Matrix: dalla ricetta giapponese agli incidenti sul set, 10 fatti eclatanti dietro la lavorazione del film
La trilogia capolavoro di Matrix diretta dai fratelli Wachowski ha avuto una lavorazione davvero folle. Ecco alcuni dettagli.
Matrix è senza dubbio uno dei più grandi successi cinematografici di tutti i tempi, e come ogni grande prodotto che si rispetti, nasconde alcuni folli dettagli dietro la sua realizzazione. Oltre ad essere una spettacolare pellicola d’azione e fantascienza, il film nel 1999 ha rivoluzionato il mondo di Hollywood. Non solo ha reso Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss e Lawrence Fishburne delle star, ma ha stabilito un nuovo standard e un livello più elevato per i film e per il genere del sci-fi. Le scene d’azione, sofisticate e originali, sono solo uno delle tante cose che è Matrix, basti pensare ai dibattiti filosofici, in corso ancora oggi, successivi all’uscita del film. Ma ben più affascinante è come il film è stato realizzato. Esistono molte più informazioni sui dietro le quinte di Matrix Reloaded e Matrix Revolutions rispetto al capolavoro originale delle sorelle Wachowski.
Ecco 10 folli dettagli dietro la creazione di Matrix
10. Il Bullet Time è stato creato apposta per Matrix
Le Wachowski erano fan di quegli anime giapponesi che hanno influenzato la creazione del Bullet Time, stile cinematografico utilizzato per Matrix. Il Bullet Time ha permesso di mostrare allo spettatore che i personaggi erano in una realtà costruita, ma con una tecnica che permetteva anche di vedere l’azione a rallentatore a 360 gradi. In particolare, è stato utilizzato per quando Neo schiva i proiettili sul tetto e quando si trova faccia a faccia con l’agente Smith nella metropolitana. Per realizzarlo, la troupe fatto prima una simulazione che consisteva nel posizione 120 telecamere e 2 telecamere a pellicola per catturare gli attori da tutte le angolazioni davanti al green screen. Le telecamere sarebbero poi state attivate durante le riprese per seguire l’intera azione da diversi punti macchina.
9. Il codice a matrice è stato preso da una ricetta giapponese
All’inizio del film, l’apparente e innocua scena che mostra un codice di colore verde è diventata una firma, più che riconoscibile, del franchise. Le linee del codice sono state progettate da Simon Whiteley, che ha anche realizzato la sequenza dei titoli di coda di Babe e curato la scenografia di Legends of the Guardians: The Owls of Ga’Hoole e The Lego Ninjago Movie. Nel 2017, quando iniziarono a circolare voci sul fatto che la Warner Bros. potesse fare un altro sequel, spin-off o prequel di Matrix, Whiteley ha finalmente spiegato il significato dei codici. Si trattava di un insieme di ricette giapponesi di sua moglie. Ha affermato che senza queste ricette di sushi e noodles, Matrix non sarebbe stato lo stesso.
8. Carrie-Anne Moss ha nascosto una ferita
Senza dubbio, Trinity di Carrie-Anne Moss è uno delle migliori eroine di tutti i tempi. Ci sono due ragioni principali per questo: Moss ha interpretato una Trinity tanto sensibile quanto brutale, dando al personaggio un perfetto equilibrio, e la maggior parte delle acrobazie sono state fatte senza una controfigura. Come gli altri tre attori principali, Moss ha preso parte a un lungo addestramento con Wo Ping per padroneggiare le scene di combattimento, le armi utilizzate e tutta l’azione che prevedeva Matrix. Durante le riprese preliminari, Moss si è però gravemente ferita alla caviglia. Pur di non venir sostituita l’attrice ha deciso di nascondere la sua ferita, rivelando l’accaduto solo molto tempo dopo che le riprese si erano concluse e che la sua caviglia era guarita.
7. Keanu Reeves è stato assunto in un parcheggio
Dopo che Will Smith ha ceduto il ruolo di Neo, per il quale era la prima scelta, le Wachowski avevano bisogno di un sostituto. Secondo Keanu Reeves, hanno deciso di contattare il suo agente e hanno chiesto un incontro. Dopo aver accettato, le due sorelle gli hanno inviato la sceneggiatura, e l’attore ne è rimasto folgorato. All’incontro, le Wachowski hanno mostrato a Keanu alcuni degli artwork che avevano realizzato per il fumetto, una sorta di prima simulazione del Bullet Time. Finiti a parlare nel parcheggio fuori dagli uffici dove avevano fissato l’incontro con Keanu, hanno deciso che l’attore era assunto. Gli hanno stretto la mano dicendogli che avevano bisogno che lui si allenasse per 4 mesi prima delle riprese.
