L’esorcista: la storia vera di possessione a cui si ispira il film è molto più spaventosa della finzione
Ecco l'incredibile storia che ha ispirato l'horror più celebre del grande schermo, ovvero L'esorcista!
Ogni genere cinematografico ha i suoi cult. Se prendiamo in esame il genere horror, il primo film che viene in mente a tutti noi è sicuramente L’esorcista. Nonostante siano ormai passati cinquant’anni dall’uscita nelle sale di tutto il mondo, il film diretto da William Friedkin è ancora oggi una delle pellicole più viste da giovani e non soprattutto durante la notte di Halloween. L’esorcista è tratto dall’omonimo romanzo del 1971 di William Peter Blatty – che ha scritto anche la sceneggiatura del film – e racconta della progressiva discesa agli inferi di una ragazzina funestata dal demone Pazuzu. Non tutti, però, sanno che la storia del libro, e quindi anche del film, è ispirata ad una storia vera.
La vera storia de L’esorcista
Lo scrittore William Peter Blatty ha scritto L’esorcista ispirandosi ad un articolo del Washington Post dell’agosto 1949 che narrava di un presunto esorcismo praticato ad un ragazzo di 14 anni a Mount Rainer, nel Maryland. La sua identità non venne mai rivelata per volere della sua famiglia. Gli venne perciò assegnato un nome fittizio, ovvero Roland Roe. Roland era un bambino appassionato di libri che proveniva da una famiglia protestante, la cui vita cambiò nell’estate del 1948.
Secondo i presunti fenomeni soprannaturali descritti nell’articolo, il ragazzo iniziò a manifestare tutti i segni di una possessione demoniaca, come movimenti autonomi del letto, del materasso, di una pesante poltrona e di altri oggetti minori, oltre a rumori inspiegabili provenienti dai muri e grida del ragazzo in latino, una lingua che non aveva mai studiato. Ma non finisce qui. Dopo la morte di sua zia – che a soli tredici anni gli insegnò a contattare le anime dei defunti – Roland provò a mettersi in contatto con lei attraverso una tavoletta OuiJa facendo succedere cose molto strane attorno a sé.
Per verificare se fosse davvero posseduto, il parapsicologo J.B. Rhine trascorse una notte una notte insieme a lui, consigliando alla fine alla sua famiglia di rivolgersi ad un prete cattolico. Roland venne sottoposto a più di un esorcismo e durante uno di questi riuscì a liberarsi dal letto e a ferire gravemente un prete con una molla che aveva staccato dal materasso. L’esorcismo che lo liberò definitivamente dai suoi disturbi venne eseguito da Padre Bowdern.
Da quel momento, Roland ha iniziato a vivere una vita normale, ma ci sono molte teorie su ciò che successe. In molti ritengono che Roland fosse un uomo profondamente disturbato che necessitava di aiuto psichiatrico, altri credono invece che sia stato posseduto per davvero. La sua storia è diventata nota soprattutto per l’enorme quantità di persone che hanno assistito ai suoi strani comportamenti. Non solo sacerdoti, ma anche studenti, familiari, amici e infermieri. Dopo essere tornato alla sua vita normale, Roland scrisse a padre Bowdern ringraziandolo. Ha continuato a frequentare una scuola cattolica, diventando un cattolico devoto. Si sposò ed ebbe tre figli.