Mickey 17: spiegazione del finale e analisi del film di Bong Joon-ho
Sci-fi, satira, riflessione su vita, morte e capitalismo: ecco a voi analisi e spiegazione del finale di Mickey 17, il film diretto da Bong Joon-ho (Parasite) con 17 versioni diverse di Robert Pattinson.
Mickey 17 esce nelle sale italiane il 6 marzo 2025 per Warner Bros. Pictures Italia e la cosa si può leggere in due modi, non necessariamente in contrasto tra loro: è il primo film del maestro coreano Bong Joon-ho, a cinque anni dal trionfo agli Oscar con il capolavoro Parasite, ma è anche il primo film di Robert Pattinson dopo l’esordio cinecomic con The Batman (2022). Questo focus non è tuttavia incentrato sul talento e la carriera del bravo attore inglese che, dopo la parentesi vampiresco-romantico-adolescenziale di Twilight si è imposto all’attenzione generale come uno dei più completi attori della sua generazione, anche e soprattutto per l’eclettismo delle sue scelte. Qui si parla del film, del suo significato e dei segreti del finale.

Mickey 17 è una satira sci-fi con protagonista Mickey Barnes (Robert Pattinson), terrestre imbarcato su una nave spaziale guidata dal controverso politico Kenneth Marshall (Mark Ruffalo) e in rotta verso il pianeta Nilfheim, costretto a fare il lavoro più assurdo che esista: morire a ripetizione…. per aiutare gli altri a vivere. Con il suo mix di fantascienza, umorismo nero, azione e riflessioni sparse su vita, morte, identità e capitalismo del corpo (ecco la recensione, dalla Berlinale 2025), Mickey 17 è la cartina di tornasole di un doppio percorso autoriale – quello di Bong Joon-ho e quello di Robert Pattinson – votato alla continua reinvenzione e al gusto per un’arte fuori dagli schemi.
Mickey 17: trama e antefatti del film di Bong Joon-ho con Robert Pattinson

Cosa succede nel corso di Mickey 17? Beh, è molto semplice: Mickey Barnes (Robert Pattinson) muore in continuazione, 17 volte in tutto. Il film diretto da Bong Joon-ho è raccontato in flashback e accompagnato dal voiceover del protagonista, che plasma l’umore del racconto iniettandolo di fragilità, ironia, stoica rassegnazione e una luce di ottimismo sistematicamente frustrata dagli eventi. Non è un soggetto originale, ma l’adattamento del romanzo Mickey7 di Edward Ashton (2022). Per il maestro coreano, è il terzo film occidentale dopo Snowpiercer – uscita funestata dalla battaglia in sede di montaggio con Harvey Weinstein – e Okja (2017). La premessa di Mickey 17 è: Mickey Barnes deve scappare dalla Terra con l’amico d’infanzia Timo (Steven Yeung), pilota e intrallazzatore, perché hanno combinato un pasticcio e un criminale di nome Darius Blank vuole la loro pelle. Per salvarsi, Mickey accetta di morire. Come?
Mickey e Timo si imbarcano su una nave spaziale guidata dal discutibilissimo Kenneth Marshall (Mark Ruffalo), politico fascistoide, narcisista e fondamentalista religioso manovrato come un burattino dalla glaciale moglie Ylfa (Toni Collette). Marshall guida una spedizione verso il pianeta ghiacciato Nilfheim, in cerca di una nuova casa per i migranti interstellari; il pianeta, aspetto parecchio inquietante, dovrà essere popolato da una nuova umanità, più pura e nobile della precedente. Perché si realizzi la bizzarria eugenetica c’è bisogno di cavie, terrestri disponibili a immolarsi per il bene comune. Si chiamano Sacrificabili, e Mickey incautamente accetta di diventare uno di loro. Cosa significa? Significa che il team scientifico della nave è autorizzato a sottoporlo a esperimenti letali – fargli inalare un virus pericolosissimo, esporlo a temperature insostenibili, etc. – per acquisire conoscenze sul nuovo mondo (per esempio, grazie all’inalazione del virus viene sintetizzato il vaccino) e facilitare la sopravvivenza degli umani.
