Lo sciacallo – Nightcrawler: il significato del film con Jake Gyllenhaal
Lo sciacallo - Nightcrawler è un viaggio nella vita di un uomo che segue le sue fila logiche, ignorando le leggi comuni e della civile convivenza.
Dove inizia e dove termina il potere? Qual è il confine tra l’etica professionale e il diritto di cronaca? Fino a che punto ci può portare l’allucinazione del successo? Queste sono le domande che scorrono dietro le immagini di Lo sciacallo – Nightcrawler che racconta del progressivo e inarrestabile delirio di Lou Bloom che da reporter improvvisato si trasforma in un vero professionista senza scrupoli.
Dopo aver assaggiato per puro caso il sapore del facile guadagno delle immagini rubate di incidenti stradali, Lou si avvia in modo più o meno volontario e cosciente in una spirale di delirante arrivismo e avidità. Insieme al potere derivato dal denaro che arriva cresce l’allucinazione di Lou, che si dimostra disponibile a tutto pur di continuare su questa strada, anche a cancellare dal suo vocabolario i concetti di etica e dignità. A fare le spese di questa parabola ascendente senza fine (almeno in apparenza) sono i collaboratori che si avvicinano al reporter improvvisato: Lou non permetterà che i loro limiti morali diventino ostacoli al suo arrivismo.
Come una sorta di Mr. Bloom contemporaneo, il personaggio interpretato in maniera esemplare da Jake Gyllenhaal compare sullo schermo con un qualunquismo disarmante, salvo poi decidere di perdere il contatto con la realtà e con la moralità per raggiungere il suo obiettivo. Lo sciacallo – Nightcrawler viene diretto da Dan Gilroy (anche sceneggiatore) come un viaggio nella vita di un uomo che segue le sue fila logiche, ignorando le leggi comuni e della civile convivenza semplicemente perché ha deciso di dare priorità alle proprie scelte. Si ridefiniscono cosí le priorità del comune vivere, rimettendo in discussione anche quelle basi dei comandamenti divini che, per qualche motivo, ci sono state imposte senza interpellare la nostra opinione. In questo ragionamento nemmeno troppo inconscio, Lou assurge a una posizione di egoista intoccabile, che muove le persone e le istituzioni che lo circondano in funzione delle sue volontà di “carriera”. Quello che sembra sfuggire al protagonista è però l’essenza effimera del suo successo, destinato a declinare nel giro di un click. Eppure i piani di scalata al grande potere di Lou si basano proprio sul concetto di cogliere l’attimo, di non guardare in faccia a nessuno pur di avere lo scatto e le immagini giuste al momento giusto.
Anzi, ad aggravare la sua situazione morale, è anche il fatto che non ha problemi a modellare le contingenze al suo volere, non incontrando apparente resistenza dal mondo che a intorno. Lou diventa un burattinaio, un regista che dirige la realtà come meglio crede, sacrificando tutto per ottenere semplice sensazionalismo e rapida risonanza mediatica. In un mondo altamente condiviso come quello in cui viviamo, Lo sciacallo – Nightcrawler si pone come un avvertimento, mostrando non solo la degenerazione di alcune tendenze, ma anche la facilità con cui essa si presenta e alletta più o meno tutti. In questo senso, si rimette al singolo la capacità di scegliere il giusto e sbagliato, di sapere quale sia il limite tra le proprie aspirazioni e il bene comune. In un mondo in cui tutto è freneticamente ostentato prima di essere ponderato, lo sciacallaggio delle immagini diventa una professione (e anche piuttosto redditizia) finendo col porre il legittimo dubbio su quali debbano essere i criteri di legittimità dell’informazione e di giustizia delle fonti.