Chi era Ludovica Modugno? La sua vita fra doppiaggio, cinema e teatro
Dalle opere d’autore fino ai prodotti più commerciali, Ludovica Modugno ha sempre vissuto la sua carriera con straordinaria vitalità e passione.
Si è spenta il 26 ottobre, a 72 anni, Ludovica Modugno, a causa di un malore che l’aveva colpita a giugno. Proprio nei mesi precedenti aveva ottenuto l’ennesimo successo, calcando il palcoscenico del Centro Teatrale Bresciano con lo spettacolo Ritter, Dene, Voss di Thomas Bernhard in cui interpretava Dene, diretta – per la settima volta – dalla regista Elena Sbardella.
Il teatro era solamente una delle grandi passioni di Modugno, accompagnata sin dalla tenera età da tutte le altre sfumature della recitazione: cinema, televisione e doppiaggio. Una vita spesa in prima persona, attraverso ruoli sempre diversi e variegati, ma anche nascosta dietro i volti e le movenze di dive del cinema e di personaggi di fantasia. Per molti, infatti, l’attrice è stata prima di tutto una “voce”, regina incontrastata del doppiaggio, arte dalla lunghissima e appassionata tradizione in Italia.
Per lei trasformarsi in altre persone era un dovere etico, una ragione per divertirsi e commuoversi, un motivo per esistere. Sentimenti a lungo condivisi con il marito Gigi Angelillo, scomparso nel 2015.
Scopriamo quindi i ruoli che l’hanno vista protagonista, prima di passare in rassegna le molteplici interpretazioni a cui ha prestato la propria voce.
Ludovica Modugno – La carriera da attrice
Nata nel 1949 a Roma – città in cui poi si è anche spenta – Modugno esordisce sin da bambina nel mondo della televisione, nel primo romanzo sceneggiato trasmesso in Italia, Il Dottor Antonio. Precoce è anche il debutto in teatro, a sette anni, nella tragedia Alcesti di Euripide, con la regia di Guido Salvini. L’approccio al cinema avviene invece più tardi, a vent’anni, nella commedia Italiani! É severamente proibito servirsi delle toilette durante le fermate! di Vittorio Sindoni. È chiaro quindi sin da subito il suo amore per l’arte e la volontà di nutrirsi di essa in tutte le sue forme. La carriera dell’attrice, infatti, sarà sempre divisa fra teatro, cinema e televisione, attraverso grandi produzioni ma anche prodotti commerciali, nei quali impegnarsi sempre con la stessa passione ed eleganza.
Per quanto riguarda il teatro, ha calcato i palcoscenici di tutta Italia recitando in alcune delle opere più importanti della drammaturgia classica ed europea. Fra i molti titoli, Romeo e Giulietta per la regia di Zeffirelli, Le baruffe chiozzotte di Goldoni – nella versione di Strehler – Casa di Bambola (Francesco Macedonio), Medea di Euripide (Cherif), Cosi è se vi pare (Lorenzo Salveti), A piedi nudi nel parco – per la regia di Stefano Artissunch. Verso la fine della sua carriera teatrale ha ripreso il ruolo nel suo spettacolo di debutto – Alcesti – per il teatro Greco di Siracusa ed ha recitato a fianco di Ambra Angiolini, fra i primi colleghi a ricordarla sui social. Questa vocazione per gli spettacoli d’autore l’ha accompagnata anche nel suo percorso televisivo, cominciato proprio in miniserie tratte da opere o in pièce riprese per il piccolo schermo. Accanto ad essa, però, ha convissuto sempre la voglia di mettersi in gioco anche con produzioni commerciali, seguite da un vastissimo numero di spettatori. E così sono nate le sue partecipazioni in alcune fiction, come Il Maresciallo Rocca, Una donna per amico e Distretto di polizia 10.
Televisione e teatro hanno però dovuto dividersi il cuore dell’attrice anche con il cinema. Basta scorrere la sua filmografia per comprendere che l’approccio con cui ha vissuto la Settima Arte è lo stesso che ha contraddistinto le altre parti della sua carriera: varietà, desiderio di mettersi in gioco e un’innata passione. Fra le sue pellicole più importanti figurano – ancora una volta – opere d’autore e prodotti per un pubblico molto vasto: Volevo i pantaloni, Camerieri, Il bagno turco, L’ultimo capodanno, Come tu mi vuoi, Cado dalle nubi, Ma tu di che segno 6?, Quo vado? e Notti magiche.
La sua ultima apparizione cinematografica risale al 2019 ne Il Grande Passo di Antonio Padovan.
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Ludovica Modugno – La carriera da doppiatrice
È soprattutto per la sua voce capace di adattarsi ai toni, agli accenti e alle sfumature più impercettibili che Modugno verrà però ricordata. Anche nel mondo del doppiaggio esordisce da giovanissima, nel film Marcellino pane e vino, in cui presta il suo talento al bambino protagonista. Da quel momento, inizia a farsi strada grazie alle sue straordinarie doti, che la portano a doppiare alcune fra le più importanti dive del cinema hollywoodiano ed europeo. Impossibile stilare in ordine cronologico le numerose tappe di un percorso variegato e ricchissimo. Si può solo provare a ricostruire un elenco delle attrici dietro cui si è “nascosta”. A cominciare da un mostro sacro del grande schermo, Glenn Close: l’interprete è approdata in Italia con la voce di Modugno nella sua iconica performance di Crudelia De Mon (La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera e La carica dei 102 – Un nuovo colpo di coda) e nel ruolo che le è valso la sua settima candidatura all’Oscar (The wife – Vivere nell’ombra).
Close è sicuramente l’interprete a cui Modugno ha presentato la voce più volte, insieme ad Anjelica Huston (I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou) e Cher (Stregata dalla luna, Le streghe di Eastiwick, Sirene, Mamma mia! Ci risiamo).
Pare però che non ci si stata una sola diva del grande schermo che non sia stata doppiata almeno una volta da lei. Basti ricordare Meryl Streep (Ballando a Lughnasa), Viola Davis (Il Dubbio, The Help, Ma Rainey’s Black Bottom), Julie Christie (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban), Elizabeth Taylor (Il giovane Toscanini), Whoopi Goldberg (I protagonisti), Emma Thompson (Casa Howard, Nel nome del padre), Julienne Moore (La mano sulla culla), Charlotte Rampling (Due volte lei), Annette Bening (I ragazzi stanno bene), Melissa Leo (nella sua performance da Oscar in The fighter), Frances McDormand (North Country).
Attiva anche nel mondo dell’animazione, la doppiatrice ha preso parte a progetti indipendenti e grandi blockbuster Disney, fra cui Le follie di Kronk (Yzma), Il castello errante di Howl (Strega delle Lande), Coraline e la porta magica (Miss Forcible), Soul (Libba Gardner).
La sua ultima apparizione vocale risale proprio a quest’anno, nella pellicola Luca (Nonna Paguro).
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Il mondo dell’arte ha quindi perso una grandissima rappresentante, il cui ricordo rimarrà sempre vivo negli spettatori e nei tantissimi colleghi con cui ha condiviso set, palchi e sale di doppiaggio nel corso di una lunghissima carriera.