Al termine di ogni esperimento, Mickey muore. Immediatamente dopo essere morto, Mickey torna in vita, clone “stampato” da un’avanzatissima macchina in 3D. Apparentemente, Mickey Barnes ha sconfitto la morte. Non importa quanta sofferenza il team scientifico lo costringa a sopportare, la resurrezione è sempre assicurata. Il progressivo dopo il numero segnala a quante versioni del protagonista si sia spinto il progetto. Il titolo del film è Mickey 17, dunque abbiamo 17 morti e 17 versioni diverse della stessa persona. Il 17esimo è il Mickey della svolta. Il primo che non ne vuole sapere di morire.
Intrappolato in una cava di ghiaccio su Nilfheim, Mickey potrebbe esssere salvato. Timo potrebbe soccorrerlo ma si astiene dal farlo, perché sa che a breve la stampante provvederà a creare una nuova versione dell’amico. In fondo, anche Mickey è rassegnato; circondato da un branco di pelose e inquietanti creature aliene – la First Lady Ylfa le ha sprezzantemente soprannominate Striscianti – si aspetta di venire divorato da un momento all’altro. E invece gli Striscianti non solo non lo mangiano, ma gli salvano la vita, tirandolo fuori dalla cava. Mickey torna sulla nave. Si nasconde in cabina, in attesa di raggiungere la fidanzata Nasha (Naomi Ackie), agente di sicurezza, l’unica persona che sembra volergli bene sul serio. Scopre che il team scientifico, credendolo morto, ha provveduto a stampare Mickey 18. Il problema è colossale: nessuno dei due vuole morire per far spazio all’altro. In più hanno caratteri molto diversi: se il 17 è gentile e indeciso, 18 è violento e spregiudicato. Per un tabù religioso, non è possibile avere Multipli, cioè due o più cloni contemporaneamente, pena la cancellazione definitiva.
Vita, morte e capitalismo sono gli obiettivi di questa satira sci-fi piena d’azione

Qualche appunto sparso, per capire bene Mickey 17. Non esiste una versione univoca di Mickey: ogni clone ha la sua personalità. Quando il protagonista torna sulla nave dopo l’esperienza con gli Striscianti, non capisce subito di essere stato salvato, ma pensa di essere stato scartato in quanto esemplare di infima qualità, anche perché è quello che gli ripetono tutti, continuamente. Quando un’orda di Striscianti infuriati assedia la nave per reclamare un cucciolo rapito da Kenneth Marshall (ce n’era anche un altro, morto), quest’ultimo battezza le creature come “alieni”, nonostante siano i terrestri gli ospiti sul pianeta. Quando Mickey e la collega Kai (Anamaria Vartolomei) sono invitati a cena da Kenneth Marshall e signora e il politico fa un’esplicita proposta sessuale alla ragazza, giustificandola con il bisogno di creare un’umanità geneticamente superiore (!), la ragazza gli risponde: “Per lei sono solo un utero, vero?”. Come fantasia satirica sci-fi che rilegge la vita come un’infestazione malsana, che parla di morte e capitalismo – sempre in equilibrio tra azione, dramma e umorismo nero – Mickey 17 ha ben chiari in mente i suoi obiettivi.
Il macro tema è la morte, la paura che ci fa e come aiuti l’uomo a definire se stesso. Un poco più in basso c’è la riflessione amaramente ironica sui guasti del capitalismo; è l’avidità e l’istinto di sopraffazione incarnati dal ridicolo (per questo ancora più inquietante) Kenneth Marshall a mercificare l’essere umano, a farne un pezzo di carne da manipolare, in vita e in morte, per gli scopi più disparati. Il paradosso è che tanto più Mickey si avvicina alla morte, tanto più svalutato e generalmente disprezzato è il senso del suo eroico sacrificio – in realtà, è un’aberrante schiavitù – tanto più riscopre la sua dignità di uomo libero. Rifiutando di farsi da parte, 17 accetta l’irreversibilità della morte e si riconosce come essere umano dall’identità sfaccettata e irriducibile a pigre banalizzazioni (ogni Mickey è un Mickey caratterialmente diverso). L’esortazione sotterranea di Mickey 17 è di contrastare la tendenza al conformismo e alla svalutazione della dignità, tipica del nostro inquietante presente, disobbedendo. Nel finale, la ribellione arriva grazie agli Striscianti.
