Buon compleanno Lino Banfi! I 10 film più belli, da L’allenatore nel pallone a Vieni avanti cretino
Il meglio del "reghezzo" della comicità italiana!
Per uno strano (oggi ma non all’epoca) cavillo burocratico, Lino Banfi festeggia 86 anni l’11 luglio, nonostante sia nato il 9 luglio 1936 ad Andria. L’attore e comico pugliese ha regalato tanti momenti di pura ilarità, protagonista di alcune pellicole diventate dei cult. Dati i momenti di leggerezza regalati al cinema italiano, era quasi d’obbligo celebrarlo al meglio. Ma in che modo? Naturalmente, all’insegna della risata, ripercorrendo i suoi 10 film più divertenti!
L’allenatore nel pallone (1984) di Lino Banfi
In Italia il calcio è lo sport per eccellenza, il tifo una seconda fede. Ecco perché non poteva esserci contesto migliore per rappresentare vizi e virtù degli italiani de L’allenatore nel pallone. Uscito nel 1984, il lungometraggio vede Lino Banfi nei panni del mister Oronzo Canà, un improbabile allenatore chiamato a salvare la Longobarda in Serie A. Qualcuno ha parlato di 5-5-5 e Bizona?
Al bar dello sport (1983)
L’anno precedente era uscito Al bar dello sport (1983). Oggi, scommesse e “calcio spezzatino” hanno tolto la magia delle domeniche pomeriggio trascorse davanti alle radio degli anni Ottanta. Allora, il Totocalcio e il programma Tutto il calcio minuto per minuto regalavano perle con le indimenticabili voci dei cronisti.
Vieni avanti cretino (1982) di Lino Banfi
Se parliamo del “best of” di Lino Banfi non può assolutamente mancare Vieni avanti cretino (1982). L’incontro a suon di onomatopee e schiaffi tra Don Peppino e l’ex detenuto Pasquale Baudaffi è esilarante ma fa esplodere il pubblico in una clamorosa risata con il suo spiazzante finale.
Pappa e ciccia (1983) di Lino Banfi e Paolo Villaggio
Chi sostiene che due numeri uno non possano coesistere a favore di telecamera non ha probabilmente mai visto Pappa e ciccia (1983). In due storie esilaranti, Lino Banfi e Paolo Villaggio danno prova di saper giocare magistralmente di squadra, per la gioia di tutti i loro fan, che tanto speravano di ammirarli fianco a fianco.
Bellifreschi (1987)
Restando sempre in tema di coppie d’assi, come dimenticare Bellifreschi (1987)? Qui Lino Banfi e Christian De Sica interpretano due cantanti jazz, che tutto d’un tratto diventano la coppia più ricercata d’America.
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983)
Gli italiani, si sa, sono un popolo di superstiziosi. Per sdoganare la paura della malasorte è un must Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983). Nel primo episodio, Lino Banfi interpreta Altomare Secca, proprietario di un negozio di elettrodomestici, colto da problemi sia lavorativi sia in famiglia. Convinto di aver subito un qualche sortilegio, la moglie Giovanna gli suggerisce di rivolgersi a un mago: da una sua assurda richiesta partirà uno straordinario susseguirsi di eventi.
Il commissario Lo Gatto (1986) di Lino Banfi
Diretto da un maestro del grande schermo quale Dino Risi, Lino Banfi veste i panni del protagonista ne Il commissario Lo Gatto (1986): un commissario addetto a indagare sulla sparizione di una donna sull’Isola di Favignana. Nella scena madre Banfi chiede al Papa se abbia un alibi in grado di scagionarlo da un delitto avvenuto in Vaticano!
Vai avanti tu che mi viene da ridere (1982)
Anche in Vai avanti tu che mi viene da ridere (1982) Lino Banfi è un commissario e anche qui verrà trasferito, stavolta in Trentino. Spassosissima la scena dove Lino si vanta per aver rifilato, dopo un diverbio sull’autobus, una capocciata al pugno di un uomo grosso e palestrato.
Un’estate al mare (2008) di Lino Banfi
Passano gli anni ma la verve comica rimane immutata in Un’estate al mare (2008). In tale occasione Lino Banfi si cala nel ruolo di Nicola, un emigrato che torna a casa dalla Svezia per riscattare la sua immagine agli occhi dei compaesani.
La liceale, il diavolo e l’acquasanta (1979)
Infine, guai a omettere La liceale, il diavolo e l’acquasanta (1979)! Affiancato dalle incantevoli Gloria Guida ed Edwige Fenech, porta in scena il personaggio principale del terzo episodio, un uomo sfruttato che vende l’anima al diavolo pur di non dover abbandonare la propria abitazione.