Chi era Libero De Rienzo? 10 cose da sapere sull’attore
Un ritratto per punti di uno degli attori più talentuosi del cinema italiano, scomparso ad appena 44 anni per un malore improvviso.
È venuto a mancare la sera del 15 luglio 2021 l’attore Libero De Rienzo. Picchio, com’era soprannominato, è stato colpito da un infarto nella sua casa romana, dove abitava da due anni. Nato il 24 febbraio 1977 a Napoli, città a cui è rimasto sempre legato, De Rienzo si era avvicinato al mondo dello spettacolo seguendo le orme del padre Fiore. Nel corso della sua carriera è stato diretto da un grande regista come Pupi Avati e tra i film per il quale viene maggiormente ricordato c’è Fortapàsc, con la regia di Marco Risi. La massima notorietà l’ha raggiunta però con la celebre trilogia di Smetto quando voglio, di Sydney Sibilia.
La sua scomparsa, avvenuta a soli 44 anni, ha colpito l’intero mondo dello spettacolo. Persona schiva, attore brillante e tra i più amati, Libero ha ricevuto pensieri e messaggi d’addio e d’affetto da tutta Italia. Sarà seppellito in Irpinia, accanto alla mamma.
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1. Libero De Rienzo: la biografia dell’attore
Libero De Rienzo nacque nel 1977 a Napoli, nel quartiere popolare di Forcella, da genitori irpini. Dopo alcuni anni trascorsi nel vicino quartiere di Chiaia si trasferì a Roma, senza mai accantonare l’amore per la città partenopea. Il padre era Fiore De Rienzo, giornalista, che è stato un inviato per molti anni della celebre trasmissione Chi l’ha visto? e anche aiuto regista di Citto Maselli. Fu proprio per seguire le orme del padre che Libero si avvicinò al mondo dello spettacolo, interessandosi soprattutto alla recitazione.
2. Gli esordi tra teatro e cinema. La carriera dell’attore
L’esordio avvenne in teatro, dal 1996 infatti cominciò a calcare le scene con la compagnia teatrale catalana Fura dels Baus, per poi collaborare con il gruppo Area Teatro di Roma, città in cui andò a vivere. Dopo aver lavorato in alcuni spot pubblicitari, il primo a dargli una possibilità al cinema fu Pupi Avati. Esordì sul grande schermo nel 1999 con il film La vita degli angeli, una commedia sentimentale ambientata nella Bologna degli anni ’20. Nello stesso anno apparve anche in Asini, diretto da Antonello Grimaldi, in cui recitò al fianco di Claudio Bisio, Giovanna Mezzogiorno e Fabio De Luigi.
Commentando il suo inizio di carriera in un’intervista al Messaggero, all’epoca raccontò:
Ho cominciato perché mi trovavo in guai finanziari serissimi. Ho fatto la pubblicità per una marca di pasta: otto milioni lordi, pensavo solo a questo. Più tardi, cominciando a fare teatro, ho capito che c’era un senso.
3. Santa Maradona
Nel 2001 uscì Santa Maradona, primo lungometraggio di Marco Ponti che in seguito divenne un cult generazionale. Il film, girato interamente a Torino, parla di due coinquilini alla soglia dei trent’anni, senza soldi e con scarse prospettive, che vivono di espedienti. Libero De Rienzo interpretava Bart, uno dei due protagonisti insieme a Stefano Accorsi, reduce dal fresco successo di L’ultimo bacio. Fu una tappa rivelante nella carriera dell’attore partenopeo, che lo portò alla vittoria di premi prestigiosi.
