L’amore in gioco: un finale emozionante tra vero amore e Red Sox
Il finale del film con Drew Barrymore e Jimmy Fallon mostra le priorità rispetto a due tipi d'amore: quello romantico e quello sportivo
I Red Sox, la squadra di baseball della città di Boston dalla tormentata storia sportiva, eterna sconfitta in campionato e con dei tifosi che in quello stadio di Fenway Park hanno dato un pezzo di cuore: questa squadra e le sue gesta sono il fulcro portante di L’amore in gioco e e del suo finale.
Commedia romantica con Drew Barrymore e Jimmy Fallon, sviluppa tutto la sua trama sull’amore del protagonista, Ben, per questa squadra di baseball. Un amore che va ad intaccare la sua neonata storia romantica con Lindsay, una donna d’affari simpatica ed affascinante che sembra fin da subito essere l’amore della sua vita. Nel corso del film si vede però che nel cuore di Ben c’è spazio solo per lei, quella squadra di baseball nata nei primi anni del ‘900, con i suoi due abbonamenti vitalizi in tribuna sulla prima base e un gruppo di tifosi che sono la sua seconda famiglia.
Nel finale accade l’inevitabile, il litigio tra i due protagonisti su cosa sia davvero importante, l’amore per una persona o per una squadra di baseball. Ma chi ama il baseball, chi conosce la storia di Boston e dei Red Sox, sa che non è solo un’ossessione, è una fede, pura, un amore incondizionato per una squadra molto sfortunata e che quell’anno, il 2004, fece un vero e proprio miracolo sportivo: ribaltò il risultato nella finale play-off e vinse il sesto titolo della sua storia dopo un campionato disastroso. Quindi, inevitabile che la mente di Ben fosse immersa in quelle vicende.
L’amore in gioco: una finale che mette sul piatto della bilancia romanticismo e passione sportiva
Ma, la svolta del finale sta proprio in questo punto: capire che nella propria vita c’è anche altro e che le due sfere possono convivere, in modo equilibrato. L’amore per una persona, lo sport, possono stare insieme, ma bisogna capire solo cosa sia davvero importante. E i Red Sox per un trentenne di Boston sono davvero importanti, ma stanno lì, in quello stadio, nella sua mente e nel suo cuore, ma sempre lì. Non tornano a casa con lui la sera, non si possono percepire, toccare o sentire davvero. Perchè sono una passione, un mito, che devono rimanere tale, senza sovrapporsi alla realtà.
Questo per una mente razionale è logico, ma per un tifoso non è così razionale e non è così immediato. Infatti per Ben non è semplice da comprendere, ma quando riesce, si ritrova di fronte una nuova possibilità di vita. Una vita in cui amore e sport possono convivere, in modo equilibrato, senza strappi o depressioni.
Un finale, emozionante e romantico che comunque fa riflettere su una immortale battaglia quotidiana, amore e sport.