tragica storia di Liam Neeson: “ho sentito una profonda sensazione di instabilità, come un tavolo a tre gambe”
Liam Neeson è un grande attore, ma ha dovuto affrontare una vita davvero difficile.
Se si pensa a Liam Neeson, inevitabilmente si fa riferimento ai suoi personaggi feroci e potenti, che hanno reso l’attore uno dei più temuti di Hollywood. Ogni suo film, grazie a quello sguardo misto tra il dolce e l’inquietante, è diventato iconico con le sue interpretazioni, soprattutto quella di Bryan Mills nella serie di Taken o quella del tedesco Oskar Schindler nel film del 1993 Schindler’s List. Vedendo Liam Neeson sembra che non gli manchi assolutamente nulla, ma come ben sappiamo, cioè che vediamo non corrisponde mai a ciò che davvero è. L’attore nella sua vita privata ha dovuto affrontare tantissime difficoltà, come la perdita della sua amata moglie a seguito di un incidente sciistico nel 2009.
La sua infanzia durante i conflitti nordirlandesi
Liam e le sue tre sorelle sono stati cresciuti dai genitori in un ambiente severo e devoto. L’attore ha sempre ammesso che la sua educazione ha influito molto anche sulla sua vita, influenzando molte scelte: “Sono cresciuto cattolico in Irlanda, quindi la chiesa era molto presente nella nostra famiglia. Da bambino ero un chierichetto e per un periodo ho anche pensato di diventare prete”. Neeson è però cresciuto in un periodo particolare, durante un’epoca di conflitti in Irlanda, ricordata come The Troubles. In quel periodo si scontrarono Unionisti e Nazionalisti, in una guerra a bassa intensità, in cui morirono uccise migliaia di persone. L’uomo ricorda: “Non era facile vivere nell’Irlanda del Nord negli anni Cinquanta e Sessanta”.
Sogni infranti
Il suo sogno non è sempre stato quello di diventare un attore. Prima di questo il bambino voleva diventare un giocatore di boxe. Liam iniziò a gareggiare quando aveva 11 anni, mentre sognava di diventare come Muhammad Ali, un incidente però gli ha stroncato la carriera: “Dovevo avere 16 anni”, racconta “Avevo vinto l’incontro, ma uscito da ring ho avuto una commozione cerebrale e ho pensato che dovevo uscire dall’ambiente”. Dopo la boxe, il ragazzo decise di voler diventare un calciatore, ma anche questo piano è fallito. Dalle sconfitte è riuscito a rialzarsi, diventando un grande attore.
Ha vissuto anche il Bloody Sunday del 1972
Non solo le lotte irlandesi, ma l’attore ha assistito anche al Bloody Sunday nel 1972. In quell’epoca era al college a Belfast, come racconta lui: “Andai a una lezione di lunedì e mi sembrò strano che non ci fossero altri studenti in giro. Così mentre tornavo a casa, trovai duecento studenti che urlavano contro di me “scab, scab, scab!”. Praticamente gli studenti stavano scioperando e io non ne sapevo niente”. In quel preciso momento lo studente capì che non stava vivendo davvero e che doveva conoscere la sua storia.
Ha preso a pugni un bambino
Prima di diventare attore, Liam Neeson provò a diventare insegnante. Purtroppo le cose non gli sono andate bene perché ha dovuto affrontare un incidente particolarmente spiacevole. Durante una delle sue lezioni uno studente lo minacciò con un coltello. Come racconta lo stesso attore “Questo ragazzo non voleva sistemarsi e voleva disturbare in classe. Così sono andato da lui e gli ho chiesto di andare fuori e lui mi puntò un coltello. La mia reazione è stata immediatamente quella di prenderlo a pugni, cosa che ovviamente non avrei dovuto fare”.
L’incidente in moto
Liam Neeson è quasi morto nel 2000 a seguito di un incidente con la sua Harley Davidson. Grazie a un passante, l’attore ha avuto tutto l’aiuto medico di cui necessitava. “Non sarei sopravvissuto alla notte. Quando sono andato in ospedale, mi hanno dato la morfina e ho pensato che volevo morire proprio così, con un grosso barattolo di questa roba”. L’attore per fortuna ha superato anche quell’evento.
La morte della moglie Natasha Richardson
Questa è la più grande tragedia a cui ha dovuto assistere Liam Nesson. Avvenuta nel marzo del 2009, l’attrice Natasha Richardson è morte a causa di un incidente sciistico. La donna cadde su una pista per principianti mentre prendeva una lezione di sci. Non indossava il casco e inizialmente scherzava sulla sua caduta, fino a quando non arrivò a Liam la notizia che sua moglie era “cerebralmente morta”. A seguito della sua dipartita, la donna è stata donatrice di tre dei suoi organi ed è questo che ha permesso all’attore di superare il lutto, che gli ha portato una “profonda sensazione di instabilità, come un tavolo a tre gambe”.
I problemi con suo figlia Micheàl
Il figlio maggiore di Liam Neeson aveva solo 13 anni quando sua madre è morta. Il trauma è stato davvero molto forte. Apparentemente sembrava che il ragazzo non soffrisse, ma tutto il dolore è stato immagazzinato nel profondo. Questa è stata una discesa per il ragazzo, che si sentiva perso. Fino al 2018, quando ha deciso di cambiare il proprio cognome da Neeson a Richardson, cercando di tenere quanto più vicina sua mamma.