Cosa succede nel finale di Mickey 17

Gli Striscianti circondano la nave. Sono tanti, in schiacciante superiorità rispetto all’equipaggio, e piuttosto arrabbiati. Kenneth Marshall, sobillato dalla moglie Ylfa, vuole sbarazzarsi di un piccolo Strisciante fatto prigionero qualche tempo prima – un altro cucciolo, in precedenza, era stato assassinato – scaricandolo nell’inceneritore dove abitualmente finiscono i cadaveri di Mickey (i cloni sono stampati raccogliendo i resti umani delle precedenti versioni). Nasha, arrestata insieme ai Multipli 17 e 18, viene torturata da Marshall. L’uomo la costringe a mordere la corda sospesa sull’inceneritore cui è agganciato lo Strisciante prigionero: se molla la presa, il piccolo muore. Il dittatore dispone di un gas letale per sterminare gli aggressori. Prima di servirsene, però, manda in avanscoperta 17 e 18, li imbottisce di esplosivo azionabile a distanza, e li invita a uccidere quanti più Striscianti gli riesce; il vincitore avrà salva la vita. In realtà, può farli esplodere quando vuole.
17 e 18 lasciano la nave. Il primo ha ricevuto dal team scientifico un rudimentale traduttore, con la speranza di stabilire un dialogo con gli alieni. Comincia a parlare con l’anziana madre degli Striscianti che gli illustra le sue richieste: vogliono il cucciolo liberato, e un morto umano a bilanciare la morte del primo Strisciante prigionero. Se gli umani non accetteranno le richieste li uccideranno, emettendo un grido così lancinante da farli saltare in aria. 17 trova il modo di comunicare con Nasha, che immobilizza Ylfa e mette al sicuro lo Strisciante. Bloccata la First Lady, Nasha ottiene di portare con sé, fuori dalla nave, lo Strisciante. Nel frattempo è uscito anche Marshall, ansioso di sbarazzarsi dei nemici. Non ha fatto i conti con 18, che prima assalta il dispositivo mobile di Marshall, poi lo atterra, esita un momento prima di attivare il detonatore e finalmente preme il bottone, saltando in aria con il dittatore. 17 è di nuovo l’unico Mickey Barnes esistente, quello definitivo. Gli Striscianti abbandonano l’assedio, il cucciolo è tornato a casa.
Salto in avanti nel tempo. Nasha è la nuova responsabile del progetto Nilfheim; l’epoca dei deliri pseudoscientifici è terminata. Mickey non avrà più cloni, Ylfa è stata consegnata a un manicomio dove sembra si sia tolta la vita. Kenneth è saltato in aria, insieme a 18, e la doppia morte viene considerata dagli alieni un’adeguata compensazione. Mickey è ancora tormentato dagli incubi sul suo passato di Sacrificabile. Sogna Ylfa rediviva che aziona la macchina per stampare un clone di Marshall, ma si risveglia prontamente. Nel corso di una cerimonia ufficiale, Nasha concede a Mickey l’onore di premere il detonatore per far saltare in aria la macchina. Mickey esita, perché a quel punto la morte tornerebbe irreversibile anche per lui. Preme lo stesso il bottone, e la macchina esplode. Mickey è libero. La didascalia illustrativa del titolo del film, fino a quel momento sempre in bilico tra Mickey 17 e 18, finalmente riporta il nome completo del protagonista, Mickey Barnes. Poco tempo prima, Mickey aveva interrogato gli Striscianti sul segreto del loro grido misterioso: era davvero così letale? In realtà, gli spiegano divertiti, si trattava di un bluff.