Matrimonio all’italiana: le curiosità sul film di Vittorio De Sica

Matrimonio all'italiana è stato un grandissimo successo commerciale, tanto da tenere testa, quanto a incassi, ad Agente 007 - Missione Goldfinger. Ecco alcune curiosità!

Una storia d’amore e una storia d’Italia. Una donna, bella come una dea e un uomo, ricco, furbo, di bell’aspetto e profondamente ingiusto verso colei che l’ha da sempre amato. Un incontro casuale, dettato dal destino: Domenico Soriano, uno strepitoso Marcello Mastroianni, posa il suo sguardo desiderante sulla divina Filumena, una Sophia Loren ormai consacrata nell’Olimpo del cinema, nelle nascoste e lussuriose stanze di una casa chiusa. Questa è la storia che è alla base di Matrimonio all’italiana, l’intensa e struggente pellicola di Vittorio De Sica che prende ispirazione dall’opera teatrale Filumena Marturano di Eduardo De Filippo.

cinematographe.it, Matrimonio all'italianaMatrimonio all’italiana: tra dediche a Titina, desideri e speranze di realizzare un film di successo

Già in Ieri, oggi, domani, De Sica aveva utilizzato un’opera di De Filippo per il soggetto e la sceneggiatura di uno degli episodi, “Adelina”. Proprio per il successo ottenuto dal film a episodi il regista aveva deciso, su consiglio anche della Loren, di tornare a De Filippo, anzi ad uno dei più celebri testi del drammaturgo napoletano: Filumena Marturano, appunto. Il regista doveva fare i conti con la trasposizione cinematografica, realizzata da De Filippo, del 1951 in cui recitavano, nei due ruoli principali, lo stesso drammaturgo e la sorella Titina; l’opera era molto più fedele all’originale e non aveva avuto molto successo di pubblico.

Per il ruolo di Filumena, costruito da De Filippo per la sorella Titina – a cui Matrimonio all’italiana è dedicato -, aveva pensato ad Anna Magnani, “terrigna” e scura e molto più vicina al mondo attoriale incarnato dalla De Filippo. Per esigenze produttive, ma anche e soprattutto per riproporre la coppia vincente di Ieri, oggi, domani – lì la Loren e Mastroianni, nell’episodio “Mara”, avevano scritto alcune delle pagine più famose del cinema italiano di tutti i tempi, costruendo una delle scene più iconiche di sempre, lo spogliarello della Loren – alla fine la scelta era ricaduta sull’interprete di Pozzuoli.

L’attrice dal corpo accogliente e dal volto seducente è sempre stata la preferita di De Sica che in questo caso aveva un grosso dubbio: avrebbe potuto, una delle sue star feticcio, incarnare un personaggio pensato per una donna completamente diversa?

Evidente la risposta è sì; Matrimonio all’italiana infatti è stato un grandissimo successo commerciale, tanto da tenere testa, quanto a incassi, ad una corazzata, Agente 007 – Missione Goldfinger, nelle sale, in Italia, nello stesso periodo; è stato candidato all’Oscar per il miglior film straniero e i due attori sono stati nominati proprio per la loro interpretazione (sbancando il David di Donatello).

Cinematographe.it, Matrimonio all'italianaMatrimonio all’italiana: un titolo che fa eco al Divorzio di Germi

Nel titolo c’è l’eco di un altro grande successo di una commedia, Divorzio all’italiana, in cui Germi, usando il corpo attoriale di Mastroianni, mette in scena il dramma del Barone Cefalù che, non potendo separarsi dalla moglie – il divorzio è ancora solo un miraggio -, mette in scena un teatrino grottesco della civilissima Italia. Mastroianni rappresenta molte volte una maschera perfetta, quella della canaglia spesso irresistibile, l’uomo elegante ma non per questo restio al tradimento e al raggiro. Domenico Soriano è ancor più crudele e cinico del Barone Cefalù; De Sica non gli fa sconti, anzi e lo spettatore è fin da subito dalla parte di Filumena.

Matrimonio all’italiana è un film di carne, sangue, pelle e lacrime, un doloroso racconto dei tristi e coraggiosi giorni di Filumena, spesso tradita, messa da parte, umiliata e ridicolizzata. De Sica riesce a mantenere l’equilibrio fra dramma e commedia: da una parte gioca con il passato di Filumena e Domenico, grazie ai vari flashback in cui si racconta la loro lunga relazione, dall’altra è in grado di far emergere lo squallore del ruolo maschile (“Filume’… A te è più facile spogliarti che vestirti”), spesso senza cuore, spinto dalla passione per Filumena, approfittando dei suoi sogni e dei suoi sentimenti.

Cinematographe.it, Matrimonio all'italianaMatrimonio all’italiana: un film in cui c’è una vena quasi femminista

Rispetto all’originale, il film di De Sica è più colorito, più “spettacolare”, meno pessimista; il tono sembra addirittura per certi versi protofemminista: è una meravigliosa elegia del personaggio femminile, donna del popolo che combatte indefessa e disposta a tutto per i propri figli e per il suo amore – proprio a questo è utile la tempra da leonessa della Loren che mangia l’asfalto, seduce ad ogni passo e ferisce, se necessario, l’uomo/vittima di turno. Filumena, dopo anni di servizi in casa Soriano, di lavoro quasi “da schiava” nei suoi esercizi commerciali, si sveglia, va contro le prevaricazioni del maschio italiano e si prende gioco di lui. Il film resta comunque una pellicola intrisa di aria partenopea, come spesso capita nei film di De Sica, ricca di umanità mediterranea, in grado di mostrare la filosofia di vita dei personaggi (“La mia giustizia, Dummì, fa ridere, la tua fa piàgne”) facendola diventare quasi sistema di vita stessa.