Le fate ignoranti: il significato del finale del film di Ferzan Özpetek
Le fate ignoranti (QUI la nostra recensione) è, senza dubbio, una delle opere più intense del regista turco, naturalizzato italiano, Ferzan Özpetek. Merito di un tema complesso e ricco di sfaccettature e di una scrittura evocativa che mette in risalto il potere incontrollabile e- talvolta – incomprensibile delle affinità elettive, capaci di legare persone appartenenti ad universi opposti e, apparentemente, incompatibili.
Proprio quello che succede ad Antonia (una straordinaria Margherita Buy) e Michele (Stefano Accorsi) due anime, o meglio, due destini, come ribadisce la canzone finale firmata Tiromancino, che non si sarebbero mai dovuti incontrare, e che invece si trovano coinvolti in un legame senza nome, dalle origini sfuggenti e ancestrali, rintracciabili nel sentimento comune per lo stesso uomo, Massimo (Andrea Renzi).
Antonia è un medico specializzato nella cura delle malattie virali ed, in particolare dell’AIDS. Una donna pragmatica, abituata ad affrontare la vita con rigore (forse troppo) ed efficacia, che si ritrova ogni giorno a comunicare la difficile notizia del contagio a pazienti spaventati, catapultati improvvisamente in una realtà che li obbliga a fare i conti con una vita irreversibilmente trasformata.
A casa la aspetta Massimo, il suo amorevole ed appassionato marito, ed una villa lussuosa ed elegante in cui vivere l’apparente idillio disturbati solo dalla saltuaria presenza ingombrante di una suocera (la madre di Antonia) cinica e poco attenta ai bisogni emotivi della figlia. Nonostante Antonia e Massimo non abbiano figli, sembrano una coppia perfettamente realizzata, in equilibrio fra dialogo, condivisione di interessi, passione e tenerezza.
Le fate ignoranti: un segreto può ribaltare il senso di un’intera esistenza
La vita della coppia viene sconvolta quando un giorno, mentre si trova al lavoro, Antonia risponde ad una telefonata che non avrebbe mai voluto ricevere: Massimo è stato investito e ha perso la vita. Il dolore è troppo grande, ed Antonia si chiude in se stessa, completamente atterrita dalla sofferenza e priva di punti di appiglio per risollevarsi e continuare a vivere, fino a quando una scoperta sconvolgente non la obbliga a fare i conti con un sentimento che forse non è mai stato reale.
Antonia, nel riordinare gli effetti personali del marito, trova un quadro intitolato Le fate ignoranti, con una dedica scritta sul retro. Parole che non lasciano spazio ad alcun dubbio e che la obbligano ad affiancare al dolore per la perdita, la ferita di un tradimento del quale non era al corrente e di cui sa poco o nulla. Alla donna non resta altro, allora, che scoprire la verità, trovando e guardando negli occhi la persona che le ha sottratto in un attimo il ricordo di una vita felice insieme a Massimo.
La verità, tuttavia, ha un volto inaspettato, e quella che sembrava essere la sua rivale in amore si rivela essere non solo un rivale, ma un intero microcosmo fatto di persone tanto diverse da Antonia quanto dotate di quell’empatia di cui la vedova scopre di avere un enorme bisogno, per tentare di rimettere ordine e dare un nuovo senso alla propria esistenza sconvolta.
Le fate ignoranti: cosa accade tra Antonia e Michele?
Antonia conosce così Michele, l’amante di suo marito. Un uomo delicato e profondo, con il quale scopre di avere numerose cose in comune, una su tutte l’amore per l’arte e la poesia che lo ha fatto innamorare di Massimo ma che, in realtà proviene da lei. Ecco allora dipanarsi un complesso gioco di specchi, in cui l’amore si rivela un sentimento profondo ed universale, fatto di proiezioni dalle direzioni inattese ed indesiderate, in cui le affinità tra Antonia e Michele si mostrano come il perfetto anello di congiunzione tra l’uomo scomparso ed il suo amante, un intreccio dal quale non resta ormai che trarne il meglio.
Ma certe fortezze sono quasi impossibili da espugnare, e le innumerevoli barriere che separano Antonia e Michele dal lasciarsi andare ai sentimenti provati l’uno per l’altra non permettono di esplicitarli serenamente, dando vita ad un finale aperto e ricco di significato, racchiuso in un semplice bicchiere di vetro che cade senza rompersi.
Nel corso de Le fate ignoranti vediamo un bicchiere cadere e rompersi, seguito dal commento
Si dice che quando ti si rompe un bicchiere la persona che ami se n’è andata via.
Una frase pronunciata da Serra (Serra Yilmaz) nei confronti di Ernesto (Gabriel Garko), malato terminale di AIDS ed invischiato nell’eterna attesa di un amore che lo ha abbandonato senza spiegazioni, ma inequivocabilmente riferibile anche a Massimo, “andato via” per sempre.
Le fate ignoranti: se il bicchiere cade senza rompersi, la persona amata non è ancora andata via per sempre…
Sul finale del film, il rapporto tra Antonia e Michele sembra essersi consolidato al massimo del suo potenziale accettabile e, dopo un imbarazzato bacio, la coppia decide tacitamente di dividere le proprie strade, cercando la serenità lontano da un legame che non sembra poter esistere. Tuttavia, Antonia scopre di aspettare un bambino da Massimo e vorrebbe condividere la bellissima notizia con Michele, nella speranza non chiara nemmeno a lei stessa che questo dono possa rappresentare una svolta per entrambi.
Ma il momento non sembra mai quello giusto, e Antonia ha imparato grazie a Michele e alla sua grande “famiglia” a liberarsi da quegli schemi borghesi e un po’ “snob” che le impedivano di essere una donna libera ed indipendente. Decide allora di salutare Michele e di partire per un viaggio, lasciando il ragazzo solo e perplesso per la consapevolezza di star perdendo una persona alla quale è molto legato. Dirsi la verità in modo diretto, tuttavia, ha un costo troppo alto, e Michele, ricordandosi di quanto detto da Serra riguardo al bicchiere caduto ad Ernesto, decide di lasciar cadere di proposito quello che stringe tra le mani. Il bicchiere non si rompe, la persona che ama non è ancora andata via…