6. Lawrence e Hugo hanno avuto problemi durante la rissa nel bagno
Ci sono molte sequenze di combattimento corpo a corpo in Matrix, ma quella nel bagno è una delle più claustrofobiche. Lo spazio in cui Morpheus alias Lawrence Fishburne e l’agente Smith alias Hugo Weaving hanno combattuto era molto ristretto, tanto da rendere il girare la scene davvero complicato. Il set è stato costruito in modo che gli attori potessero rompere i muri che li avrebbero ricoperti di polvere. Fishburne, che era però allergico, starnutiva in continuazione mentre cercava di ricordare le mosse in modo da non ferirsi e da non ferire il collega. Tuttavia, si sono colpiti l’un l’altro troppo duramente più volte. In particolare, quando Lawrence stava bloccando un pugno di Weaving, lo ha colpito così forte da rompendogli la mano.
5. La Donna in Rosso ha causato un incidente d’auto sul set
Lo scopo della Donna in Rosso era mostrare a Neo quanto facilmente si può essere distratti, così come il mondo materiale può distrarre con la propria bellezza. Sebbene la donna in rosso avesse lo scopo di distrarre Neo, ha finito per distrarre un autista che aveva parcheggiato davanti alla saracinesca di un garage, rompendola, provocando non pochi danni alla macchina.
4. Hugo ha dovuto interrompere l’allenamento a causa di un infortunio
Tutti gli attori sono rimasti feriti ad un certo punto durante le riprese del film. Ma Hugo Weaving è stato forse il più sfortunato, oltre alla mano, si è rotto le costole mentre girava una scena di combattimento sempre con Lawrence Fishburne. Il secondo giorno di allenamento, Weaving aveva un forte dolore al fianco. Andato dal medico, questo gli disse che aveva un problema al midollo osseo innescato da un’intensa attività fisica, e che doveva operarsi al più presto. Weaving dopo l’operazione ha dovuto tenere le stampelle per sei settimane intere.
3. È stato realizzato un busto di Neo
Le Wachowski volevano ricostruire la maggior parte delle scene per renderle il più realistico possibile. Per la sequenza dell’insetto inserito ed estratto dallo stomaco di Neo, è stato costruito un calco del busto di Keanu Reeves. È stato dipinto con cura e arricchito di tutti i dettagli: la ripresa prevedeva un’inquadratura piuttosto stretta. Un insetto animatronico, simile alle macchine usate in Jurassic Park, è stato poi costruito e posizionato all’interno dello stomaco del manichino. L’insetto è stato azionato a distanza, il che ha fatto sembrare che si stesse dimenando all’interno del corpo di Neo. La ripresa è stata poi messa insieme, a quella dell’insetto realizzato in CGI, immediatamente successiva.
2. La scena del pozzo
Tra i tanti set ricreati per Matrix c’era anche il pozzo in cui gli eroi dovevano nascondersi per evitare gli agenti. Il set era un cunicolo alto e altrettanto stretto dove gli attori hanno dovuto strisciare silenziosamente attenti a non calpestarsi a vicenda. Le telecamere, posizionate su delle gru si spostavano su e giù senza mai interrompere la ripresa. Quando gli agenti nel film li trovano, i personaggi sono dovuti scivolare lungo il pozzo a velocità davvero elevata; questo è stato realizzato attraverso dei fili collegati a un’imbracatura che alcuni membri della troupe dovevano rilasciare in modo da replicare la velocità di una caduta libera.
1. La maggior parte dei set sono stati costruiti da zero
C’erano molti vantaggi nel costruire la maggior parte dei set da zero. In primo luogo, il cast e la troupe potevano farli a pezzi e colpirli con proiettili, per poi ricostruirli per la ripresa successiva, senza quindi preoccuparsi di danneggiare qualcosa, dando alla troupe anche un controllo completo su temperatura, illuminazione e altri aspetti logistici. Soprattutto, questi set hanno immerso il pubblico nel film, come il green screen non sarebbe riuscito a fare. Gli attori interagivano infatti fisicamente con lo spazio in cui si trovavano, oltre a proiettare ombre naturali su di esso. Lo scenografo Owen Patterson è stato incaricato di creare un totale di 30 set diversi per il film, e questo ha aggiunto credibilità e realismo al capolavoro che è diventato Matrix.