Me contro te contro Checco: gli youtuber che hanno battuto Zalone al box office
Sbarcano al cinema i siciliani Me contro te, idoli del pubblico under 10. Un fenomeno culturale e sociale da non sottovalutare, capace di sconfiggere in soli tre giorni persino il re degli incassi Checco Zalone.
Nessuno può battere, in Italia, Checco Zalone: un’affermazione senza tema di smentita. Anzi, riformuliamo: solo Zalone può battere Zalone. In termini assoluti i dati parlano chiaro, perché 4 dei suoi 5 film risultano fra i maggiori incassi di sempre del nostro cinema. Sono numeri superiori alle aspettative di chiunque: 65 milioni di euro per Quo vado?, 51 per Sole a catinelle, 43 per Che bella giornata. E – al momento in cui scriviamo – 44 per Tolo Tolo, in sala da 1° gennaio, atteso da pubblico e addetti ai lavori dopo oltre tre anni di attesa. Gli analisti (gli stessi che non avevano minimamente previsto il successo cinematografico del comico barese) ci dicono che la corsa del film si fermerà attorno ai 50 milioni.
Editoriale | Come è cambiata la commedia italiana, dai cinepanettoni a Checco Zalone
Un fenomeno che, dunque, si riafferma, ma con una vaga e prevedibile flessione, causata da un passaparola vincente ma non fulminante come nei casi precedenti (c’è chi ha trovato il trailer Immigrato ingannevole rispetto al contenuto della pellicola) e da una concorrenza piuttosto agguerrita. Potremmo dire Star Wars IX, Jumanji – The Next Level, Richard Jewell di Clint Eastwood; e invece diciamo Me contro te: il film – La vendetta del Signor S, che in soli tre giorni di programmazione – è uscito venerdì 17, avendo di conseguenza a disposizione un giorno in meno di esposizione – ha stravolto il botteghino con 5 milioni e mezzo di incasso. Battendo Zalone (fermo ad un weekend da 2 milioni di euro), ma soprattutto aprendo nuovi sorprendenti scenari.
Me contro te vs Checco Zalone. La rivincita di YouTube, la piattaforma pop(olare)
“Carneade! Chi era costui?”: mai come per i Me contro te la domanda manzoniana risulta calzante, ponendoci di fronte alle infinite possibilità e frontiere della viralità. I Me contro te sono Sofì e Luì, ossia Sofia Scalia e Luigi Calagna, sono siciliani e hanno rispettivamente 21 e 25 anni. Non provengono dalla televisione, non provengono dal cinema e non provengono (almeno direttamente) dal mondo dei social. Arrivano da una piattaforma che da qualcuno viene ritenuta già obsoleta e ampiamente superata, nonostante sia nata appena nel 2005, YouTube. Nel mondo dell’immediata fruizione e condivisione di video e contenuti, in qualunque forma e su qualunque supporto, YouTube ha ancora un’attendibilità?
Evidentemente sì: i loro canali contano 4 milioni e mezzo di iscritti per 3 miliardi di visualizzazioni, suddivise fra l’originale Me contro te (con le avventure giornaliere del duo, fra sfide ed esperimenti), “Me contro te Music!” (i videoclip delle loro canzoni originali) e “Me contro te extra” (contenuti speciali e backstage della loro vita). Passare al cinema è stata una ovvia conseguenza, una sorta di investimento a colpo sicuro. 600 copie, distribuzione Warner Bros e un improvviso presenzialismo televisivo che ha lasciato di stucco tutti quelli che non avevano la minina idea di cosa e di chi si stesse parlando.
S come Solitudine: la conquista del target inesistente
Tralasciando il valore cinematografico della loro opera (che dura appena 60 minuti ed è di fatto una semplice estensione del loro vlog), risulta interessante analizzare le ragioni di un fenomeno che sembra spuntato dal nulla, non solo sottostimato ma pressoché del tutto ignorato fino a poche settimane fa. Il dinamico duo, che si autoproclama “la coppia più pazza del web”, ha letteralmente ammaliato una fascia di potenziali spettatori che viene in Italia trascurata di default: i decenni. Un target inesistente per un mercato che passa dai pre-scolari ai pre-teen, lasciando a se stessa una fetta di fruitori che va dagli 8 ai 10 anni. È in questa apparentemente striminzita forbice (perché basta andare un po’ più in su con l’età per sentirsi dire “fanno ridere, ma sono una cosa per bambini”) che si muovono Sofì e Luì, che partendo da zero hanno messo su un impero fatto di abbigliamento e figurine, giocattoli e libri sold out.
Un po’ per caso – ma non troppo – i due fidanzati hanno di fatto coperto uno spazio commerciale mancante con impressionante lungimiranza, a suon di colori sgargianti, gag ingenue e valori educativi (premiati dal Moige), sfruttando l’emersione “dal basso” di un servizio come YouTube e giocando una partita diversissima da tutti gli altri. Più che una sfida ai pesi massimi dell’intrattenimento – televisivo, cinematografico, social – siamo di fronte ad una “via differente” che semplicemente diversifica gli strumenti e gli ingredienti, riempiendo i pomeriggi e le giornate di una platea a caccia di idoli da seguire e di cui parlare. E, da questo punto di vista, non può essere di certo un caso che l’arcinemico dei Me contro te si chiami Signor S, laddove la S sta per Solitudine.
La tv, il web e la frammentazione del visibile
Sulla lunga gittata è impossibile comprendere quanto e se questo improvviso exploit farà scuola o se resterà un episodio isolato. Ciò che sembra appurato però è il tramonto dell’appeal dell’artista provieniente dalla tv. A ben guardare Checco Zalone sembra l’ultimo rappresentante di una categoria in via di estinzione: il comico-attore che usa il mezzo catodico – tutto iniziò con Zelig, nel biennio 2005-2006 – come trampolino di lancio verso il grande schermo. Un passaggio che per decenni è sembrato naturale, per consacrare le proprie capacità e il proprio talento, e che spesso ha sancito anche tracolli e fallimenti irrecuperabili.
Con la frammentazione dell’audiovisivo il discorso si è fatto decisamente più complesso e articolato: il web, contenitore privo di confini e coordinate, ha rimescolato le carte e travalicato i limiti, ridisegnando il concetto di popolarità e fruibilità. Il ricambio però si è fatto rapidissimo: se un tempo ai personaggi famosi erano concessi anni (se non decadi) per affermare e consolidare la propria fama, oggi è più lecito parlare di mesi. Basta pochissimo per finire nel dimenticatoio, superati dal fenomeno di massa successivo che a sua volta avrà vita brevissima. La curiosità, di fronte al binomio Zalone-Me contro te, è dunque doppia: quale sarà la prossima mossa del satiro Checco, per riconfermarsi agli altissimi livelli di questi ultimi 10 anni? Riusciranno i vlogger Sofia e Luigi a tenersi stretta la loro volatile e imprevedibile fanbase under 10? Per ottenere una risposta potrebbero volerci anni, forse mesi. O, forse, giorni.