4. Libero De Rienzo – Il ritratto di Giancarlo Siani in Fortapàsc
Il ruolo che forse più di tutti definisce De Rienzo e spicca nella sua filmografia è quello di Giancarlo Siani in Fortapàsc, diretto da Marco Risi, figlio di Dino, nel 2009. Il film e l’interpretazione di Libero riportarono all’attenzione del grande pubblico l’importante e tragica vicenda di Giancarlo Siani, giornalista del quotidiano il Mattino ucciso nel 1985 a Napoli dalla camorra, per volontà di Totò Riina. Risi volle e ottenne che a interpretare il delicato ruolo del coraggioso giornalista fosse proprio De Rienzo, in quello che è ricordato ancora oggi come uno dei suoi lavori migliori.
5. Il raggiungimento del successo con Smetto quando voglio
La definitiva notorietà presso il grande pubblico arriva nel 2014, quando prende parte al primo dei tre capitoli di Smetto quando voglio, scritto e diretto da Sydney Sibilia. De Rienzo, che recita anche nei seguenti Smetto quando voglio – Masterclass e Smetto quando voglio – Ad honorem, ricopre il ruolo di Bartolomeo Bonelli, l’economista chiamato dalla squadra che cerca di sfruttare le proprie abilità matematiche nel poker.
6. I film e la carriera di Libero De Rienzo, tra cinema e televisione
Tra i molti film in cui ha recitato, ricordiamo anche Miele di Valeria Golino e Easy – Un viaggio facile facile, la sorprendente opera prima di Andrea Magnani. Nel 2019 De Rienzo ha preso parte alla sua prima produzione internazionale con I due papi, il film Netflix sul rapporto tra papa Francesco e papa Benedetto XVI, interpretati rispettivamente da Jonathan Pryce e Anthony Hopkins. Non solo cinema, l’attore napoletano ha recitato anche in film e serie tv come Aldo Moro – Il presidente e Squadra mobile.
7. De Rienzo regista
Parallelamente alla carriera da attore, De Rienzo ha tentato anche quella da regista, esordendo nel 2005 con Sangue – La morte non esiste, in cui compare al tempo stesso come attore e il cui ruolo di protagonista viene ricoperto da un giovane Elio Germano.
8. La vittoria ai David di Donatello con Santa Maradona
Non sono mancati i riconoscimenti, per Libero De Rienzo. Proprio grazie ad uno tra i ruoli più amati e ricordati, in Santa Maradona, l’attore napoletano è stato insignito del David di Donatello come miglior attore non protagonista, che gli fu assegnato da Roger Moore e che ritirò dedicando un pensiero alle vittime palestinesi. Un successo che va ad aggiungersi ad altre due nomination, per Fortapàsc e Smetto quando voglio.
9. Libero De Rienzo: la vita privata dell’attore
Sempre molto riservato e schivo sul piano personale, De Rienzo abitava da due anni a Roma con la moglie Marcella Mosca e i loro due bambini, di 6 e 2 anni. Con la moglie condivideva la passione per il cinema, anche Marcella infatti lavora nel mondo dello spettacolo, come costumista. Ha collaborato in particolare con il regista Francesco Lettieri, in Ultras, il suo primo lungometraggio uscito su Netflix, e nel recente Lovely Boy. Tra i suoi ultimi lavori c’è Fortuna, film diretto da Nicolangelo Gelormini che vede nel cast la presenza proprio di De Rienzo.
10. La passione per l’isola di Procida
Libero e la moglie Marcella condividevano anche il forte amore per l’isola di Procida, un legame creatosi proprio grazie alle radici procidane della donna. L’isola, per Libero e la sua famiglia, era molto più di un luogo di villeggiatura, era diventata infatti una seconda casa, il luogo in cui avevano deciso di crescere il loro primo figlio. De Rienzo negli anni si è speso a favore del Pronto Soccorso e del carcere di Procida e nel 2015 ha ideato Artethica, una rassegna cinematografica organizzata negli spazi dell’ex Istituto di Pena a Palazzo D’Avalos. “Il dialogo tra quelle che sono due mie grandi passioni: il Cinema e Procida“, la definì Libero. De Rienzo aveva anche inviato un videomessaggio in occasione della nomina di Procida come Capitale della Cultura del 2022.